martedì 30 luglio 2013

Fumetti & Tormenti # 2

(Rubrica con foto, parolacce e FILMATI, per la difesa degli “ingenui” lettori)

Bentornati a Fumetti & Tormenti puntata seconda, la rubrica fatta apposta per sentirsi meno soli mentre comprate un fumetto (in realtà non serve a nulla, manco a quello, se leggete fumetti come hobby siete solo spacciati e basta, rassegnatevi).

Dopo due puntate c’è già chi scalpita per avere grandi rivelazioni, come se i futuri surreali e distopici dove abbiamo viaggiato fossero semplice frutto della “fantasia” e non una concreta possibilità per l’avvenire (sembrano impossibili ma intanto la realtà ha già in parte superato quelle fantasie); per fortuna la “rete” è piena di pesci e basta saper aspettare per avere tra le mani la soluzione a tutti gli enigmi.

E’ di poco tempo fa il grido d’allarme lanciato da Recchioni sull’imminente fine dei bonellidi in edicola, in effetti la recente chiusura anticipata di Davvero della Barbato sembra dare corpo a queste fosche previsioni (ora sono rimasti solo Suore Ninja della Star e Long Wei dell’Aurea), tuttavia resto un po’ stupito dalla preoccupazione, sua e anche di altri che hanno rilanciato l’accorato appello, sul fatto che sta cosa sia una tragedia per noi lettori (e addirittura per i fumetti in Italia).

A questo si aggiunga la recente discussione nei più disparati siti e forum proprio su Long Wei, il neonato bonellide Aurea (e mai uscita fu più scalognata, come scelta di tempi e per le diverse traversie che ha incrociato), dove come molti hanno rilevato la qualità di stampa è tremenda, cosa che ha suscitato la risposta (a mio avviso incredibile), nientemeno che di Mauro Boselli (sotto pseudonimo), ovvero l’odierno deus ex machina di Tex (vado col copia incollone!).

“Ma che ragionamento è? Spiderman e i fumetti Marvel edizione americana sono sempre stati pubblicati su carta peggiore!

Gli italiani sono troppo ben abituati. Lo volete capire che c'è la crisi? Vi dite amanti del fumetto e volete mandare a remengo una serie originale e ben fatta (anche il n.2 è eccellente) solo perché fate gli schifiltosi per la CARTA? Non ho parole.”

E sticazzi (siamo pure abituati troppo bene!).

Ah, lo Spiderman che dice lui, lo pubblicavano col culo negli Anni ’60, sono passati cinquant’anni, qualcuno lo aggiorni (cribbio!).

Cioè in pratica un ribaltamento della prospettiva mai vista, non per nulla è un autore bravissimo come pochi altri, per cui il vero appassionato di fumetti alla stampa un po’ (tanto) scadente ci può anche passare sopra, contano più (o solo), storia e disegni; inoltre siamo in tempi di crisi, quindi a maggior ragione, iniziative così si devono sostenere a prescindere (pena, la morte! Vi ricorda qualcosa?). 

Ma forse la cosa più incredibile è che nessuno lo abbia mandato a quel paese (probabilmente perché tutti sanno che non è un semplice utente qualunque, o forse perché non l’hanno preso realmente sul serio pensando scherzasse); anzi, qualcuno ha genuinamente appoggiato questa sua bizzarra posizione (!), con frasi riassumibili in una come questa (altro copia-incollone di un altro utente qualsiasi) – “Dai suvvia! Se non comprate un fumetto per qualità della carta è un'ingiustizia senza precedenti” –.
KABOOM!

Kaboom 1

Anzi, no, meglio quest’altro KABOOM (e due!).

Kaboom 2

Anzi no, meglio che a rispondere come si deve sia il mitico Batman.


Baaaatmaaaaaan


nananananannanananana... Baaaaaatmaaaaaan...

...Baaaaaatmaaaaaaan...nananananana...NA!

Signori, alleluja, almeno siamo riusciti a capire perché i bonellidi in Italia sono finiti e più in generale (per estensione), addirittura perché i fumetti siano ormai sul viale del tramonto irreversibile (vai tetsuya, picchia duro, digliene quattro delle tue e poi andiamocene a casa!).

Non so se sia peggio che addetti ai lavori la pensino così o che addirittura dei lettori/sedicenti cultori di fumetti, bene o male, condividano allegramente il medesimo punto di vista, anche se a essere sinceri tra le millemila sparate che ormai dovremmo essere abituati a leggere sui forum, quella dell’appassionato che se ne frega se un fumetto è messo bene o male, stampato come si deve oppure no, con la grafica terrificante o meno, gli-va-bene-tutto-purché-legga-un-altro-cacchio-di-albo-qualunque, non è in effetti rarissimo da incontrare.

L’equivoco è che costui non è un appassionato di fumetti e men che meno un collezionista dei medesimi, è semplicemente il RE DELLA RACCOLTA CARTA del suo rione, e pure a sua insaputa (lui invece crede di essere chissà quale fine intenditore), roba che se lo sa l’ufficio d’igiene gli sgombra l’alloggio da tutto quel pattume che negli anni s’è accumulato credendolo una collezione.

No, non è una collezione di fumetti vintage!

Discorso diverso per gli addetti ai lavori, perché poi sono loro che pensano, mettono in cantiere e infine producono nuovi fumetti, ma se la logica è (PARLO IN GENERALE), ancora quella degli Anni ’50, del fumetto purché sia, che alternative in fondo non ce ne sono, scritto in maniera così innovativa che se la gioca con una fiction di Nonno Felice su Rai 1, con protagonisti “interessanti” quanto un Terence Hill che molesta gli stambecchi (tristessssa), disegnato magari da giovani leve che si faranno le ossa proprio su quelle pagine (a disegnare bene ci arriveranno POI, a nostre spese che intanto dovremmo comprarli lo stesso), cosa che non potranno quindi più fare, come temeva Recchioni (e sai che tremenda disgrazia), e alla fine stampato pure ad minchiam ma venduto allo stesso prezzo di un Bonelli originale, allora evidentemente credete pure che i dvd e i blu-ray servano per giocarci a frisbee col cane, che col digitale terrestre si ascoltino solo le radio e che gli occhialini 3-D siano una marca di occhiali da Sole (ehi, e funzionano veramente! C’è per caso un oculista all’ascolto?).

Oh, ma se volete veramente la FINE del medium fumetto, bastava dirlo, non è il caso di provarci sul serio a farlo tramontare.

Attenzione poi a Recchioni, perché da anni proprio sui forum lamentava i prezzi di copertina troppo bassi degli albi Bonelli (!), che infatti rendevano difficoltosa la vita proprio a quegli editori, per forza di cose più piccoli e quindi con mezzi mooooolto più scarsi, intenzionati a “regalarci” altre imperdibili perle bonellidi; paradossalmente col suo sbarco in Via Buonarroti alla fine è stato esaudito, sarà che gli han dato retta, sarà che ci sono arrivati da soli (già sugli speciali facevano da diverso tempo una differenziazione a seconda dei personaggi), ma i prezzi li conoscete anche voi ormai, 3,50 Euro per le 114 pagine de Le Storie, 3,30 per le 96 canoniche del neonato Dragonero (addirittura!), 3,20 per Brandon bimestrale (questo per lo meno serve a tenerlo ancora a galla), peccato che i bonellidi siano condannati lo stesso (ma chissà perché!).

Almeno un Bonelli garantisce uno standard qualitativo minimo accettabile (e ci sarebbe da discutere), quando invece chi non ha i mezzi vuole farne uno lo stesso, il discorso sulla qualità chiaramente non è manco da porsi, quella è secondaria, e se storie e disegni vanno dallo scarso/scarsissimo al medio/discreto/la qualunque è de gustibus, mentre se l’albo alla fine ha una carta e una rilegatura così così ed è stampato male, sei tu che sei un lettore “maniacale”.

Il paradosso è che chi bazzica il fumetto-mondo ancora ci sta a discutere con questi qua, spesso li giustifica e trova scuse per loro (!) e pensa pure ad acquistarli lo stesso 'sti benedetti albi, mentre la gente “normale” (il nuovo lettore su cui converrebbe puntare per garantirsi più che la sopravvivenza, ma una solida continuità), è già fuggita a gambe levate dalle edicole, semmai ci passa di straforo per farci pisciare il cane lì nei paraggi e non certo per acquistare queste nuove, “appassionanti”, proposte, che se per caso te le perdi e non le leggi…sei pure più contento che non il contrario.

E’ un discorso tragicomico, siamo nel 2013, alternative a leggere un fumetto ce ne sono a MILIONI, e chi fa i fumetti come si presenta a contrastare cotanta offerta?

Ma niente, con la mentalità dell’artigiano che si produceva i fumetti in “casa”, con la stamperia nel sottoscala; a tutti loro impossibile non dedicare questo video, come enunciato nei commenti in calce “la canzone più dedicata di sempre” (e ci credo! Qualcuno avrà un coccolone a rivederlo dopo tutti sti anni…).




Ah, chi sia il tipo nella foto e cosa abbia fatto per meritarsi tanto onore lo ignoro, questo passa youtube.

Eeeeeh, che tempi, Jovanotti cantava hit incredibili (!) come “Sei come la mia moto” o “E’ qui la festa?!”, Francesco Salvi assurgeva a popolarità inusitata con “C’è da spostare una macchina!”, “Taxii” e “Esatto”, io avrò gli incubi stanotte dopo aver rimestato in un tale calderone, ma quel che è giusto è giusto, il momento è catartico ed era necessaria una risposta drastica quanto opportunamente proporzionale (!).

E…cosa più importante di tutte…

si scherza qui eh, si pirleggia alla grande ma senza malignità, semmai con un pizzico di ironia (che tanto se uno è pirla veramente non la coglierà mai per cui…).

Ma allora come si deve fare un fumetto oggi per avere qualche speranza?

Lo saprete nella prossima puntata (ciapa lì, colpone di scena!).
Intanto godetevi il refrain, (e sei un pirla, e c’hai la faccia la pirla, e gli occhialini da pirla…).

tetsuyatsurugi

28 commenti:

  1. Beh, le parole di Boselli sono assurde. Solo perché c'è crisi, dobbiamo accontentarci di fumetti stampati su carta igienica? Boselli dimentica che la Aurea (ex-Eura) ha sempre pubblicato fumetti in questo modo (cioè, su carta scadentissima), anche quando la crisi non c'era (basta vedere Skorpio!).
    E poi che c'entra il discorso con i comics americani? Lì sono abituati così, noi in Italia no. I fumetti Panini, ad esempio, sono pubblicati su una carta migliore (come quelli della Planeta, meno e molto meno quelli di Rw Lion).
    Perciò, se Aurea non ha mezzi economici sufficienti per stampare i suoi fumetti in modo decente, allora esca dal mercato (tanto, visti i cattivi risultati nelle vendite, ciò avverrà presto).
    E poi la crisi non c'entra nulla. C'è la versione bonellide di The Walking Dead della Saldapress, eccezionale come grafica e carta. Quindi, anche sotto questo profilo, il discorso di Boselli fa acqua da tutte le parti.
    Un po' hai ragione, quando dici che nessuno gli ha risposto per le rime, sapendo che non è un semplice utente, ma un autore.
    Noi sappiamo che, ormai, sui forum si estende la longa manus degli editori, che, da quando hanno assunto alle loro dipendenze o in collaborazione, admin, moderatori e utenti vari, le community sono divenuti luoghi in cui non è possibile esprimere il dissenso verso i principi condivisi dal gruppo di potere che prende ordini dagli editori.
    Però, nessuno può obbligare i lettori a comprare fumetti stampati in modo non degno. E infatti, anche Longwei sembra non andare bene e avviarsi verso lo stesso destino delle altre recenti produzioni Aurea.
    Io non l'ho mai comprato e non lo comprerò mai. Ho mollato Ristampa Dago proprio perché non ne potevo più di quella edizione così povera.
    I bonellidi da edicola sono finiti e lo dimostra il fatto che anche la Star ha mollato tutto. Purtroppo, la Star (che un tempo apprezzavo quando pubblicava albi Marvel) ha commesso, a mio giudizio, un errore imperdonabile, pubblicando fumetti anticlericali (che offendono il credo religioso). Un brutto epilogo.
    E un'altra casa editrice da tempo entrata nella mia personale black list per motivi vari.

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    1. "pubblicando fumetti anticlericali (che offendono il credo religioso). Un brutto epilogo."

      Dove e in quale pagine?

      La Star ha preso solo in giro quei pochi lettori fessi che si lasciavano abbindolare dalle cazzate che proponevano e alla fine si sono fatti fessi da loro. meglio tardi che mai. Ben lontani i tempi di Lazarus Ledd. E infatti i topi hanno abbandonato la nave da tempo.

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  2. non comprato long wei per la carta...non mi vergogno di dirlo...

    se dietro l'utente x si celava boselli e ha "sminuito" il valore della carta, e quindi della resa dei disegni cioè il lavoro del disegnatore suo collega, siamo davvero alla frutta soprattutto tirando in ballo la carta degli albi americani paragone valido 50 anni fa...

    se chiudesse anche long wei, la lion che sembra voler puntare su questo segmento, sbagliando alla gradissima secondo me, che fine farà?

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    1. Cosa c'entra la lion con long wei?
      Quale segmento?

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    2. Credo si riferisca ad una possibile apertura di un nuovo segmento della Rw nell'ambito dei bonellidi. Lui teme che sia un errore puntare su un settore (i bonellidi) che oggi è fallito. E io ho risposto che, tra i tanti errori clamorosi fatti dalla Rw, non è così difficile immaginare che continui su questa strada. Di qui, gli auspici che fallisca. Ma il problema non è la Rw, ma il controllo che Alastor ha sui diritti DC da troppi anni (anni coincisi con un netto calo delle vendite della DC in Italia). Una situazione che deve finire.
      Ma quanto valgono oggi i diritti DC? Io credo non più di 100-150.000 euro. Potrebbero valere molto di più, ma le prospettive di vendita dei singoli personaggi e l'assenza di un progetto serio di sviluppo e di sfruttamento stronca sul nascere ogni possibilità di rinascita.
      E più passa tempo, più si impoveriscono. Per parte sua, alla DC l'argomento non interessa. Ormai le loro entrate vengono da altre parti e se ne fregano dei guai che Didio/Johns/Lee fanno tutti i giorni, avallando progetti uno più assurdo dell'altro.
      Non so se Longwei andrà avanti ancora per molto o se riuscirà a chiudere il primo ciclo di pubblicazione. Ma è chiaro che la risposta dei lettori finora è stata negativa (altrimenti, gli autori non sarebbero intervenuti massicciamente sui forum).
      La crisi si porta via ogni giorno un pezzo del movimento fumettistico nazionale. Nell'indifferenza generale.

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    3. Tralasciando la solita sicumera con cui snoccioli dati, i - per ora due - bonellidi annunciati da lion, riguardano materiale vertigo, e sono di genere completamente diverso. A mio parere il formato è sbagliatissimo, ma il materiale è ottimo e, nel caso di Y, anche ricercato...

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    4. La Lion spera che i lettori siano così ingenui da comprare questi fumetti solo perché proposti in formato bonellide!
      Se fallimento sarà, spero che arrivi presto prima che altre mosse sbagliate rovinino le residue possibilità per il materiale DC di imporsi in Italia.

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    5. Non c'entra nulla l'essere fumetti DC.
      Sono pubblicazioni già prodotte e stravendute in almeno altri due formati...

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    6. Stravendute????? E dove hai letto questo dato?

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    7. Me lo hanno detto gli alieni...
      Oppure lo desumo dal fatto che siano esauriti?

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    8. Il gioco del "fumetto esaurito" lo conosciamo tutti. Il trucco c'è e si vede. In sostanza, l'editore esce con una tiratura inferiore alla effettiva domanda. E nel giro di pochissimo tempo, i numeri distribuiti si esauriscono. "Wow, che successo!". Tutti in coro ad autocompiacersi. Poi arriva la rassicurazione dell'editore: "niente paura, il fumetto è giù in ristampa!". La tiratura della ristampa è ancora più corta della prima edizione e così via. In tal modo, i lettori percepiscono la falsa rappresentazione di un successo editoriale e specula con cover speciali, ultraspeciali, ecc., che nulla aggiungono alla mediocrità precedente. I lettori non sono stupidi e se ne accorgono. E dicono: "Hey, ma com'è che non riesco a trovare questo fumetto da nessuna parte. Qualcuno lo ha visto?". La spiegazione è semplice: magari dalle sue parti, il fumetto non è mai arrivato, ma è stato distribuito solo in alcuni punti strategici. Un trucco vecchio come il mondo, reso ancora più efficace dal fenomeno mediatico che il web (tramite i forum controllati dagli stessi editori) è in grado di garantire. Alla fine, però, non vi è stato alcun successo editoriale e si scopre che quel fumetto ha venduto meno di quanto ci si sarebbe aspettato, ma quello che è più importante è che ai lettori (alla maggior parte, almeno) è stato gettato fumo negli occhi. Perciò, se tu credi di desumere che un fumetto è andato bene solo perché i numeri usciti sono andati esauriti, sbagli. E come dice Adam Kadmon: "prendete queste mie parole come una teoria, come una favola della buonanotte, ma ricordate che ogni favola ha la sua morale".

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    9. Quindi l'editore stampa per andare in perdita?
      Non ho mai sentito di punti vendita che hanno ordinato per tempo e non ricevuto la prima tiratura...
      Cmq, come diceva Robert J. Goldman, ""ehi, dammi un sigaro, che ne parliamo!"

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    10. Non ho detto che un editore stampa in perdita. Solo che la strategia è molto complessa ed articolata e va vista nell'ottica del raggiungimento di un risultato più ampio non a brevissimo termine.
      Per quanto riguarda lo stampare in perdita, poi, è noto che non tutte le testate di una casa editrice sono in utile. Alcune chiuderebbero se non fosse per il traino di altre più ricche.
      E' la politica Corno, che in casa Panini (ma anche altri (anche se in modo errato, secondo me) applicano ciecamente.
      Mi vengono in mente serie come Iron Man e Fantastici Quattro.

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    11. A parte cose moolto sporadiche, non ho mai creduto allo stampare in perdita...

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    12. E gli editori hanno interesse a rafforzare questa non credenza. Anche se ogni tanto qualcuno lo dice. Qualche mese fa, ad esempio, la Bonelli dichiarò che tranne Zagor, tutte le altre testate erano in calo (non in perdita, come poi si affrettarono ad aggiungere). Poi oggi si scopre che Dylan Dog vende poco più di 100.000 copie (cioè, meno di un terzo di qualche anno fa) e si capisce che forse quell'accenno "al calo" era da leggersi come "in perdita".

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    13. Centomila e più copie ed è in perdita? Tu pieghi la realtà alle tue tesi...

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    14. Se leggi con maggiore attenzione quello che ho scritto, non ho espresso "certezze", ma mi sono limitato ad una ipotesi prognostica sulla base dei dati indicati dall'editore in una occasione ufficiale.
      Inoltre, devi considerare che i dati di vendita della Bonelli non sono un segreto per nessuno (l'editore, in vari contesti, non ne fa mistero).
      Per stabilire se le 110.000 copie circa di Dylan Dog rappresentano una pubblicazione in perdita o meno, bisognerebbe conoscere il punto di pareggio (ma credo che questo sia diverso da testata a testata). Mi pare, però, se non ricordo male, che quello di Zagor sia di circa 30.000 copie (mentre ora vende circa 40.000 copie).
      Non conosco quello di Dylan Dog (francamente, non mi interessa conoscerlo, avendo abbandonato DD anni fa, quando ha iniziato ad essere, nel mio giudizio, una pubblicazione che non meritava più di essere acquistata), ma non è difficile ipotizzare che sia più elevato di quello di Zagor.

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    15. Ah... Ok... Scusa... Dal pulpito alla platea si sente male...

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    16. ovviamente mi riferivo a Y e Fables in formato bonelli in b/n...

      sulla qualità del materiale non si discute ma proporlo così?

      orrore!

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    17. Concordo. Ogni fumetto ha UN Suo formato. Forse twd è una eccezione, ma per altri non vale...
      Orrore davvero...

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    18. occhio il problema non è la riduzione del formato, che potrebbe in casi estremi anche starci, quanto il passaggio in b/n: TWD nasce così in b/n per cui il ridimensionamento non irrita più di tanto...

      ma fables? o Y? che senso ha? sul FB della Lion c'è già gente che chiede 100 Bullets nello stesso formato il prossimo passo quale sarà il Batman di Capullo così?

      è una questione dal mio personalissimo punto di vista allarmante...

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    19. Gli "appassionati" pur di pagar di meno, sono disposti a cose allarmanti.
      Purtroppo.
      Questa è la cultura del fumetto che c'è in Italia...

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    20. Ma soprattutto alla Rw Lion credono che molti si butteranno su questi prodotti solo perché proposti in formato bonellide in un tentativo disperato di imitare il successo straordinario di TWD (la cui edizione da edicola vende 10.000 copie).
      Fables e Y non arriveranno MAI a quelle soglie.
      Come dice Domenico, è un ORRORE, ma spero che di orrori ce ne siamo molti altri così da affrettare l'uscita dal mercato di Rw Lion il più in fretta possibile.

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    21. Sono d'accordo con Francesco, io da appassionato proprio per spendere meno presi i 3 volumetti simil bonellidi del Punisher di Ennis ed adesso sto seguendo molte delle serie bd della Cosmo, che però va detto sta facendo un ottimo lavoro editoriale, almeno dal mio punto di vista di lettore.
      La mia scelta è dettata dal fatto che a fronte di un budget mensile più o meno fisso preferisco leggere più storie, piuttosto che avere volumi lussuosi o edizioni limitate. Cerco però di valutare sempre la resa grafica del fumetto. Negli esempi che citavo, infatti, ho valutato che la riduzione di formato e il b/n non danneggiassero più di tanto le tavole di Dillon (che non è certo un disegnatore iperdettagliato e capace di fare del colore un valore aggiunto), così come quelle delle serie bd che seguo.
      In quel formato, invece, non avrei mai preso dei fumetti come le recenti license della 7age che senza colore perdono tantissimo o come Fables o Y, che però almeno hanno il vantaggio di avere ottime sceneggiature.

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  3. Io penso che Boselli sappia come stanno le cose, ma semplicemente abbia cercato di sminuire per concentrare l'attenzione del lettore sulle storie e non sulla qualità della edizione.
    Tutto giusto, ma siamo nel 2013 e non più nel 1970.
    Boselli lo sa bene, credo, ma spera che in molti non se ne accorgano.
    Se la Alastor/Rw Lion punterà su questo settore, farà un errore. Ne ha fatti tanti dal gennaio 2012 ad oggi. Ne farà ancora altri.
    E continuerà a perdere lettori.
    Il mio auspicio è che fallisca o lasci i diritti DC ad altri (possibilmente, un editore di grandi dimensioni). Fino a quel momento, non comprerò nulla della Rw Lion.
    Sempre che qualcuno sia interessato ai diritti DC, perché credo che in questo momento, non valgano nemmeno un quarto di quanto pagò la Planeta nel 2006.

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    1. "Il mio auspicio è che fallisca o lasci i diritti DC ad altri"

      Questo l'abbiamo capito da un pezzo ;))))

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  4. Non me n'ero accorto! Ups! Scusa.

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