venerdì 20 novembre 2020

L'utilità del reso, tra un lockdown e un altro

Il reso è uno dei cavalli di battaglia nelle rivendicazioni di gran parte delle fumetterie, perché permetterebbe di far ruotare il materiale in negozio, e coprirebbe le spalle alle librerie specializzate, dando loro modo di poter rischiare ulteriormente. E non sarebbe niente di strano: le fumetterie SONO librerie, e le librerie hanno il reso da quelli che, spesso, sono gli stessi fornitori che non lo danno alle prime...

Senza reso, col tempo, è successo quello che tutti pronosticavano: i negozianti hanno prima smesso di riordinare molti arretrati, passando poi direttamente al taglio delle novità: perché rischiare su un prodotto, se chi lo produce non è disposto a fare lo stesso? Peggio ancora: se il produttore rischia ma solo in un canale - la libreria "vera" - che lo "costringe" a farlo, perché lo ha come prassi? Peggio del peggio: se l'editore mi fa concorrenza, vendendo le novità in anticipo sul suo sito, o realizzando regolarmente variant che a noi negozi non da, o offrendo altro materiale promozionale. 

Di fatto nessuno che conosco prende - senza reso - TUTTE le novità che escono.

Il ministro di Johnny Stecchino e la sua proposta
di "scambiarsi le assicurazioni"...
Una forma di reso?


Il reso, in fumetteria, ha sempre avuto poco spazio: poco più di dieci anni fa sono iniziate delle manovre per concedere qualcosa che gli somigliasse, anche se in modo molto limitato.

Alastor, storico distributore, iniziò proponendo dei conti vendita di materiale "fermo" dei propri esclusivisti. Qualche tempo dopo, concesse un reso indicizzato, in una o due finestre durante l'anno: in quei periodi, i negozianti potevano dare indietro il 5% o 10% di quanto acquistato nell'anno o nel semestre precedente, prendendo in cambio degli arretrati di pari valore dello stesso fornitore.
Insomma: un cambio merce.
La cosa si rivelò interessante, ma difficoltosa coi piccoli, che generavano un fatturato basso, e per i quali non trovavi, magari, materiale da riordinare: col tempo, venne ridotta sempre di più, fino a sparire...
Come tutte le proposte "nuove" che circolano in questo settore.

Quindi sono venute "promo estive" con un cambio magazzino, e diversi distributori le hanno incentivate, il funzionamento era semplice: rendevi un tot. di materiale, dovevi acquistarne il doppio. Metà lo pagavi col reso, metà in soldi. Variando le percentuali, è stato fatto in diverse salse.

Nel tempo gli editori hanno cominciato a fare promo coi "numeri uno", soprattutto manga: JPOP è stata un esempio per tutti gli altri. Quindi Lion, e poi Panini, per i vari rilanci degli universi DC e Marvel.

Poi Bao: un titolo al mese ha il reso.
Sembrava quasi un test per vedere quanto poteva incentivare le vendite una pratica del genere, ma è rimasto un caso isolato. Periodico e fisso, ma isolato: sa tanto di contentino.


In passato avevamo già parlato di come il reso cambia la vita di un negozio, e di una idea concreta per attuarlo in modo da far pagare gran parte del costo a chi lo utilizza, "premiando", se vogliamo, gli altri: post vecchi ma, purtroppo, non datati...

Durante la quarantena, diversi "grandi" editori hanno offerto il reso alle fumetterie.
Panini in modo molto limitato e più utile come soluzione temporanea piuttosto che servire a investire realmente in un assortimento del negozio, cosa che dovrebbe essere prioritaria quando si parla di reso.
Jpop (soprattutto) e Star Comics con tempistiche un po' più lunghe.
Dare il reso per uno o due o tre mesi, serve a poco: perché quando inizi ad usarlo, è già finito il periodo. Non diventa una modalità di lavoro - anche temporanea o emergenziale - ma rimane una "pezza" da mettere su una gestione difficoltosa: e la pandemia in corso ha dimostrato di non essere di breve durata. Serve cambiare il modo di lavorare.

Nei giorni scorsi parlavo con dei colleghi riguardo la possibilità che le cose cambino: è venuta fuori la necessità di provare, "coi numeri" che il reso "serve".
Il che, per me, è una enorme corbelleria: l'utilità del reso si dimostra con la logica, non coi numeri.

In primis perché poter ordinare delle copie in più ti permette di mantenere esposto un titolo più a lungo: in un mercato in cui dire a un cliente "te lo riordino" - anche con tempistiche ridotte di arrivo - significa mandarlo via insoddisfatto, poter fare scorta con tranquillità è un vero investimento.

Ma soprattutto, seguitemi. I fumetti si possono trovare in tre posti: a casa dell'editore; nel magazzino del distributore; in fumetteria. Tutta la catena distributiva, ha l'obiettivo di farli arrivare in un quarto luogo: casa del lettore/collezionista!

Funziona così: esce un catalogo con la presentazione delle novità; il libraio raccoglie gli ordini dei clienti, aggiunge una quota più o meno ampia per l'esposizione, e fa l'ordine. Il fornitore raccoglie questi ultimi e li gira all'editore, che produce il fumetto, inviandolo ai distributori.
Il tutto in qualche mese.

Fare in modo che i prodotti siano nei negozi, o comunque dai fornitori pronti per esser spediti, li avvicina al "quarto posto",  da maggiori possibilità alla vendita.

Per cui, ben vengano iniziative come quella di SaldaPress, che ha regalato dei fumetti ai negozi; ben venga chi ha spinto l'acquisto nelle fumetterie come Star Shop negli Stardays. O l'unico che ha dato il reso per tutto il 2020, Jpop. Ma il reso estemporaneo o limitato non ha senso: perché è solo una pezza, non ti permette di acquistare PERCHE' sai di poter rendere, ma solo di dare indietro l'invenduto, già preordinato sapendo di non poterlo fare, quindi con molta attenzione e senza quantità extra. Un reso in questa situazione ti salva in caso di chiusura dell'attività, ma non ti permette di crescere, di investire, di puntare sul Natale in arrivo.

E in questo momento, in cui è chiaro che le librerie non chiuderanno, ma in cui il problema resta quello di far arrivare il cliente in negozio, serve ben altro che una piccola iniziativa: che i distributori parlino, si accordino e facciano da tramite con gli editori per avere una risposta univoca e forte ai problemi di questo momento.
In pratica, scalare l'Everest.

5 commenti:

  1. Cercate su Twitch RobMcQuack e vedetevi la live di oggi 20-11-2020, nell'ultima parte della live parla delle fumetterie e dice cose assolutamente vere e reali.

    E vi farà il sangue amaro, ma ha ragione su tutta la lineaì, su costi, resi, tempi e tutto il resto.

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  2. Risposte
    1. perché non vai a commentare altrove?

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    2. Ma no, siamo tuoi ferventi sostenitori fin dai tempi della prima supercazzola. Leggiamo spesso ciò che scrivi, ma questa volta faresti bene ad ascoltarci. Apri una edicola e risolvi i problemi. Purtroppo, anche se sicuramente non ci crederai, il Grande Reset prevede la distruzione dei negozi di ogni genere e specie. Dirai che è tutto complottismo! Beh, speriamo che tu abbia ragione.

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    3. beh, invece le edicole se la passano benissimo, guarda...

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