sabato 31 dicembre 2022

La sfida del 2023

 "Vorrei i giornalini del Demon Slayer... anzi no... gli anime, i giornalini degli anime di Demon Slayer, che se non dico così mia figlia mi picchia!".

Una mamma che entra per comprare i fumetti alla figlia, prima cliente dell'ultimi giorno dell'anno. E come lei tante altre persone: "nuove" di questo mondo, si affacciano, informandosi, dando dei giudizi, spesso superficiali, ma almeno "veri" e sentiti.

Negli ultimi due anni abbiamo assistito a una vera rivoluzione nel mondo del fumetto: soprattutto per quanto riguarda i manga (ma non solo), una ondata di nuovi lettori ha invaso le fumetterie e tutti quei luoghi più o meno nuovi che ad esse si sono affiancati: le librerie e le fiere, queste ultime rilanciatesi dopo il covid.

Gli editori non hanno esitato ed hanno puntato forte sulle librerie di varia: queste, forti del reso - ricordo, con sempre meno piacere, una live in cui un importante addetto di un noto editore sottolineava ai librai come questi dovessero farsi forti del reso, rispetto al quale erano avvantaggiati sulle fumetterie, che tutt'ora ne sono prive - hanno investito molto, in soldi e spazi, meno in competenza, al pari di quanto gli editori sono tornati a puntare forte sulle fiere di settore. Nelle quali, va detto, il fumetto conta sempre meno in generale, ma col sistema delle anteprime, chi i fumetti li produce e può gestire uscite, edizioni limitate e autori ospiti, riesce sempre a fare buoni incassi.

Questi due fattori hanno portato, nel giro dell'ultimo anno, un calo di fatturato per le fumetterie: unito al contraccolpo dovuto alla fine dell'onda lunga della crescita delle vendite, negli ultimi mesi per molti colleghi la "botta" si è fatta sentire.

Il mercato non deve tutelare le fumetterie: ci mancherebbe!
Ma non è neanche tollerabile vederle in una posizione di così netto svantaggio.
In primis: la mancanza di reso. Gli editori hanno creato due canali, uno per la varia e uno per la fumetteria, appoggiandosi a distributori diversi che propongono condizioni diverse e che, spesso, NON PERMETTONO ai negozi dell'altra filiera, di accedere ai propri servizi. Si, avete letto bene: se ho una fumetteria, probabilmente non potrò comprare fumetti dai fornitori delle librerie, alla faccia della concorrenza e della legge, che non fa differenza tra le due categorie.

Ma poi, anche altro: le fumetterie NON HANNO strumenti informativi, al di là di quelli che si procurano da sole. Non hanno corsi di formazione, non hanno incontri online, cataloghi dedicati. Ah, certo: hanno Anteprima, un catalogo cartaceo, disponibile solo parzialmente online e che, per capirci, a dicembre è uscito una settimana prima che scadessero gli ordini!
Per il resto devono appoggiarsi a se stesse e... ai clienti, spesso fonti preziose.

La miopia degli editori, poi, la loro scarsa preparazione (commerciale, talvolta anche culturale) fa sì che il confronto si sposti sull'unica leva che conoscono per poter vincere: il prezzo. Così vediamo in fiera molti produttori scontare impunemente oltre i limiti di legge le novità in uscita, quando non regalare volumi in cambio di acquisti.
E non se ne esce! La stessa varia punta spesso sullo scontare il più possibile libri e fumetti in vendita: saper vendere un prodotto, magari conoscerlo anche, ha costi maggiori dello sconto, evidentemente.

In tutto questo, le fumetterie non vogliono perdere la crescita ottenuta: ce la siamo guadagnata con anni ed anni di lavoro. E' dovuta in gran parte a meriti non nostri, ma se sappiamo tenercela, probabilmente sarà per le nostre capacita e per il lavoro sul campo. 

E questa sarà la sfida del 2023: vedere dove andranno i lettori, se e quanti ne rimarranno a bordo del carrozzone fumetto, quanti si perderanno tra Amazon e fiere per non tornare, quanti scopriranno i servizi e le possibilità che offre il ricco tessuto di negozi piccoli o medi del nostro paese.

Buon 2023. 

8 commenti:

  1. nel post si critica (e a ragione) gli editori ed i loro comportamenti. ma io me la prenderei anche con i lettori:
    -quelli nuovi nuovi, che si affacciano timidamente a questo nuovo mondo: di sicuro sanno che esistono le fumetterie dove in genere trovi personale preparato. perchè non andare solo là dove avrai sempre tutte le info e la possibilità di sfogliare quasi tutto quello che esce in quel periodo? per non parlare poi delle fornite librerie di arretrati dove confrontare varie edizioni, possibilità di acquisti di serie complete, scoprire vecchi editori/pubblicazioni e fare i recuperi con le loro serie invece di compare omnibus ecc ecc?
    - con quelli vecchi, soprattutto se appartengono alla zoccolo duro: quante volte le fumetterie vi hanno salvato? se non c'erano loro, chi vi mettevano in casella i fumetti che voi vi siete dimenticati di segnare dopo la solita attenta osservazione di anteprima? se le fumetterie non esisterebbero, quante edicole dovreste girare per acquistare quella decina di testate tra manga e super che leggete ogni mese?
    e dopo tutto questo lavoro che le fumetterie fanno ogni mese, i lettori vecchi vanno alle fiere e per un autografo fatto svogliatamente dall'autore dopo 4 ore di fila, si comprano 50 euro di volume allo stand panini? volume che potrebbe essere in casella il mese dopo? ci sono lettori di vecchia data che vanno in fiera a far man bassa di fumetti per avere la shopper in regalo con la scritta marvel... e questi fumetti magari sono stati già ordinati fumetteria in preoreder per poi disattenderli...

    ecco, secondo me non è solo colpa degli editori che creano queste dinamiche, ma anche dei lettori che molte volte non vedono la mole di lavoro che si sobbarca una fumetterie rispetto una catena di libreria (attenzione a mondadori che si è presa star... mi sa che giocheranno un brutto scherzo attraverso la loro linea di libreria).
    e poi, se un editore fa sconti non legali in fiera, perchè non segnalarli alle autorità? perchè queste cose devono rimanere nascoste o raccontate in modo sibillino, con mezze parole in mezzo a discorsi più grandi? se l'editore si comporta in modo non corretto (ovvero disonesto in questo caso) deve essere segnalato.
    il reso, che tante volte vinee citato in questo blog come il male del male, ci sta che si un grande gap tra fumetteria e lo store on line di un editore o una catena di librerie, ma anche un lettore deve mettersi la mano sulla coscienza e capire che per salvare il fumetto in italia per prima cosa si devono supportare le fumetterie. con o senza reso.

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    1. Solo una precisazione: e come si segnala un comportamento truffaldino in fiera? Sarebbe necessario uno scontrino, ci vorrebbero delle prove. Non è facile...

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  2. e allora non vale neanche la pensa fare segnalazioni simili al solo scopo di far polemica e di portare il lettore verso la propria ragione (che c'è assolutamente, le fumetterie vengono continuamente bistrattate dagli editori). mettere queste mezze frasi, queste parole "dette non dette" valgono poco se poi non si è capaci di segnalare veramente il comportamento truffaldino.

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    1. valgono, valgono. Anche perché le segnalazioni vengono fatte ogni qual volta è possibile, vedasi promozioni pubbliche illecite. Ma per creare sensibilità e far fare giurisprudenza, serve tempo...

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    2. ok, a questo punto sarebbe bello informare il lettore quanto è lo sconto massimo che un editore in fiera possa fare, in modo tale da capire anche da soli chi fa il furbastro e chi no. chiedo questo perchè io non lo so, poi magari tutti conoscono la percentuale max e sono io che dormo in piedi.

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    3. la legge non parla di editori, ma del tetto allo sconto che è del 5% salvo particolari promozioni durante l'anno. Se vedete sconti superiori al 5% chiedete sempre...

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  3. Devo riconoscere che le fumetterie presentano una ricchezza di contenuti maggiore rispetto alle librerie "di varia", dove le uscite "da edicola" non ci sono e perfino molte serie manga non si trovano (tipo Spy x Family).

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