mercoledì 27 settembre 2017

MadeInUsa #1 - Intervista a Piermaria Maraziti

Visto che, almeno in parte, la distribuzione dei fumetti nel mercato italiano, ricalca quella statunitense, della quale spesso si parla a sproposito, iniziamo a pubblicare una serie di post sul mercato USA, intervistando il titolare di www.hovistocose.it, Piermaria Maraziti.

Ne riparleremo anche prossimamente: magari fateci conoscere le vostre curiosità, anche commentando qui o sui social...




-Piermaria: chi sei e qual è il tuo ruolo in questo settore?

Nasco come appassionato di fumetti (e SF/Fantasy in genere, oltre a GdR) e a fine anni ‘90 ho aperto una fumetteria che è però durata poco più di un anno per screzi con i soci. Ho allora, a gennaio 2000, aperto una mia attività di fumetteria on line iniziando da subito ad acquistare dagli Stati Uniti e, immediatamente dopo, anche dai distributori italiani. Oggi, dopo 17 anni, il sito continua la sua attività e può quindi essere considerato il sito di e-commerce fumettistico più longevo in Italia. Nel 2017, dopo anni che lo facevo per negozianti amici, ho lanciato anche la distribuzione dedicata ai soli comics USA (in lingua).


-Ti ho interpellato per la tua esperienza nel campo "USA": come funziona quel mercato? Ci puoi spiegare in sintesi?

Beh, le dinamiche da negozio le conosco poco ma quelle del ciclo di ordini sì perché le vivo io stesso da cliente Diamond. In sostanza ci si basa enormemente sul preorder, ovvero l’ordine da catalogo (Previews) fatto due mesi prima dell’uscita (circa, a volte di più per le cose “advance solicited”). Il preorder è importante soprattutto per gli albi (mai stampati in largo eccesso sull’ordine) e, ovviamente, tutto ciò che è variant o “speciale”. E tutto quello che ha dichiaratamente un numero di copie massimo. Sulle variant: spessissimo vi sono campagne relative a cover variant, in genere c’è un minimo che la fumetteria deve acquistare di copie regular per avere una copia di una certa variant (5, 10, 50… anche 700, ricordo una variant specialissima di Spider Man #700 con questa limitazione). Poi come vengano gestite dalle fumetterie è affar loro (in genere le mettono a prezzi alti oppure su ebay e similari). In altri casi l’incentivo è più moderato: per accedere a certe variant richiedono un aumento di ordini rispetto ad un numero precedente: “ordina almeno il 150% del tuo ordine di xxx per ordinare yyy variant” e similari.
L’ordine è sempre finale: non esiste il reso. Ci sono però occasioni o campagne speciali in cui questo viene gestito o preventivamente autorizzato (e, spesso, per “reso” intendono “strappa la copertina e spediscicela”: in sostanza agli editori non interessa avere indietro il fumetto ma renderlo invendibile: probabilmente la gestione dei costi del reso non giustifica il tornare in possesso delle copie).


-Fumetterie: sconti, reso, promozioni. Come vengono gestite? Quali sono le similitudini e le differenze col nostro mercato?

Premetto che sulle similitudini e differenze lascio giudicare ai lettori, specificherò quello che conosco per esperienza diretta con la Diamond, che è poi il maggior distributore di fumetti americani.
Sconti: c’è un minimo mensile d’ordine e dei “tier” divisi per editore. Lo sconto base è 35% ma si sale rapidamente al 45-50% con ordini “usuali” per un negozio di modeste dimensioni (non piccolo, ma non necessariamente grande). C’è una diversificazione per editori: DC e Marvel hanno le loro regole e sono basate sulla media di ordini nell’arco dei 6-12 mesi precedenti. E lo sconto scatta sugli ordini secondo la data di effettuazione (ovvero: se un mese passo al tieri successivo, tutte le cose ordinate quel mese, quando arrivano arrivano, sono a quello sconto, maggiore; tutto ciò che è stato ordinato prima rimane allo sconto precedente): è abbastanza evidente il senso “finanziario” di questa politica. La programmazione del distributore e dell’editore si fa sull’ordine e quello che conta è l’impegno del negoziante all’acquisto più che eventuali “rush” d’acquisto in periodi in cui ha raggiunto uno sconto maggiore. Altri due punti: lo sconto è calcolato su fasce basate sul prezzo di copertina ed esclude, di solito, quei (pochi) fumetti che sono a “prezzo fisso” (spesso senza indicazione di SRP - prezzo suggerito); inoltre: quasi nessun editore prevede maggiorazioni per l’ordine di materiale “precedente” (non c’è quasi mai differenza fra preordine e backorder, o “ordine di arretrati” - ma questo vale per gli editori premier e non per tutti: c’è però massima chiarezza nelle comunicazioni su dove si applica e dove no).
Sul reso e similari: banalmente non esiste. Non solo: l’ordine è definitivo e impegnativo. Se ordini, quando arriva te lo mandano e lo paghi. Il reso è previsto su promozioni o iniziative particolari e, vista l’eccezionalità della cosa, sempre molto ben evidenziato nelle comunicazioni ai commercianti. Però c’è anche maggior serietà nell’impegno da parte degli editori: se un fumetto viene ritardato o non rispetta per vari motivi le aspettative (di critica, di vendita) ne viene data comunicazione che verranno accettati resi. Se il ritardo è noto prima dell’uscita spesso viene comunicato, gli ordini annullati e il fumetto potrà essere preordinato nuovamente in data successiva (quindi il negoziante potrà variare la quantità e si tratterà comunque di un preordine). La questione “preordine” e “FOC - final cut off” è importante perché, a meno di specifici avvisi, viene di solito garantita al 100% l’evasione di fumetti preordinati, o ordinati entro la data limite indicata quando questa è più avanti rispetto alla data del mese del catalogo in cui vengono presentati, cosa usuale per DC, Marvel e altri editori primari, ma non viene mai garantita a priori l’evasione di fumetti ordinati più tardi.
Per le promozioni: viene sempre data massima comunicazione ai commercianti con discreto anticipo in modo da dargli la possibilità di gestirle correttamente, soprattutto quando sono previsti materiali speciali (i cubi cosmici - in parte inviati gratuitamente, in parte a pagamento, ad esempio -, o le spille che arriveranno a settembre 2017 per DC Metal). Un discorso a parte merita il Free Comic Book Day (e le iniziative simili tipo quello di Halloween): il negoziante che partecipa deve ordinare un minimo (spesso composto da pack) e quanto vuole di extra da una scelta di fumetti stampati ad hoc e venduti (lungo tutta la filiera) al costo (si parla di 15-20-30 centesimi a pezzo) con l’impegno di regalarne almeno uno a ciascuna persona, cliente o meno, che si presenti il giorno dell’iniziativa a negozio. Chiaramente la pubblicità fatta all’iniziativa è tale che i negozi molto spesso in quei giorni riescono, lavorando bene, ad acquisire ed invogliare nuovi clienti. Non ho mai approfondito perché è una iniziativa molto locale ma negli USA la Diamond spinge molto i negozianti a collaborare con le biblioteche locali, soprattutto spingendo volumi e graphic novel, cercando di favorire con offerte specifiche i negozianti che lo fanno.

Grazie per le spiegazioni!

Nessun commento:

Posta un commento