Fumetto rovinato? O non desiderato? Mi sono sbagliato a ordinarlo, o magari l'ho letto e non mi è piaciuto? C'è il reso. Il reso.
E chi ce lo toglie?
Questo è fallato, secondo un cliente... |
Intanto la prima e più banale: ma chi paga?
Perché è esilarante, a volte, quando qualche cliente ti contatta perché - magari - legge un inserzione di un albo di antiquariato, e ti dice "si, lo prendo, se non va bene te lo rimando". Oppure, proprio l'altro giorno, quando un cliente mi insisteva sulle condizioni di un DVD, che definivo "ottime". All'ennesima domanda, dopo insistenze su insistenze, dopo che da eBay era passato a Whatsapp, di fronte al mio rifiuto di mandargli altre ulteriori foto, mi fa: "Va beh... se non mi piace te lo rendo".
Ecco: oggetto subito tolto da eBay.
Il reso è una spedizione che ha dei costi: a prescindere da chi vengano pagati - e di solito sulle piattaforme è il venditore a doverli sostenere - alla fine rientrano in un conto generale che in qualche modo finisce per saldare il cliente. Perché se io ho una attività che subisce X resi l'anno, è chiaro che quando a fine esercizio vedo il totale dei costi sostenuti in più, alzerò le tariffe delle spedizioni appena possibile.
Quindi, state tranquilli: il RESO di Amazon, da sempre amato e invocato, lo pagate VOI.
A volte paga il corriere. Raro: per far scucire loro dei soldi, serve una pesante attività burocratica e tempi di attesa che fate in tempo a fare una ecografia e pure una lastra nella sanità pubblica...
Sia chiaro che qui non stiamo parlando dei fallati. I fallati "veri", quelli cioè che sono tali per una persona di buon senso - se li vedete solo voi in quel modo, forse fareste bene a comprare dal vivo... - si rimborsano punto e basta. Anche qui, poi, sperare nella "bontà" del corriere è solo un esercizio filosofico, perché nella realtà è più facile che paghi tutto il venditore. Ho perso dei clienti per errori del corriere: errori prontamente rimborsati, ma a volte immedesimarsi in quelle che sono le nostre difficoltà è veramente difficile.
Seconda domanda: a chi conviene il reso?
Al cliente, dai! Ma ne siamo certi?
Perché se NON parliamo di reso dei fallati - lo abbiamo escluso una decina di righe qui sopra - e quindi di quello (chiamiamolo) "voluttuario", perché converrebbe al cliente?
Perché può provare qualcosa e poi darlo indietro?
Perché ha il diritto di ripensarci?
Ma se - come detto - alla fine, nel computo dei costi PAGA LUI il reso, è veramente così?
A parte i fallati e gli errori nostri, il 90% del reso che riceviamo è da chi ha detto di aver acquistato per sbaglio. Ma come si fa a sbagliare un ordine, oggi, visto che hai comunque quei due o tre passaggi per ricontrollare il carrello?
Non è che... il reso "si fa" perché "è gratis", o perlomeno viene ritenuto gratuito?
Come a dire: ho un diritto, lo uso...
Perché qui scatta la terza domanda...
Quali sono i veri costi del reso?
Pensiamo alle spedizioni, ai magazzini pieni di pacchi non consegnati o che sono rientrati e nessuno ha il tempo di aprire: siamo davvero sicuri che tutti questi costi li paghi un deus ex machina che oggi chiamiamo "reso", ma che in realtà potrebbe essere Amazon, moderno Pantalone?
Perché vedo furgoni dei corrieri girare come matti. Mi immagino che il reso da me richiesto per un cliente che non si è accorto che il suo fumetto non era adatto al figlio (spoiler: ERA adatto, probabilmente è lui che non si mette neanche ad aprirlo...) poteva essere evitato chiedendo prima. Come fanno in molti: e che ti nego una risposta?
Come quanto prendi una figure, e ti arriva con il box appena rigato o con una bozzetta: è una scatola, non fa parte del prodotto. Forse sarebbe necessario applicare dei costi ulteriori a chi vuole anche la confezione perfetta: perché non è LA NORMA nel commercio che anche la scatola venga considerata un prodotto...
O, alla fine, come l'albo fotografato qui sopra: quel puntino basta a definirlo fallato?
Pensateci...
"#1: Ma chi paga?
RispondiElimina... a fine esercizio vedo il totale dei costi sostenuti in più, alzerò le tariffe delle spedizioni appena possibile.
.... il RESO di Amazon,...lo pagate VOI."
"VOI" è un po' un "fascio di erba".
Lo paghiamo "noi" che non facciamo resi.
"A volte paga il corriere...."
Se il corriere è colpevole deve pagare. Ha un contratto da rispettare (talvolta capestro, lo sappiamo), ma non ci deve rimettere l'acquirente, né il venditore. Se il contratto corriere-Amazon è sbilanciato... mi spiace dirlo, ma sta al corriere rivendicare il suo diritto verso Amazon (lotta impari, sappiamo anche questo).
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#2: a chi conviene il reso?
Eh, sì, conviene al cliente che rende senza pietà (senza responsabilità). Ridomanda: ma Amazon non impone a penali a fa più di "N" resi all'anno?
Perché... se a pagare è il corriere che non ce la fa... conviene di più ad Amazon!
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#3: Quali sono i veri costi del reso?
"...Forse sarebbe necessario applicare dei costi ulteriori a chi vuole anche la confezione perfetta..."
Sono d'accordo (ma sono uno di quelli che non gliene importa niente delle confezioni).
1-no, lo pagano tutti i clienti, anche chi fa resi. Sennò è facile dire "allora faccio resi anche io"...
Elimina2-corriere/amazon: lotta impari. Appunto. Non serve aggiungere altro.
3-che io sappia amazon non penalizza ufficialmente chi fa resi. Anzi. Se va bene al venditore paga amazon, ma questa è una vittoria rara.
4-idem :)
"1-no, lo pagano tutti i clienti, anche chi fa resi. Sennò è facile dire "allora faccio resi anche io"...
EliminaTu stesso hai fatto l'esempio del cliente che legge il fumetto e poi lo rende. Ci ha guadagnato.
Perciò anche se il costo di un fumetto che il cliente si tiene, maggiorato del 10% per via dei "costi di reso", gli conviene lo stesso, o al limite va in pari. Lui non paga (abbastanza).
Chi non fa resi paga anche per lui.
Ah, si. Se si ragiona così, essere farabutti paga sempre, in termini economici. Poi uno sceglie la sua strada.
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