Si, per carità: ci si confronterà sui problemi comuni.
Si stabiliranno dei contatti - che già esistono - per collaborare, magari scambiarsi materiale.
Ma non fraintendiamo...
Non c'è niente di più chiaro di cosa c'è da fare, domani e nei mesi successivi: mettere insieme titolari di attività, imprenditori, determinati, preparati, che vogliano crescere, umanamente e professionalmente, per fare in modo che le loro attività non vengano più viste come delle "sagre di paese", ma come delle librerie specializzate.
E che possano avere quanto loro garantisce la legge, che le tratta, a tutti gli effetti, come librerie, quali esse sono.
Il sistema distributivo del fumetto non funziona: lo si dice da sempre.
E la colpa è in gran parte delle fumetterie, che non hanno saputo prendersi il loro ruolo.
Dieci anni fa, un analogo incontro, portò all'esperienza dell'Associazione Fumetterie Italiane, l'AFUI: bella, intensa, utile, ma che alla stretta dei fatti, non produsse quanto doveva.
Domani, siamo il doppio, solo come presenze, rispetto a dieci anni fa.
Se il buon giorno si vede dal mattino...
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