Il nome, è un omaggio ad un grande personaggio del fumetto europeo e mondiale, Corto Maltese.
Qualche tempo fa, in un gruppo social a tema sportivo, si lanciava l'idea di realizzare delle maglie celebrative del gruppo stesso. Non ricordo i dettagli, ma ci si proponeva di non scrivere sulle stesse il nome della squadra per questioni di copyright, anche se, allo stesso tempo, si pensava di utilizzare l'immagine e/o il logo di un notissimo supereroe.
La squadra di calcio ha il copyright.
Il personaggio dei fumetti è "libero".
"Sono giornaletti", è l'opinione comune.
Quindi: la prima "mi fa causa" se uso il suo nome, ma il secondo lo posso usare come voglio.
E via col pub di Dylan Dog, con la Pizzeria Superman, con la rosticceria Charlie Brown...
E via col pub di Dylan Dog, con la Pizzeria Superman, con la rosticceria Charlie Brown...
E col complesso residenziale Corto Maltese.
Ora, riguardo quest'ultimo, che ho scoperto per caso correndo sul lungomare di una ridente cittadina della costa abruzzese alcuni giorni fa, sicuramente, e dico SICURAMENTE, il costruttore avrà risolto qualsiasi bega legale, e sarà più che autorizzato ad usare il nome (e l'immagine) del personaggio di Hugo Pratt.
Ma... di fronte a tutti quelli che non rispettano il diritto di autore, che figura fa "il fumetto", inteso come arte e mezzo di comunicazione?
Questa idea di "giornaletto", di cugino lontano, povero e sfigato del libro - che almeno in parte e per fortuna i tanti film che stanno uscendo da tempo hanno un po' mitigato - come può contribuire all'immagine, alla serietà e quindi alla crescita di un settore, nel quale rimane difficile investire?
Questa idea di "giornaletto", di cugino lontano, povero e sfigato del libro - che almeno in parte e per fortuna i tanti film che stanno uscendo da tempo hanno un po' mitigato - come può contribuire all'immagine, alla serietà e quindi alla crescita di un settore, nel quale rimane difficile investire?
Domande estive...
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