In principio era solo ITALY COMICS.
Era il primo decennio degli anni duemila, e il pioniere Paolo Accolti-Gil, nome conosciuto nel panorama romano e da tutti gli appassionati di fumetti Marvel e DC degli anni novanta, titolare della fumetteria Italy Comics e dell'omonimo editore, importò in Italia l'iniziativa nata anni prima negli USA: il FREE COMIC BOOK DAY.
Era il primo decennio degli anni duemila, e il pioniere Paolo Accolti-Gil, nome conosciuto nel panorama romano e da tutti gli appassionati di fumetti Marvel e DC degli anni novanta, titolare della fumetteria Italy Comics e dell'omonimo editore, importò in Italia l'iniziativa nata anni prima negli USA: il FREE COMIC BOOK DAY.
P.A.G. (per gli amici) provò nel tempo a coinvolgere altri editori e più negozi possibile: aderirono solo i piccoli, e le librerie non erano tantissime.
Ma per alcuni anni l'iniziativa andò avanti.
Poi dopo qualche anno di deserto, scese in campo la Panini, cui si unirono mano a mano altri grandi editori.
Oggi, ci sono due "schieramenti" (manco a dirlo...): Free Comic Book WEEK, a dicembre, con PANINI, STAR COMICS, BAO e BONELLI e Free Comic Book DAY con BD/JPOP, COCONINO, GIGACIAO e BECCO GIALLO a maggio.
Oggi, ci sono due "schieramenti" (manco a dirlo...): Free Comic Book WEEK, a dicembre, con PANINI, STAR COMICS, BAO e BONELLI e Free Comic Book DAY con BD/JPOP, COCONINO, GIGACIAO e BECCO GIALLO a maggio.
A queste iniziative i negozi aderiscono per fornire un servizio ai clienti anche se è più dannoso non farlo che vantaggioso farlo. In sintesi: benefici zero, ma "brutta figura" coi clienti, se non si partecipa. Di vantaggi promozionali non se ne parla: gli albi vengono richiesti dai clienti che già sono fidelizzati o al massimo da "passanti", ovvero persone che chiamano/vengono in negozio, prendono gli omaggi - se ci sono - e spariscono, fino al Free Comic Book Qualcosa successivo. Esperienze viste e riviste, provate da noi e da tutti i colleghi con i quali ho parlato.
Quindi, il FCBX non si può definire sicuramente un evento "utile".
Ma c'è di più...
In primis, la tipologia degli albi offerti, innanzitutto per i tempi, visto che i negozi devono aderire a scatola chiusa, prima di conoscere i titoli. Sembrerà un dettaglio da poco, ma non lo è: come coinvolgi le fumetterie, se non trattandole da partner, mettendole al centro di un progetto di promozione di prodotti CHE NON SONO I LORO, se non almeno mettendole a conoscenza di ciò che stai pubblicizzando? Inoltre, a differenza dell'evento originale, si tratta - in genere - di ANTEPRIME, non ci sono contenuti ESCLUSIVI che rimarranno da collezione. Non sono, insomma, degli inediti che rimarranno tali, ma solo presentazioni di uscite future e, spesso, pure in un formato diverso dall'originale.
Per questo, chi li acquista, a parte i clienti fidelizzati - i quali comunque sono stati "soddisfatti" nelle loro richieste - sono passanti che vengono solo di evento in evento. Non si fanno "addomesticare", non comprano altro, in genere, ma usano la fumetteria solo per questo servizio: "tanto è gratis"! Ci sono diverse buone iniziative che portano clienti in negozio; ce ne sono anche di pessime, ma che riescono a dare comunque ai negozi possibilità di fidelizzare o farsi conoscere: non il FCBD, e proprio per il messaggio che da.
L'ultima volta che abbiamo aderito, il lancio era il 1° dicembre, ma non si riusciti ad avere il tutto in anticipo per poterlo lavorare. Anzi: i fornitori hanno optato per fare spedizioni ad hoc - quindi con ulteriori costi per i negozi - del materiale.
Agli aderenti viene chiesto di spendere soldi - pochi, per carità, ma è il principio... - tempo ed energie in un evento che devono spingere come se fosse il proprio, ma del quale non hanno alcun controllo e nel quale non possono "investire" realmente. Il tutto in un periodo dell'anno che dovrebbe essere ottimo per promuoversi e soprattutto far cassa, mentre i propri fornitori non fanno nulla - al 10 dicembre è così - per aiutarli a riempirsi a condizioni vantaggiose (leggasi: almeno qualche conto vendita!) di fumetti e gadgets da vendere.
Tradotto: i negozi vorrebbero incassare, gli editori ti danno degli albi - che paghi! - da regalare!
Insomma: regalare qualcosa non può essere l'unica proposta che ci viene offerta per spingere il Natale. Forse può servire come contorno di iniziative di ben altro spessore, ma serve un "piatto forte" che ad oggi, per l'ennesima volta, ancora non si vede.
Tutto quello che vedrete nel vostro negozio di quartiere di fiducia, come sempre, sarà organizzato, promosso e pagato dallo stesso, senza alcuna possibilità di promuovere qualcosa insieme ai fornitori, per vendere di più e lavorare meglio.
Tutto quello che vedrete nel vostro negozio di quartiere di fiducia, come sempre, sarà organizzato, promosso e pagato dallo stesso, senza alcuna possibilità di promuovere qualcosa insieme ai fornitori, per vendere di più e lavorare meglio.
Altro che "fumetti gratis"!
Nessun commento:
Posta un commento