lunedì 29 luglio 2013

E' estate... non abbandonarci!


La prima campagna per la salvaguardia dei librai "a fumetto" è andata in onda lo scorso anno.

Dicevamo:

"E' estate. E' caldo.
Non piove, Governo ladro.
Il tuo povero libraio di fiducia, quello che ti mette da parte le novità tutto l'anno. Quello che ti consiglia. Quello da cui vai a piangere quando ti lascia la ragazza, o quando ti muore il gatto.
Proprio quello.
Pensalo, dietro il bancone. Solo. Triste.
In un periodo in cui tutti leggono di più, non ci sono uscite, perché gli editori sono in ferie.
I distributori chiudono, e il tuo libraio per una decina di giorni non ha novità da sistemare.
E, ti aspetta.
Ma tu non passi.
Non passi da maggio, e tornerai ad ottobre. Anzi, no: c'è Romics.
Allora a novembre. Ma no, che c'è quell'impegnuccio a nord della Toscana, proprio da quelli che ostracizzano alcuni librai.
Diciamo che passerai a metà novembre.
E di fronte alle sue rimostranze, dirai: "ero in vacanza". Da giugno a ottobre.
E gli spiegherai che le vacanze costano, e che non può avere ora i soldi per svuotare la casella.
Anche perché quei fumetti li ha già presi nell'odioso capoluogo toscano.
D'altronde, è capitato lì, e lì già li avevano.
E il tuo libraio ti guarderà. Triste.
Dopo aver letto tutte le tue performances vacanziere in estate, solo soletto davanti al suo vecchio computer a manovella.
Non abbandonarlo: lui ti ama tutto l'anno."

Ogni anno, circa 234mila librai vengono abbandonati in tutto il mondo..

Fai che il tuo libraio non sia tra questi.
Proteggilo. Abbine cura. Adottalo.

A.Fu.I. - Associazione Fumetterie Italiane - in collaborazione con Associazione per il Recupero Malati a Fumetto (ApiRMaF).

3 commenti:

  1. Se le fumetterie chiudono un po' è anche colpa dei gestori. Conservare i fumetti in casella è un rischio altissimo: di solito, il lettore di fumetti è un giovane immaturo, senza soldi, senza futuro e senza alcuna prospettiva di creare reddito. Dare fiducia a gente del genere, conservandogli fumetti, è autolesionistico. Ho sempre consigliato ai gestori di fare diversamente: non accettare ordini senza il pagamento anticipato di una percentuale del prezzo complessivo (almeno il 50%) o addirittura di subordinare l'accettazione dell'ordine al pagamento anticipato integrale. Fare diversamente, significa avere bisogno di un appello come quello di questo articolo.
    Inoltre, perché non attivare iniziative più decise verso gli editori? Si potrebbe pretendere il diritto di reso e invece non accade perché i microeditori altrimenti chiuderebbero tutti. Che si tolgano dai piedi allora e il movimento fumettistico italiano ne guadagnerà in qualità dal lato dell'offerta. O almeno, i grandi editori (come Bonelli, Astorina, Disney, Panini, ecc.) potrebbero concedere il diritto di reso. Poi, però, ti accorgi che queste aziende non hanno assunto nemmeno stabilmente i supervisori delle collane! E hai la chiara impressione di un movimento in cui regna scarsa (per non dire assente) professionalità e tanto pressappochismo. Le fumetterie chiuderanno tutte, prima o poi. Questo è abbastanza ovvio (forse ne sopravvivranno una ventina in tutta Italia) e anche i microeditori spariranno dalla scena. Ci sarà solo da sperare che per allora il movimento fumettistico italiano si sarà liberato di quegli elementi che, attualmente, lo circoscrivono in un ambito piccolo e angusto.

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  2. A proposito, è arrivata l'ufficialità dell'acquisto da parte di Panini Comics della divisione fumetti della Disney Italia con annesso passaggio di dipendenti, i quali, però, non gradiscono di trasferirsi da Milano a Modena.

    Un'altra mossa per far aumentare il fatturato e il prezzo che sarà presentato all'eventuale acquirente del gruppo Panini... ma cosa sta comprando Panini? Dati ufficiali alla mano, un po' tutte le testate a fumetti della Disney sono in crisi nera... sono seriamente preoccupato per il futuro delle serie Marvel in Italia. Questa aria di fuga è pericolosa e quando la speculazione sarà finita, cosa resterà dell'attuale parco testate Marvel/Panini?

    Successe la stessa cosa all'Eura, quando i nuovi padroni, posti davanti alla realtà, dovettero chiudere metà delle testate che allora uscivano per l'editore romano (JD compreso).

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