lunedì 22 luglio 2013

Editori Creativi #17: La Parte del Leone (2)

Abbiamo parlato del recupero degli arretrati Planeta da parte di Alastor e Lion, e delle modalità di presentazione degli stessi, criticandole.

Ora concludiamo il percorso, analizzando alcune recenti iniziative Lion, che lasciano perplessi pubblico di appassionati e... fumetterie, appassionate ormai un po' meno, alle vicende - talvolta confusionarie - dell'editore che gestisce DC in Italia.

QUI parlavamo di come fosse uscita una edizione di All Star Superman riservata alle librerie di varia, affermando che si utilizzava "il circuito delle fumetterie per pubblicizzare un albo che sarà disponibile solo in minima parte presso queste: due o tre copie. Il tutto per avere una edizione ultracostosa da mandare quasi esclusivamente in varia, e magari girarne gli avanzi alle librerie specializzate, se ce ne saranno, una volta finito il periodo di esposizione. La pubblicità è presente anche in diversi albi spillati della Lion."


Lo stesso accade per una edizione di Superman: Per il Domani, uscita pare prima ancora di essere pubblicizzata su Mega: le fumetterie sono ancora una volta marginali, potendo contare solo su DUE o TRE copie di questi volumi.


Ma la situazione peggiora ulteriormente, confermando quanto dicevo altrove: l'editore, continua "come tutto e tutti in questo settore, a seguire una sua strategia, senza risentire di consigli, critiche, frecciate o quant'altro provenga dalle fumetterie": su Mega 193, uscito fresco fresco, si pubblicizza la ristampa del primo volume di Superman: Terra Uno, precedentemente edito da Planeta, e concluso proprio da Lion, che aveva dato alle stampe il vol. 2.

Ecco: questa edizione, disponibile in fumetteria da ottobre, è già stata distribuita in varia.
Ripeto: è GIA' stata distribuita in varia.
E non sarà in fumetteria prima di ottobre.

Quale è l'obiettivo di questa strategia? Invadere la varia, farsi conoscere anche al di fuori dei quattro gatti che infestano le fumetterie... Obiettivo meritevole. Ma sarà vero?

Se lo fosse, qualcuno più intelligente di me, può spiegarmi come se fossi un bambino di quattro anni perché, contestualmente, non vengono distribuiti in fumetteria? Farlo, in che modo confliggerebbe con l'obiettivo di allargare il mercato? Se punti una clientela nuova, perché non tenerti comunque la vecchia? Perché escluderla per tre o quattro mesi dalla possibilità di avere il volume, quando sai bene che l'appassionato smania per avere subito le novità, anche di poche ore, figurarsi svariati mesi?

Non sarà che... stai cercando di spostare i clienti dalla fumetteria alla varia, pubblicizzando i volumi nel primo circuito per poi venderli online tramite noti siti, e nella varia, nella quale hai un margine più alto, nella quale stai cercando di crearti uno spazio e... contando soprattutto sul fatto che le vendite nelle librerie specializzate sono CERTE e SENZA RESO? Atteggiamenti dei quali avevamo già parlato, in passato...

Certo, è pensare male. Ma quando ti trovi di fronte a mancanze di rispetto di questo livello, e in assenza di risposte ufficiali, cosa altro puoi fare?


In proposito, la presa di posizione dell'AFUI.

Alle fumetterie,
sui cataloghi in distribuzione in questi giorni trovate nella sezione dedicata alla RW-Lion la proposta dell'albo Superman Terra Uno Vol. 1 al prezzo di €16,95 in uscita per lo stesso editore per il mese di ottobre 2013.
Vogliamo metterVi al corrente dell'incresciosa situazione venutasi a creare il giorno 20 giugno 2013 data in cui il medesimo albo è stato reso disponibile al pubblico delle librerie di varia, infatti tale volume è disponibilissimo su qualunque store online
Invitiamo le fumetterie a prestare particolare attenzione nel momento in cui vorranno approvvigionarsi del prodotto poiché esso sarà con buona probabilità una ristampa se non addirittura parte di eventuali resi della varia. Purtroppo l'editore non ha ritenuto opportuno evidenziare questo particolare nella presentazione della propria offerta commerciale.
Afui

Come diceva il grande Marchese Del Grillo... "Se tu me freghi qui, me freghi su tutto"





Intanto, da questo mese, i Before Watchmen sono esauriti. "Momentaneamente" esauriti.
Traduzione: li mandiamo in edicola, vediamo come vanno, poi eventualmente giriamo le rese ai negozi?

27 commenti:

  1. Capisco il tuo sgomento e le tue perplessità. Possiamo dire che rispetto all'era Planeta, sotto il profilo della distribuzione, nulla è cambiato per il semplice motivo che il distributore è sempre lo stesso: Alastor.
    Una situazione che, forse, agli stessi dirigenti Planeta non è mai andata troppo a genio. Spesse volte, infatti, a chi si lamentava dei ritardi, dei posticipi, dei cambiamenti più disparati sulla pagina facebook dell'editore spagnolo, un incaricato rispondeva così laconicamente: chiedete ad Alastor, sono loro che gestiscono i fumetti per l'Italia in base ad un loro piano aziendale!
    Quelle che tu chiami promozioni e strategie Lion, altro non sono che promozioni e strategie Alastor.
    In parte, però, ti sei risposto tu stesso quando hai scritto dei "quattro gatti che infestano le fumetterie".
    In sostanza, i lettori di comics stanno diminuendo (nonostante i proclami entusiastici dei direttori editoriali alle Fiere) in modo pericoloso.
    E allora cosa fanno? Semplice, cercano di aprirsi altri sbocchi (avendo bruciato e sfruttato alla meno peggio quelli classici).
    Personalmente, credo che la situazione DC in Italia migliorerà quando Alastor non avrà più il controllo sulla distribuzione. Fino a quel momento (e come è stato finora), le lamentele continueranno.
    Io ho già risolto il problema: ho mollato la DC Comics in attesa di tempi (e di licenziatari/distributori) migliori.
    Anche se capisco che come negozio hai tutte le ragioni del mondo per lamentarti.

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  2. Una nota: visti i tempi dubito che si tratti di rese della varia, per quelle ci vogliono almeno otto mesi, se non un anno.

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  3. Non esiste il reso delle librerie di varia. Come per le fumetterie, comprano il prodotto dal distributore e si assumono il rischio dell'invenduto. L'editore (e il distributore), invece, incassano subito.

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    1. In generale, mi risulta che le librerie non hanno diritto di reso come le edicole. Può essere, tuttavia, che qualche editore stringa "rapporti particolari" con le librerie, che permette di attivare presso di esse dei conti deposito. Ma si tratta di casi. In generale, le librerie comprano e si assumono il rischio dell'invenduto.
      Tu ti riferisci a qualche caso particolare?
      In ogni caso, se ti ritiene danneggiato da un distributore, puoi cambiare o agire per danni se ritieni di avere subito pregiudizi di natura economica.

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    2. Guarda, non esiste proprio.
      Di regola, la libreria ha il reso.
      Questa è la realtà.
      Le eccezioni sono il contrario...

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Ok, la cosa mi fa piacere. Appena posso, girerò la notizia ai miei amici librai.

    Piuttosto, quando scrivi:

    "Se punti una clientela nuova, perché non tenerti comunque la vecchia? Perché escluderla per tre o quattro mesi dalla possibilità di avere il volume, quando sai bene che l'appassionato smania per avere subito le novità, anche di poche ore, figurarsi svariati mesi?"

    Mi domando: esiste ancora una clientela vecchia dal momento che le fumetterie chiudono una dietro l'altra? E ancora mi chiedo: siccome nelle varie librerie della Mondadori nei centri commerciali il settore dei fumetti è praticamente ignorato da tutti (anche quando ci sono sconti del 30%!), perché non affrontare la realtà e rendersi conto che il fumetto nel settore delle librerie non ha futuro?
    In ultimo, mi chiedo ancora: che senso ha continuare a stampare allegati per i quotidiani quando tutte le iniziative finora realizzate non hanno avuto esito positivo?

    Se questi sono i problemi, voi, in qualità di rappresentanti delle fumetterie, perché non scrivete alla DC Comics e sollecitate pressioni sul distributore/licenziatario Alastor affinché cambi strategie?

    Perché, in qualità di rappresentanti dei punti vendita, non iniziate a proporre a Rizzoli, Mondadori, Einaudi, ecc., di prendere già da ora i diritti DC?

    Anche perché continuare a lamentarsi degli stessi problemi che c'erano 6 anni fa, cinque anni, fa, quattro anni e anche ora, che senso ha?

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  6. Personalmente, a me sembra che, accanto a qualche buono spunto e interessanti opinioni, tu abbia una idea un po' distorta del mercato...

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  7. Si, quella di guardare in faccia la realtà e non di rappresentarla falsamente come fanno il 90% degli addetti ai lavori.
    Tu stesso dici, parlando dei lettori di comics (ormai quasi tutti concentrati nelle fumetterie) etichettandoli come "quei quattro gatti che infestano le fumetterie".
    O forse sei un po' contraddittorio?

    Come rappresentanti delle fumetterie italiane, in cosa è consistita finora la vostra incidenza sulle scelte dei distributori/licenziatari dal momento che continuate a lamentarvi degli stessi problemi di sempre?

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  8. i proprietari delle fumetterie potrebbero in massa non acquistare più da alastor, peccato che loro per mangiare il negozio lo devono tenere aperto e quindi cosa dovrebbe vendere?

    i vari rizzoli, mondadori etc non hanno interesse a gestire un "universo regolare" attività che è dispendiosa e faticosa...

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    1. Hai ragione, ma se dovessimo "boicottare" tutti gli editori o distributori che hanno comportamenti scorretti... Chi ci rimarrebbe?

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    2. Certo, però se si comportano tutti scorrettamente e le fumetterie chiudono... nemmeno sta bene.
      Io credo, comunque, che si potrebbe tranquillamente boicottare Alastor/Rw Edizioni (tanto, i fumetti DC vendono molto meno rispetto a quelli della Marvel/Panini). I risultati arriverebbero subito.
      Inoltre, non dimentichiamo che uno dei motivi per cui, alla fine, la Planeta ha lasciato il mercato italiano è stata anche la cattivissima distribuzione assicurata ai suoi fumetti.

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    3. Mi piace il tuo ottimismo sindacalista :)

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    4. Dipende dall'incidenza della vendita dei fumetti Alastor/Rw Edizioni sugli utili netti della fumetteria. Se ritieni che questo elemento incida in termini trascurabili, allora è possibile un boicottaggio per un certo periodo di tempo, a condizione che il numero di negozi aderenti sia significativo. In questo caso, il distributore/editore sarebbe costretto a rivedere il rapporto con le fumetterie se non vuole chiudere bottega. Però, visti i precedenti finora, sono pessimista al riguardo. Come ho scritto sopra, è stato anche per colpa di questa distribuzione che la Planeta ha mollato l'Italia (attualmente, la Planeta continua ad editare fumetti in Spagna e in altri Paesi) e tanti lettori (aizzati dalla campagna diffamatoria condotta su alcuni forum verso gli spagnoli) hanno creduto che tutta la responsabilità fosse del gigante di Barcellona, quando, in realtà, la Planeta fungeva, in sostanza, come una tipografia, mentre il se, il come e il quando della distribuzione dei fumetti era di pertinenza dell'azienda arzanese.
      I problemi di allora sono ancora attuali.
      E quindi, la soluzione è una sola: attendere che i diritti DC passino in mano ad altri (accadrà a breve, credo) e sperare in un colosso (si sussurra il nome della Mondadori), che si occupi anche di distribuzione in modo professionale. Oppure, potrebbe entrare in gioco la Panini (anche se difficilmente, ciò potrebbe avvenire dopo la rottura del 2011 con il mancato rinnovo dei diritti DC in Francia).

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  9. Beh, però, fino a quando iniziative clamorose non saranno attuate, non cambierà mai niente.
    Se tutte le fumetterie (anche quelle non affiliate all'Afui) smettessero di acquistare/vendere il materiale di Alastor/Rw Edizioni, sicuramente si otterrebbero risultati (perché, in caso contrario, Alastor chiuderebbe il giorno dopo).
    E poi, ormai, è il materiale Marvel che tiene in vita le fumetterie (specie ora che siamo in pieno Marvel Now), non certo quello DC che è limitato ad una stretta cerchia di appassionati.

    I vari Rizzoli, Mondadori, ecc. in passato lo hanno fatto. Certo, si potrebbe tentare con una politica editoriale completamente nuova.

    Io un'idea ce l'avrei: loro vendono libri? Ok, siccome negli Usa escono circa 12 numeri all'anno di una testata, si potrebbe fare un volume unico annuale di ogni personaggio e sono certo che le cose cambierebbero.

    Oppure, la Mondadori potrebbe creare una divisione comics, come ha fatto la Panini, comprando la Marvel Italia nel 1995.

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  10. seriamente: se basi un boicottaggio sul "fare la cosa che ti fa meno danni", fai poca strada.

    meno seriamente: sai se il milan prende Honda?

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  11. Altrettanto seriamente: con le iniziative messe in campo finora, non farete mai strada (né ora, né mai). I distributori lo sanno e tengono duro. Solo se il loro business fosse messo in pericolo, sarebbero disposti a cambiare.

    Altrettanto meno seriamente: ricordando la partita che l'Italia ha giocato con il Giappone alla recente Confederation Cup 2013 e a giudicare da come la nazionale italiana è stata fatta a pezzi, io avrei preso non uno (Honda), ma almeno 5-6 elementi. Come velocità, senso tattico, intelligenza, dribbling e tecnica individuale, il Giappone sembrava il Brasile dei bei tempi. Per ora vedo: un Milan fermo, una Juve che ha comprato scarti vari e giocatori spremuti, un Inter senza soldi e ferma, un Napoli che senza Cavani vale il 75% in meno e tutte le altre che non si sono potenziate. Insomma, una serie A che scadente e poveraccia quale non si è mai vista.

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  12. Grazie.
    Quando vuoi darci altre lezioni di vita, ti riservo un pulpito su questo blog.

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  13. Non è necessario. Mi sono limitato a dare dei consigli e a fare delle osservazioni, alcune espresse sulla base di un giudizio prognostico.
    Personalmente, sono convinto che se ai tempi della Planeta, le varie fumetterie avessero agito, in maniera molto più decisa e sostanziale, verso l'editore spagnolo, oggi tanti problemi non sarebbero più attuali.
    Mi spiego meglio: mi ricordo di lettere, petizioni, email, proteste su facebook, ecc.
    La Planeta rispondeva sempre alla stessa maniera: in breve, "noi stampiamo i fumetti e li mandiamo in Italia, il resto non ci interessa né possiamo intervenire".
    Se, invece, si fossero messe in cantiere iniziative più "decise" contro la Planeta, forse l'editore spagnolo avrebbe "imposto" quei cambiamenti che oggi molti richiedono ancora.
    Ovviamente, tali sforzi avrebbero imposto un esborso economico eccezionale.
    In alternativa, si potrebbero compiere le identiche iniziative contro la DC, ma qui, per ovvi motivi, i costi economici sarebbero ancora più elevati (e sempre che troviate qualche manager alla DCE disposto a prendere a cuore la sorte dei loro diritti nei mercati esteri, aspetto di cui si sono sempre disinteressati).

    Poi ci sono coloro che spingono affinché il movimento non si estenda: fino a quando è piccolo, diventa tutto più facilmente gestibile e condizionabile.

    Però, giustamente, ci siete voi delle fumetterie, che aspirate ad una crescita del giro d'affari e ad una evoluzione dell'intero movimento (che, per ora, è fantascienza).

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  14. erich penso che se ti aprissi tu una fumetteria risolveresti molti problemi...

    o ancora meglio una casa editrice...

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  15. No, grazie. A ciascuno il suo. Capisco che il mondo degli affari è così. Ognuno cerca di spuntare le condizioni migliori, mangiando sul possibile utile dell'altro o facendo in modo che i piccoli escano dal mercato e incrementare la propria quota. Ciò non toglie, tuttavia, che questa logica alla fine distrugge il sistema economico e non lo sviluppa.

    Per quanto mi riguarda, ho risolto il problema: stop a tutti gli acquisti italiani della DC dal dicembre 2011 (salvo i recuperi del periodo Planeta). Lieto e contento di averlo fatto, né esito a consigliarlo a chi mi chiede.

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  16. però continui a comprare gli antologici della panini...

    maliziosamente dico che forse forse di parte lo sei un pochino...

    e te lo dice uno che l'universo regolare dc lo legge in lingua originale eh...

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  17. Ovviamente, sono di parte e questa parte è il mio esclusivo e personale punto di vista.
    Compro albi Panini in quanto Marvel fan. Questo non significa che sono d'accordo con la politica della Panini Comics.
    Anzi, la disapprovo completamente, perché costituisce una espressione distorta e sbagliata della politica Corno degli anni settanta.
    Lupoi e compagni credono, così facendo, di espandere la Marvel in Europa. In realtà, almeno per quanto riguarda l'Italia, ciò non è mai avvenuto e oggi più che mai si è vicini al punto di non ritorno.
    Non a caso, la Panini è in vendita!
    Queste politiche non sono state capaci di affrontare la crisi iniziata tredici anni fa e se oggi l'Uomo Ragno vende sette volte meno di quanto vendeva venti anni fa, non è solo colpa dei gusti dei lettori (come vogliono far credere dalla parti di Modena), ma anche e soprattutto a causa della inidoneità delle loro scelte editoriali.
    Se e quando la Panini sarà venduta, vedremo come si porrà la nuova situazione (ma, di certo, il nuovo acquirente dovrà fare i conti con la realtà e capire che tutte queste nuove testate aperte senza ragione, non hanno alcuna speranza di continuare ad andare avanti).
    Non è difficile capire che questa espansione del parco-testate ha come obiettivo la crescita del fatturato (tanto, i primi numeri di una serie vendono sempre bene) e lo stesso vale per l'ottica imperialistica che ha condotto all'accaparramento di quasi tutte le licenze degli Indipendenti.
    Ciò che fa della Panini, limitatamente alla scena italiana, un piccolo gigante che è stato in grado di avviare rapporti paritari con Bonelli, Astorina e Disney Italia.
    Ma si tratta di un gigante di argilla.
    E come più volte ho scritto, riprenderò in considerazione l'acquisto di albi DC in Italia solo quando ogni legame (anche il più tenue) con il gruppo Alastor sarà tagliato per sempre.

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