lunedì 9 gennaio 2012

Il culo piatto


"Scusate, ricomincio".
La celebre scena dell'audizione di Flashdance.
La protagonista, la giovanissima e bellissima Jennifer Beals (che sparirà dopo questo film) vuole fare la ballerina. Lo vuole talmente tanto, che si allena mentre lavora per mantenersi: e lo fa come operaia metalmeccanica (!!) e ballerina in uno strip bar (!!!). Ora: il secondo lavoro ha pure attinenza, ma il primo? Ma non è questo che conta; conta quanto lei voglia raggiungere un obiettivo impossibile, e quanto faccia per ottenerlo: tanto quanto merita un traguardo difficile.
Più in alto devi andare e, non importa quanto bravo tu sia, tanto e tanto devi lavorare.
E lei ci riesce: nella celebre audizione in cui inizia male, sbaglia, ed ha le palle per stoppare la musica e dire "Scusate, ricomincio". Ma questa è un'altra storia...

Mi è venuto in mente, giorni fa, un discorso fatto col bravissimo Riccardo Burchielli. Riccardo è un autore fantastico, con delle mani fatate ma, soprattutto, è una persona in gamba, uno di quelli che potrebbe farlo, ma non se la tira. Uno che ti tratta alla pari, da amico.
Insomma: quando due anni fa invitai l'ultima volta Burchielli in negozio (insieme a Davide Gianfelice, che tra l'altro torna il 4 febbraio per presentare il "suo" Devil!), sostenevo il fatto che i disegnatori che hanno maggiore talento, sono avvantaggiati perché devono lavorare di meno rispetto a quelli che hanno meno qualità (oh... ne parla anche Giuseppe Di Bernardo qui).
Riccardo, invece, se ne uscì con un discorso del tipo che chiunque (CHIUNQUE!) con TANTO IMPEGNO e la GIUSTA SUPERVISIONE (consigli, indicazioni sul lavoro da fare e costanti aggiustamenti) può diventare un disegnatore decente. Lui definiva l'impegno, per farne capire la quantità e la gravosità, come "culo piatto", ovvero il risultato di una vita passata seduto a disegnare.
Col "culo piatto", diceva, chiunque può sfondare, nella vita.
Col "culo piatto" qualunque obiettivo, lavorativo o personale, si può raggiugere.
Allora lo vedevo per quello che riguarda l'attività del disegnatore (o autore di fumetti): esistono tante scuole, tanti studenti, ma spesso non c'è impegno, non c'è la passione del voler leggere, apprendere, ci si limita alla lezioncina. Capitano continuamente in negozio studenti di qualche scuola o corso di fumetti, indirizzati dai prof verso acquisti di vario genere, ma che scopro non essere lettori (paradossale: vuoi disegnare fumetti ma... non li leggi!).
Ma il discorso sul "culo piatto" si applica non solo ai disegnatori, quanto a tutti quelli che nella vita inseguono un sogno: il sogno è bello, ma si deve lavorare (e lavorare, e lavorare, e lavorare) fino a non poterne più, per arrivare. E certe volte non basta.

Take your passion
and make it happen.

5 commenti:

  1. Sono stato x anni il road manager della signora Beals - ha battuto tante balere anche dello Stivale x monetizzare la fama della sua Alex - e vorrei ricordare che può capitare anche a quelle brave come lei, che si era piallata le chiappe a furia di stare al tavolo a leggere gli scripts che gli studios le inviavano, di sbagliare nel valutare una proposta. Sulla carta ''La Sposa Promessa '' con Sting nella parte del barone di Frankenstein e Clancy Brown in quella del mostro era un blockbuster annunciato. Erano gli anni in cui l'ex lead singer dei Police salvava l'Amazzonia da solo o quasi e portava leaders indigeni da Manaus agli shows di Mino Damato ( RIP ) e chi lo avrebbe detto che un tizio abituato ad esibirsi di fronte ad ettari di fans fosse così legnoso su di un set cinematografico ? Okay, c'erano i precedenti di Brimstone and Treacle e Quadrophenia, ma in qualche modo, in quei contesti, il nostro si era mimetizzato ed aveva offerto una prestaz decente. Ricordo che andai a vedere la prima milanese della pellicola in un cinemino in vista del Castello Sforzesco con il mio buon amico Frank Miller, fresco del successo di critica di Ronin e di pubblico di Daredevil. Contando il proiezionista eravamo in tre. Noi riuscimmo a restare svegli fino alla fine, immagino anche il tizio alle ns spalle perchè qualcuno cambiò i rulli. Fuori riparammo in un bar vicino alla stazione dei pullmann - si era in dicembre e faceva un freddo polacco - e FM attaccò a dire che Franc Roddam non si era applicato a sufficienza ( '' ..avrà pensato che il tizio dei Police poteva anche recitare la lista della spesa e che Brown, una volta tanto nel ruolo del buono, sarebbe stato lo switch vincente, quello che piega le schiene dei critici..''). Io lavoravo gratis per Jennifer perchè ne ero segretamente innamorato e contavo di accompagnarla lungo quel boulevard dove i divi lasciano le impronte e le firmano e The Bride non stava lavorando per me, per noi. Chiesi a FM se poteva aiutarmi - in fondo gli avevo suggerito il canovaccio di Stilts, forse l'unica storia di Scavezzacollo tra le sue che strappi un sorriso, e mi aveva detto che si sentiva in debito - ma ottenni solo la promessa che da quel momento Elektra avrebbe avuto i capelli un pochino + ricci. Bastardo senza cuore.
    Anni dopo stavo lavorando nei Deodato Studios - portavo le razioni di acqua zuccherata ai pencillers incatenati al tavolo reclinabile - quando venne a trovarci Milligan che doveva definire i dettagli per la serie che avrebbe curato con il tentativo di rilancio della Bad Girl milleriana. Pete era simpaticissimo e mefistofelico - gli sintetizzai l'episodio che ho di sopra descritto e mi promise di utilizzare gli elementi che gli avevo passato per una publicità subliminale: nella serie -durata solo 18 numeri e terminata da Larry Hama - il primo anno racconta di come la ninja greca finisca per diventare una modern dancer, tra le altre cose. Non fu un successo. Peccato.

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  2. vedo che i miei post hanno effetti allucinogeni :))
    bella risposta!

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  3. Sì. Il fenomeno degli studenti delle scuole di fumetto che sono disegnatori (nella loro testolina) ma non lettori, mi è noto. Una volta ho chiesto ad un ragazzo della Comics: "Cosa leggi?" e lui, candido, m'ha risposto: "Beh, non leggo... però guardo molti film". Se avessi avuto le palle gli avrei detto: "Vai a fare un corso di cinema, allora".

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  4. Ho letto quella risposta nei tuoi occhi, caro Giuseppe. Se non fossi un cartoonist di valore, potresti recitare perchè hai l'intensità di un Bruno Ganz o di un Chris Waltz. Non ci crederai, ma sono uscito dalla Comics e ho infilato la porta di Main Power. Entro due gg ero interinale in un blockbuster - avevo letto da qualche parte che Tarantino aveva cominciato così - e ora sono aiuto vice apprendista uomo di idee sul set di un B-Movie sulle gesta di un clone non autorizzato del figliolo delle Giussani. Ho capito che la mia ambizione di sostituire gli Zaniboni sr e jr era solo il puerile desiderio di un ex bimbo innamorato dei Trasferelli ( se avete meno di 35 anni dubito che li ricordiate, ma se avete un bimbo di due anni forse sapete cosa sono gli stickers ) che vuole vivere appiccicando retini. Ora ho responsabilità come dipingere di nero il corpo biotto di Dimoniak - la soluz della calzamaglia non era producente considerato il mood ''biricchino'' del film - o trovare le manette rosa con cui la sua Kanta Diva lo assicura al talamo prima del team up, diciamo così. E devo ringraziare il mio ex mentore ( una scuola ti deve dire cosa fare e cosa NON è il caso di fare ) se mi sono rimesso in carreggiata. E non ho dimenticato: ho insistito perchè nella pellicola ci sia un pesonaggio - chiaro omaggio all'Insonne - che non dorme mai perchè passa le notti facendo altro. Non la guerra, claro que si !

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    1. Ahahahah! Grazie, Crepascolo, ma dubito che tu sia lo studente in questione ;)

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