martedì 24 marzo 2020

20 anni dopo

24 marzo 2000.
Davo un esame importantissimo, lo passavo, e finalmente mettevo online la prima versione del nostro sito. Da mesi vendevo su eBazar e qualche forum online, il sito (su Tiscalinet) era la svolta.

24 marzo 2005.
5 anni dopo.
Il negozio a Terni era partito da un anno e mezzo.
Con fatica, ma si cresceva.

24 marzo 2010.
Dieci anni.
Da oltre un anno, terza sed: negozio grandissimo.
Narnia Fumetto e Fumetterni erano nel loro momento migliore.
Con mia moglie festeggiavo casa nuova (trasferiti da poco più di un mese!) e l'arrivo imminente di Aurora.

24 marzo 2020.
Venti anni.
A casa, tutti insieme. Ora siamo in quattro: c'è pure Lorenzo.
In questi giorni alterno le spedizioni in negozio allo smart working di notte a casa.
Intorno uno scenario apocalittico.



Tutto è iniziato da un modem, un 56k.
Prima mi connettevo dagli internet point in giro, o all'Università.

Il 24 marzo metto online il mio primo sito: web.tiscalinet.it/setemper.
Spazio gratuito offerto da Tiscali (che sarebbe stato anche l'operatore telefonico scelto per il mio negozio... ma questa è un'altra storia): grazie all'orrendo sito, realizzato con Publisher (brrr...) implemento le vendite, già iniziate da un po' su Ibazar, l’antenato di eBay.

Perché vendere fumetti?
Non solo passione per questi... più che altro una certa attrazione verso il commercio.
Online, in fiera: mi ero accorto che mi piaceva vendere. E me la cavavo.

Da ultimo, unii il tutto alla necessità di liberarmi di un po' di materiale, tra cui doppioni e ristampe.
Un offerta bassa da parte di un venditore e... mi dissi: “Posso provarci io”.

Il sito migliorò (iniziai a usare Dreamweawer, acquistai un dominio “.com” nel 2001, quindi fu la volta del “.it”), il materiale girava, iniziavo a pagare affitto e tasse universitarie da solo, ed a togliermi qualche sfizio: nell'estate 2001 presi un computer portatile, un Toshiba Satellite (usato), che all'epoca mi sembrava fantascienza, e costava più di un milione del vecchio conio...

C'era improvvisazione, per molti versi, ma anche voglia di imparare e di crescere.
Non avrei mai pensato di farne una professione, ma intanto apprendevo come farlo.
Imparai l'html: il sito realizzato con gli indementicabili “frame” era carino.

Cominciai a raccogliere gli indirizzi mail dei clienti, organizzando le prime newsletter, con offerte e proposte sfiziose. La particolarità della prima versione del sito era che... non c'erano i prezzi: invitavo il cliente a farmi la sua proposta.

Intanto, rischiando di tasca mia, ma sempre reinvestendo, mi creai un piccolo magazzino. Tenevo gli albi in parte a casa mia a Terni, ed in parte nell'appartamento che condividevo con Luca e Silvio a Perugia, visto che ero ancora universitario. Ma, come detto poco fa, con la soddisfazione di pagarmi tasse ed affitto, almeno nella parte finale della mia carriera.

Le difficoltà maggiori erano quando dovevo spostare il materiale per fare una spedizione unica: muovendovi con il treno, non era difficile trovarmi con dei borsoni carichi di fumetti! E, ovviamente, non avendo l'auto, a Perugia andavo a fare le spedizioni a piedi, nell’ufficio postale che distava quasi un km... tutti di salite e discese (conoscete Perugia?).

Prima di avere un computer mio, che arrivò comunque quando “lavoravo” già da oltre un anno, mi muovevo su internet tramite i vari internet point che affollavano Perugia, salvando dati e spedizioni nelle mail.

Preistoria, all'epoca di smarthphone e tablet!


Oggi, VENTI anni dopo, e ci troviamo in uno scenario alla Terminator.
Non sono le macchine ad aver conquistato il mondo, ma un terribile virus che miete vittime e contagi in tutto il pianeta. Il commercio è paralizzato, e noi siamo tornati all'antico: vendiamo solo online.

Un modo un po' paradossale di festeggiare questo anniversario, con la speranza che tutto non torni come prima, ma possa essere davvero migliore, e magari tra un decennio saremo qui a commentare di come è cambiato il mondo dopo il Covid19...

Ad maiora!

2 commenti:

  1. Tra altri 20 anni, e tra altri 20 ancora, ti riguarderai indietro e lacrime e sorrisi si amalgameranno. Sei forte, Francè (ma sempre Juve merda).

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