Sul blog dell'amico Max di Lecce, si parla di cataloghi.
Come al solito, i suoi post sono intelligenti, ben fatti, e completi.
Se fosse una donna, il buon Max, attirerebbe i miei propositi lussuriosi.
Essendo un uomo, mi limito ad ammirarlo da lontano.
Essendo un terrone, mezzo ubriacone, dedito ad arti marziali imprecisate, e violento, mi tengo abbastanza alla larga, sapendo di poter correre veloce, alla bisogna.
Torniamo, però, in tema. Il blog di Max e i cataloghi.
Dunque: il catalogo serve per pubblicizzare gli editori ed i prodotti che si vorrebbero vendere.
Erano due, ora sono cinque.
Anteprima, di Pan Distribuzione, Mega, di Alastor sono i più vecchi.
Poi c'è quello quasi inutile della Star, che pubblicizza solo il materiale di quell'editore, ma almeno è gratuito, il GP Previews (GP e D/Visual) e Premiere.
Spendo due parole in più su quest'ultimo, visto che Max, nel suo post, è esaustivo per quello che vale dire sui restanti.
Premiere (realizzato da MELI COMICS, distributore di Comma22, Tunue, Coconino/Fandango ed altre realtà minori) raggruppa TRE caratteristiche che (anche singolarmente) nessun altro catalogo ha: è GRATUITO, TOTALMENTE SCARICABILE o visualizzabile online, ed ESCE UN MESE prima della scadenza degli ordini.
Certo: non ha (ancora?) un parco editori all'altezza degli altri, manca sicuramente il "grosso nome", ma raccoglie sicuramente molte uscite di qualità. E, perlomeno i miei clienti, lo stanno apprezzando sempre di più. Continuerà a mantenere queste caratteristiche? Lo spero!
Anche perché il catalogo nasce per promuovere. I centri commerciali, le grandi catene, spendono MIGLIAIA di euro per realizzare, distribuire gratis e far conoscere i propri prodotti. Mesi fa, invece, alla mia domanda sul perché non fosse più disponibile per il download il pdf del proprio catalogo, un distributore rispose:
"...forse è per quello che almeno qualche copia tutti la prendono da tenere in negozio?"
Quindi: si scavalcava l'idea della promozione, come fine del catalogo, quanto la vendita dello stesso, come obiettivo preordinato e principale da perseguire. Come a dire: magari mi costa qualche copia in meno ordinata (e quindi vendo di meno), ma almeno SPENDO di meno.
Se tutti ragionassero così, la pubblicità non esisterebbe più.
Già un po' indisposto da tutte queste cose, oltre che dalla perenne difficoltà di reperire informazioni in tempo utile per fare gli ordini (ricordo sempre a chi si fosse collegato solo ora, che gli ordini tardivi comportano, per la quasi totalità dei casi, diminuzioni di sconto e, magari, ritardo nell'evasione...), ho deciso di puntare di più sui cataloghi che MI DANNO di più.
Inoltre, facendo dei calcoli, recentemente, mi sono reso conto che questa è la spesa che, annualmente, il mio negozio, sostiene per acquistare i cataloghi, che vengono REGALATI ai clienti: quasi 1400 euro.
UNA ENORMITA'.
Tanto per capirci: quella cifra non la spendiamo per la telefonia e per internet, non la spendiamo per l'energia, non la spendiamo neanche per riscaldare il negozio...
Poi, come mi ha fatto notare un collega: se per il cliente è importante averlo, lo può anche pagare. Altrimenti... non è importante: se il cliente non può spendere un euro al mese o poco più per averne uno (di quelli a pagamento il migliore è MEGA, completabile con la checklist Panini che si trova online), perché dovrei spenderne 1400 l'anno io?
La mia parte di promozione già la faccio, stampando locandine, spendendo ore per sito, blog e newsletter, creando eventi.
Da oggi, il catalogo lo si paga.