lunedì 21 gennaio 2013

Storia di nessuno



Sembrava una bella domenica, poi ho letto qui.

"Storie di Nessuno chiude.
Il blog chiude. Storie di Nessuno chiude.
Basta informazione, basta denunciare fatti, basta ritorsioni.
Magari un giorno cambierò idea e tornerò sui miei passi, magari no. Ho perso la voglia, il desiderio, la grinta. Ho perso il denaro, ma fondamentalmente ho smesso di crederci.
Non sono qualificato a fare l'insegnante di sostegno, non è cosa mia, non faccio l'editore.
Abbiamo tutti due gambe, qualcuno ne ha tre, ma è sempre il companatico che manca. E' la sottrazione che ci frega.
Il problema che mi tocca è proprio la qualità del linguaggio che troppo mi discosta da chi vorrei mi capisse e troppo mi avvicina a chi vorrei defenestrare. E' l'incompatibilità del coesistere, l'interpretazione di troppi su poche parole, quel senso di inadeguatezza che mi insegue e non mi molla, mano appiccicaticcia nelle patatine anni '90. 
Ho nel cassetto articoli su 001 Edizioni, su quell'Arthur King che non esiste in catalogo perchè una beffa; ho articoli sul significato reale/legale di variant cover e limited edition; articoli su volumi che è bello avere; articoli su classifiche personali di vita. Anche qualche racconto volendo, sporadiche interviste.
Ma no, non serve perchè è tutto, tutto controproducente. Chi è contro grida sempre ed è nella sua natura, ma chi è a favore è muto, stupida scimmia. Niente cameratismi e poi rimani lì, solo come un priso.
Fuori piove e il silenzio incombe come una notte che si cala le braghe.
Buonanotte."

Detto tra noi, quando ho iniziato con questo blog, l'ho fatto anche perché leggevo il suo, e con gusto. Non sempre concordavo con la forma, ma spesso e volentieri coi contenuti si.
E mi piaceva come scriveva.
"Mica è morto" dirà qualcuno.
No, ma con questo blog muore qualcosa: perché quando qualcuno dice quello che pensa, e ci mette la faccia, tutti dovremmo gioirne, anche se non concordiamo. Perché sappiamo - e lui ce lo dimostra - che SI PUO' parlare liberamente, senza temere ritorsioni o ripicche, ma col coraggio delle proprie idee. Perché anche chi è criticato, può trarne il giovamento che ti porta una esperienza diversa ma competente.
Evidentemente, però, non è così nella "realtà".
Con Storie di Nessuno, sparisce una voce stonata, uno che non si limitava a fare articoletti per dare la notizietta, compitino dei siti informativi, ma sapeva cogliere la stortura, vedere la crepa, e denunciarla. Con passione, con veemenza, ma anche ironia e competenza.

Ci mancherà il tuo blog, Max.



ps: il fatto che tu chiuda da ventisettesimo, mentre io sono ventesimo, non ti rende meno sconfitto :)


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