sabato 23 luglio 2016

Lion e la strategia del non comunicare

Saper comunicare, oggi, non è fondamentale.
E' tutto.



Si, cantiamocela col fatto che bisogna avere dei contenuti, qualcosa da dire, e simili.
Ma se è vero che è inutile avere qualcosa da dire, se non lo si sa esplicitare, è altrettanto sacrosanto che... è forse meglio essere bravi a vendere fumo! Ovvio che gli estremi sono fuori dalla realtà (sicuri? Ci sono tanti venditori di fuffa... spesso neanche tanto bravi!), ma è chiaro - credo e spero - che la forma è anche sostanza, quando l'incapacità di sapersi presentare danneggia quello che proponi.

Era vero cinquanta anni fa, per altri motivi, lo è oggi grazie ai social.

Pochi giorni fa, il responsabile social di una nota compagnia aerea, ha perso il posto perché ha fatto un commento fuori luogo e da tifoso, sul risultato di una partita di calcio del campionato europeo: questo per dire che tali figure, all'estero, esistono per aziende di ogni tipo, e che la comunicazione social non viene presa sottogamba. Come accade qui da noi, specialmente nel nostro settore: non a caso, dico da anni che un dei grandi mali (forse "IL" grande male) del fumetto, al di là di tanti altri problemi, è la diffusa mancanza di professionalità. E di promozione dei prodotti: quindi di comunicazione!

Se scrivo sulla pagina FB di Lion Comics:

buonasera.
Ora che sono usciti i nr. 50, e si apprestano ad arrivare i 51, potremo mai vedere i 49 con cofanetto dei vostri mensili new 52 DC Comics?
Lo dico solo perché i miei clienti stanno aspettando ad acquistare i successivi...
Grazie.

Fermo restando la tristezza che mi prende a dover chiedere queste info su una pagina social, visto che sono un libraio il quale, da addetto, dovrebbe avere ben altre fonti "istituzionali", mi chiedo: ma questa è una risposta?

Ciao Francesco, ci rendiamo conto. Appena pronti ve li annunceremo, abbiamo inoltrato la tua richiesta a chi di dovere.

Il che equivale a dire: "non ci interessa: ve lo diremo quando ve lo diremo. La tua richiesta è stata messa insieme alle altre nel cestino".
E poi giù di insulti da colleghi e lettori vari: meritati, perché quando non rispondi, su un social, ti meriti tutto quello che possono dirti...

Se a luglio inoltrato, dici che un volume (nel merito Preacher Deluxe 3), è "in stampa", cosa che già affermavi a fine maggio, qualcosa non funziona. Del resto, la scelta delle risposte pare molto limitata: "in stampa", "in lavorazione", "presto vi annunceremo".

Ah: piccola nota. Il volume è finalmente uscito oggi... ma è talmente "deluxe", come edizione, che ha un tipo di rilegatura e una costoletta differenti dai primi due...

Ma, dicevamo, il problema è questo: se discuti con un editore, spesso ti parla della promozione come se fosse un problema non suo, come se fosse cosa distinta dal suo lavoro. "Il mio lavoro finisce quando un libro va in stampa". Ma non è così: semmai si conclude quando va in distribuzione... ma in realtà non finisce mai. Chi deve fare la promozione? Un distributore che non riesce neanche, il più delle volte, ad avere un sito al passo coi tempi, o un catalogo decente? La fumetteria, che comunque sul territorio già ha questo ruolo? O chi gestisce tutto il processo creativo?

Per finire: "E quali sarebbero le risposte, allora?" dirà qualcuno di voi.
Me lo ha chiesto un collaboratore Lion, quando ne parlavamo, sempre via social.
Domanda lecita? No: se critico come gioca una squadra, non devo necessariamente essere un allenatore, o un giocatore. Se non mi piace l'impatto che ha una tavola a fumetti, non è detto che io debba essere un disegnatore per dire la mia. L'unico limite, è ovvio, è fare critiche vere, non semplici osservazioni da bar dello sport...

Ma, visto che, senza titolo se non l'esperienza e la necessità, mi occupo anche di comunicazione, voglio comunque dire la mia. Ad esempio, riguardo i cofanetti: l'editore/distributore non può non sapere quando usciranno. Mi spiego: sono stati annunciati a febbraio con uscita maggio e, come la gran parte delle novità RW, hanno un ritardo che comincia a diventare imbarazzante: ma va anche detto che sono prodotti che l'editore ben conosce, perché di fatto li ha inventati nel 2012, allegandoli ai numeri uno delle nuove serie che stava lanciando, con l'obiettivo di creare delle raccolte per le varie annate. Da allora, ogni mese di maggio (o in occasione dell'anniversario delle serie uscite in mesi diversi), presenta i nuovi cofanetti.

I motivi del ritardo, e di tutti i ritardi, possono essere pochi... e francamente non mi interessano.
Ma, dicevo, nello specifico, i cofanetti sono "noti", l'editore li ha già realizzati: quindi non può essere un intoppo legato alla produzione degli stessi.
E, quindi, i casi sono due: o si tratta di un banale ritardo organizzativo, o non si sa se c'è la volontà di farli. Escluso il secondo caso - spero che non si tratti di una motivazione del genere, sarebbe assurdo! - nel primo va detto che, con un ritardo già evidente di tre mesi, per non scadere dall'imbarazzo al ridicolo, ormai l'editore DEVE sapere quando saranno pronti i suddetti.
Quindi, piuttosto che rispondere "appena pronti li annunceremo", che non significa nulla anzi, detto su una pagina social, mi sa quasi di presa in giro (è OVVIO che li annuncerai quando saranno pronti... io ti ho chiesto, però, QUANDO lo saranno!), sarebbe bastato fare un post che, tempestivamente, ovvero a maggio, dicesse qualcosa del genere:


"Ci scusiamo, ma per un problema indipendente dalla nostra volontà, al momento non siamo in grado di mettere in distribuzione i cofanetti del quinto anno delle serie del New 52.
Tranquillizziamo i nostri clienti: usciranno comunque entro il mese di XXX".

Punto.

Il tutto, magari, seguito da una comunicazione alle fumetterie, che garantiva un poster omaggio per ogni cofanetto prenotato entro la scadenza, o qualche bonus del genere, da girare ai clienti fedeli.

Questo avrebbe stoppato ogni polemica, almeno per qualche mese, avrebbe fatto si che, a chiunque chiedesse informazioni, si potesse rispondere citando questo avviso.

Il problema, però, è che, al di là della capacità di comunicazione, che abbiamo capito essere particolarmente difettosa in casa RW, questo tipo di condotta avrebbe richiesto un rispetto assoluto dei termini indicati: cosa che sembra essere diventato un problema seria in casa RW/Alastor/Lion. E i ritardi crescenti e sempre maggiori sembrano indicare che c'è ben più di un difetto di comunicazione, tra Novara ed Arzano...

15 commenti:

  1. Tutto giusto ma ormai leggo queste cose con l'indifferenza che nasce dalla rassegnazione.
    RW e edizioni BD l'hanno resa la loro risposta standard.
    Come se fossimo preoccupati che quando hanno cose da dire c'è le nascondano....

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  2. Quanti anni sono che scrivi le stesse cose e ti lamenti delle stesse cose relativamente alle stesse persone? La Rw dimostra di non essere in buone condizioni (riteniamo noi, anche economiche). Hanno la divisione (la vogliamo chiamare così) Goen ferma (a ritmo di una uscita al mese) e la Lineachiara in condizioni non dissimili. La divisione Lion, che dopo l'uscita di scena di Danesi, è rimasta a Corti (che tanta simpatia ha per il nostro sito) resiste ancora ma per quanto? Quanto tempo passerà prima che anche la divisione Lion rallenterà o fermerà la propria produzione? E tu che ti lamenti di singoli numeri o di cofanetti e non vedi il quadro d'insieme. E' tutto così chiaro e ancora non lo hai capito.

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    1. Cosa è così chiaro? Che RW sta chiudendo? Ma se sono 3 o 4 anni che continui e continuate a ripeterlo? Parla con lingua dritta!!

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  3. Se non lo hai capito fino ad ora, perché dovremmo spiegartelo noi e soprattutto adesso? Nel frattempo che ci rifletti sopra, puoi continuare a lamentarti che questo non esce e quello è in ritardo (come quando questa gente rappresentava la Planeta in Italia e tu dicevi le stesse cose). Te le ricordi le interviste di Saviano che pubblicavano quelli di magnaforever dove in pratica non veniva detto un cazzo? E anche allora scrivevi le stesse cose. Il problema non è Rw, ma l'avvalersi come collaboratori di forumisti, dilettanti senza alcuna esperienza come i fanzinari di una volta e che oggi riproducono le stesse politiche di 50 anni fa. E tu ti lamenti che questo non esce e quello è in ritardo? Hai perso il quadro d'insieme.

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    1. io credo che tu potresti cercare di capire lo spirito dei post, e vedere il quadro d'insieme al di là dei tuoi occhiali rotti. Magari provaci.

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  4. Nessuno qui da noi usa occhiali. Lo spirito dei tuoi post è fin troppo chiaro. Quello che non è chiaro è perché continui a ripetere sempre le stesse cose, sottolineando di continuo problemi noti, come se non ne conoscessi il motivo. Magari dei problemi della Rw potresti chiedere a Lorenzo Corti del forum di Comicus (lì noto con il nickname preacher) qual è la causa dei problemi dell'editore-distributore napoletano o agli altri admin dello stesso forum che sono o sono stati collaboratori della Lion. O magari potresti interrogarti sul perché negli ultimi 20 mesi tutti o quasi hanno interrotto collaborazioni con la Rw a cominciare da Danesi (oggi accasatosi in un ruolo minore alla Saldapress). Magari provaci! L'argomento lo abbiamo già trattato ampiamente sul nostro sito. Con Goen e Lineachiara ko, resta solo Lion (ma per quanto tempo ancora?).

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    1. Se le sai, tutte queste cose, scrivile. Magari le sanno tutti, ma non scrivono per evitarsi querele...

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  5. Ma cosa dici. Questi sono fatti pubblici. Resi noti dai siti delle case editrici. Dai comunicati dei diretti interessati. Secondo te, da dove prendiamo le notizie di cui parliamo nei nostri pezzi? E' tutto pubblico, riscontrabile. Mentre tu scrivi interessanti articoli sugli editori creativi. Come se chiamarli così costituisca un appellativo simpatico. Dalla Rw se ne sono andati: Danesi, Mazzotta, Gattone ed altri collaboratori (attuali forumisti di Comicus). Al loro posto sono arrivati alcuni che ricoprivano ruoli in Alastor e di recente si è aggregato alla truppa il vecchio Jamie Rodríguez, quello della Planeta, te lo ricordi? Dove lo abbiamo visto? Sui credits degli albi Lion. Se confronti i credits degli albi di questo mese con quelli dello scorso anno, noterai che per il 90% sono tutte facce nuove. Noi trattiamo di argomenti pubblici che gli altri siti, per ovvi motivi, non possono trattare (vorrebbero, ma non possono).

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    1. questo lo sanno tutti. e cosa ci sarebbe di eclatante?

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  6. Che non ne parla nessuno. Ti consiglio di leggere il nostro pezzo sui diritti di Zagor... http://comixarchive.blogspot.it/2016/07/il-vero-creatore-di-zagor-gallieno.html

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  7. ma il succo della questione nn era il fatto che Rw, oltre a essere un azienda in piena caduta ormai (a questo punto è chiaro), nn comunica nn solo a i lettori, quindi affezionati clienti che seguiranno la testata per anni spendendo i loro soldi, ma nemmeno a i lavoranti, quindi librai, edicolanti e online shop che farebbero l'80% del loro lavoro nel rassicurare, i sopracitati pagatori, che hanno dedicato gia 5 anni su almeno una testata.
    Poi boh, magari mi sono confuso, scusate in caso

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