Mi è capitato casualmente di leggere questo post.
E quindi questo link.
E mi sono detto:
-possibile che quello che qualsiasi attività commerciale non può fare, ovvero tenere "volontari", amici o chi sia, non pagati, dietro il bancone, sia alla portata di Romics, che è pur sempre una attività a sfondo lucrativo?
-chi procura i volontari, cosa ci guadagna?
Ho letto post di svariati "difensori" di Romics e del sistema dei volontari: la principale motivazione è che "lo fanno tutti", e "è prassi anche a San Diego Comicon" e simili.
Fermo restando che non è vero, non nel senso di "tutti", almeno, perché da quel che so Napoli Comicon e Lucca Comics, le due maggiori fiere italiane, PAGANO chi LAVORA per loro.
Perché, chiariamolo: è LAVORO e SI PAGA.
Ma va anche detto che, se parliamo di una manifestazione, o attività, gestita a scopo di passione, in cui non c'è lucro che non vada reinvestito nella stessa, il discorso cambia: lì può esserci volontariato.
Perché non c'è chi ci guadagna, perché non producono utile.
Perché, nel caso concreto: Romics ha centinaia di espositori (che pagano dai mille/millecinquecento in sù i vari stand commerciali), ha centinaia di migliaia di visitatori, sponsor, negozi di cibarie varie... il tutto che porta un attivo in entrata di MILIONI di euro. Che volete che possa essere pagare qualche migliaio di euro qualche decina - o anche un centinaio! - di collaboratori?
Lo dico incredulo: non dispongo di quel fatturato ma, in vita mia, sia come negozio che come associazione culturale (senza scopo di lucro), che ha organizzato una decina di fiere, ho SEMPRE PAGATO TUTTI, amici compresi.
E trovo abbastanza vergognoso che una realtà grande come Romics, non una piccola manifestazione di provincia, che si basa su qualche espositore, magari su biglietti dal modico prezzo e quattro sponsor, si permetta di ricorrere al volontariato, una pratica che ha tutt'altro fine e spessore sociale e rilevanza morale.
Ma tutto questo non risponde all'ultima domanda: cosa ci guadagna, il volontario?
Perché ci sono persone che, pur di lavorare "nel fumetto" sono disposte a farlo gratis?
Forse anche questo dovrebbe essere oggetto di riflessione.
Forse anche questo dovrebbe essere oggetto di riflessione.
Concludo con un commento al post di cui sopra, che rende bene l'idea di quella che, secondo me, è la reazione "normale" (passatemi il termine) ad una notizia del genere:
"DOVRESTE VERGOGNARVI, organizzatori di Romics!!! Che tra oltre 200 stand venduti agli espositori, otre 140mila biglietti staccati ad ogni edizione (che sbandierate ai quattro venti), finanziamenti pubblici e sponsor vari, avete un indotto e un cash flow di diversi MILIONI DI EURO… però chiedete ai ragazzi “appassionati” di lavorare GRATIS per voi, sfruttando appunto la loro passione, mentre voi vi intascate ogni utile fino all’ultimo centesimo. Vergognatevi!!"
Volontari, aspetto i vostri commenti!
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