lunedì 19 dicembre 2016

StarComics, non solo manga. Intervista a Davide Caci

Intervistiamo Davide Caci, editor Star Comics, nel tempo libero "signor" Andolfo, e persona di indubbiamente ottimi gusti calcistici bianconeri...



-Davide Caci: chi sei? Quale è il tuo ruolo in Star Comics?

Chi sono… Quanto tempo ho? Risposta veloce: una persona che non si annoia mai. Risposta più articolata: a oggi divido il mio tempo in una serie di attività, tra cui l’amministrare la società di cui sono co-titolare (Arancia Studio), e con cui lavoriamo principalmente in produzione conto terzi di fumetti, con qualche incursione in illustrazione e pubblicità.
Oltre a questo, seguo la Mostra Internazionale dei Cartoonists di Rapallo (organizzata dall’associazione culturale Rapalloonia!, di cui sono presidente) e sono fieramente membro dello staff culturale di Lucca Comics & Games. Quando riesco, scrivo (nel tempo ho pubblicato diversi articoli su varie testate, e alcuni saggi): al momento sto lavorando a due progetti, uno per il mercato italiano e uno per il mercato francese (con il mio straordinario partner in crime, Luca Blengino).
Ultimo ma (ovviamente) non ultimo, da quasi quattro anni lavoro in Edizioni Star Comics. Mentre scrivo, sono il Publishing Manager che segue tutta l’area “non giapponese” della casa editrice: la collana SCP, quella Graphic Novel, l’imprint Valiant e le produzioni italiane.


-Valiant: l'avete rilevata dopo il flop di Panini Comics. Perché?
Come sta andando?

Non sono sicuro che definirei “flop” l’esperienza Valiant di Panini Comics. Senza guardare eccessivamente in casa d’altri, direi che ogni casa editrice ha delle priorità, fa delle valutazioni di merito in base ai titoli che va a pubblicare, e dopo un po’ a Modena hanno valutato che Valiant non rientrasse più nei loro piani. I motivi possono essere mille, e non strettamente legati al mero dato di vendita (tra l’altro, ogni editore ha costi fissi diversi, e il moltiplicatore di Panini suppongo sia decisamente più alto rispetto a strutture più snelle).
Ciò detto: quando abbiamo saputo che i diritti Valiant erano tornati virtualmente “liberi” in Italia, abbiamo iniziato un ragionamento, e di lì a poco intavolato una trattativa (che si è conclusa con il master agreement). Abbiamo deciso di puntare su Valiant perché è un universo narrativo di qualità molto, molto alta, che a livello di autori spesso non ha nulla da invidiare a realtà come Marvel e DC. Ritenevamo (e riteniamo tuttora) che, dedicando una enorme attenzione – redazionale e promozionale – potesse dare dei frutti.
Come sta andando? Bene, senza alcun dubbio. E con un trend in crescita, che di questi tempi non è cosa così scontata o da sottovalutare.


-Ci puoi dare qualche dato, magari nel tempo, che ci permetta di capire come è cresciuta?

Ovviamente, nell’ambito dell’universo, alcune serie funzionano meglio, altre un po’ meno bene (ma è fisiologico, ci sta), ma l’impatto è assolutamente positivo, per tutte. A oggi tutte le serie che pubblichiamo sono in attivo (cioè: l’editore guadagna dei soldi, dopo essere rientrato dell’investimento).
Nella nuova fase Valiant, quella cominciata con il one shot “The Valiant” (e con i successivi numeri 1, “Impierum”, “Divinity” e “Faith”), l’asticella qualitativa si è alzata ancora di più, e in effetti il pubblico sembra averlo percepito, rispondendo con un entusiasmo notevole. A oggi, Faith e compagni hanno già eguagliato le performance delle serie “top seller” (che, per inciso, sono “X-O Manowar”, “Unity” e “Harbinger”).


-Qualche dato di vendita Valiant puoi fornircelo, per capire? 

Non credo che delle cifre potrebbero essere indicative, per capire la situazione: nel mercato italiano c’è l’abitudine a non fornire (salvo rarissimi casi, e in molti di essi i dati sono pompati) dati di vendita. Non credo che sarebbe una buona idea dare dei numeri “campati per aria”: se non si sa quanto vende l’Uomo Ragno o Batman (per fare due esempi celebri), come si può capire se i numeri di X-O Manowar sono positivi o negativi?


-Certo, ma se nessuno inizia, questo malcostume non cambia.
Sul contestualizzare i dati, hai ragione.
A Lucca, però, avevate i volumi Star Comics e Panini a metà prezzo: perché?


Premessa: a Lucca, io non facevo vita di stand (anche se ovviamente passavo lì alcune ore ogni giorno), e raramente ero “dietro il bancone”, quindi per forza di cose ho informazioni di “seconda mano”.
Sicuramente sono stati operati alcuni sconti per invogliare alcuni lettori a decidere di “entrare” nell’universo Valiant. Non era assolutamente un gesto di “concorrenza” alle fumetterie: l’intenzione era portare nell’Universo Valiant nuovi lettori, che poi proseguiranno nelle loro fumetterie di fiducia. Comunque, il problema è nato da eccessi di zelo da parte di qualche ragazzo che dava una mano allo stand, che, in casi di acquisti “multipli”, andava a praticare uno sconto più alto di quanto fosse stato deciso (non mi risulta  che si sia mai arrivati al 50%, ad ogni modo).
Ovviamente è un evento spiacevole, perché Star cerca (da sempre) di andare incontro il più possibile a quelle che sono le – giuste – esigenze delle fumetterie. Come ho avuto modo di scrivere nell'editoriale su uno dei nostri ultimi “Star Universe”, il partner fisiologico e principale per noi sono le fumetterie, e in questo senso i nostri sforzi sono massimi.


-Al di là di Valiant: cosa farete, tra SCP, italiani ed USA nel 2017? Puoi anticiparci qualcosa?

Per quanto riguarda la collana SCP, al momento abbiamo un piano editoriale molto denso, che è però occupato in buona parte dal prosieguo delle serie che dobbiamo portare a termine (penso ai vari Low, Succubi, Drifter, La notte dei morti viventi…), con qualche chicca che dobbiamo ancora annunciare. Per esempio, verso metà anno esordirà una bella serie storica che abbiamo acquisito sul mercato franco-belga. E un paio di trattative – per titoli provenienti sia dal mercato francofono che da quello nordamericano – sono molto promettenti. Sempre sul fronte SCP stiamo valutando una potenziale idea per qualcosa che ancora non si è visto, nella collana.

Sul fronte italiano, abbiamo annunciato a Lucca una serie di adattamenti del Sandokan di Emilio Salgari (progetto che sto seguendo come editor, ma anche, in parte, come sceneggiatore), e un paio di altri progetti bollono in pentola. Oltre alla tanto attesa ristampa di Valter Buio, ovviamente, che esordirà alla fine del primo trimestre dell’anno.

Mi dispiace non poter dire di più, anche perché alcune chicche ci sarebbero: il 2017 è un anno veramente importante per Star Comics, che festeggia il suo trentesimo compleanno. Stiamo definendo una serie di iniziative che andremo a svelare a tempo debito.


Come giudichi la situazione attuale del mercato, non solo in relazione a Star Comics?

Come si suol dire, viviamo in tempi interessanti. Il mercato del fumetto non è mai stato così vivo e ricco di novità, sotto ogni punto di vista. Per i lettori, è un momento straordinario. La crisi, a livello di vendite, c’è, ed è inutile negarlo. Complice anche l’aumento dell’offerta (soprattutto da parte di alcuni editori), e la minor disponibilità economica dei lettori, oggi è sempre più complesso superare certe soglie (soprattutto se parliamo di “venduto” e non di “distribuito”). 
Per Star, nello specifico, posso dire che per quanto riguarda i manga, stiamo riuscendo a mantenere una posizione di rilievo nel mercato italiano (e l’acquisto di Cristian Posocco è stato l’equivalente di un colpaccio di calciomercato). Per “ciò che non è manga”, abbiamo un piano pluriennale, iniziato qualche anno fa, e lo stiamo portando avanti: alcuni titoli hanno avuto riscontri più positivi, altri meno, ma il bilancio delle iniziative di Star Comics è assolutamente positivo. Forse non siamo i più fighi sui social (e questo, oggi, è un difetto), ma credo che sarebbe opportuno sempre tenere a mente che (e lo dico senza alcuna spocchia, eh, anche perché io non c’ero…) una realtà come Star Comics c’era trent’anni fa, c’era ieri e ci sarà domani. Ma di questo, magari, parleremo nell’incontro con le fumetterie che stiamo organizzando per inizio anno, per rinsaldare una partnership che sappiamo essere fondamentale, da sempre.

Grazie ed auguri di buone feste!

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