Da qualche settimana Alastor/Pegasus (che dir si voglia...) ha annunciato un abbassamento degli sconti ai negozianti. Notizia che, ovviamente, non è stata riportata in giro ma che, in un momento economico ancora difficile, e con la RW - principale editore del distributore partenopeo - che ancora non ci fa ben capire in che stato di salute sia, con rinvii continui di uscite, aggrava ancor di più il lavoro dei negozianti.
Da questo e da altro, vorrei tirar fuori qualche riflessione: con la doverosa premessa che il confronto, specialmente con chi ne sa più di me, è sempre ben accetto.
L'abbassamento degli sconti, riguarderà tutti gli editori distribuiti da Alastor e Pegasus.
In particolare, va sottolineato quello riguardante gli esclusivisti, e soprattutto RW/Lion/Goen (Lineachiara ormai la diamo per trapassata) perché quest'ultimo editore ha goduto sempre di uno sconto medio-alto, frutto dell'eredità della Planeta. Poco dopo il suo esordio, infatti, circa nove anni fa, l'editore spagnolo - che prima veniva distribuito con scontistiche simile a quelle del leader del mercato, Panini, fece alzare le percentuali alle fumetterie di svariati punti, mediamente il 5%.
Da allora, Planeta prima, e Lion poi, hanno mantenuto questa abitudine, senza - a quanto pare - allargarla agli altri distributori, col risultato che è sempre stato più conveniente acquistare novità ed arretrati tramite Alastor-Pegasus, che presso altri distributori. Il tutto, anche per un problema di disponibilità.
Ora, questo abbassamento.
Mi chiedo, intanto, se anche gli altri editori esclusivisti (e non) ne siano stati informati della questione (da quello che ho riscontrato no), e se i punti persi andranno a questi o al distributore. Ma queste sono cose di poco conto.
Perché le domande vere sono altre: intanto, visto che le prenotazioni che le fumetterie fanno, sono con tre mesi (teorici) di anticipo, ma che in realtà arrivano ad essere di otto o anche dieci mesi reali rispetto alla data di uscita, dire "tra due mesi ti abbasso lo sconto", è corretto?
Da un punto di vista teorico, per quello che mi ricordo di legge e contratti di quando studiavo alla facoltà di giurisprudenza, se ti ordino con un determinato prezzo, poi devi mantenermelo, o darmi la possibilità almeno di cancellare l'ordine. Quindi: tutto quello prenotato col vecchio sconto, dovrebbe rimanere tale. Ma così non sarà.
Poi: è corretto fare queste cose in piena estate, un po' come quelle leggine che si approvano al volo in Parlamento mentre, tra ferie e disinformazione, quasi nessuno ne sa nulla?
E le conseguenze? Personalmente - faccio i conti alle mie tasche - perderò almeno quattro o cinque punti di sconto, il che significa diminuzione dell'utile, a fronte di un mantenimento del fatturato.
Come li recupero?
Abbassando gli sconti ai clienti? E' possibile farlo, in un momento del genere, con la concorrenza dei colossi online?
La risposta è semplice: ordinando di meno.
Ogni libreria, acquista sia quanto prenotato dai propri clienti, che quanto serve per l'esposizione del negozio: quest'ultimo quantitativo, comprende sia eventuali acquisti da parte dei clienti che non ordinano, che quello che il libraio ritiene giusto mantenere come giacenza del prodotto.
Ora, non avendo il reso - Alastor dava una opzione del genere, ma accedervi è sempre più difficoltoso, perché devi aumentare continuamente il fatturato - e puntando a mantenere l'esiguo guadagno, quale più facile soluzione che ordinare di meno?
Nel dettaglio:
-al di là delle prenotazioni, prendere meno novità possibile. Rischiare di meno, eventualmente - e se c'è la certezza della disponibilità in tempi brevi - si richiede al distributore;
-non riordinare quanti più arretrati possibile, almeno se non si tratta di materiale da avere a tutti i costi.
In questo modo, si può riuscire a mantenere l'utile, tagliando anche i rami secchi, ed evitando di puntare su prodotti di editori e/o distributori che, evidentemente, credono sempre meno nelle fumetterie, dimostrandosi nei fatti, uguali a quel sistema che dicevano di non voler combattere quando non erano SIA editori CHE distributori, ma forse provavano a fare il loro vero lavoro con un po' più di impegno e competenza.
Per finire, due parole su Bonelli.
I prodotti da libreria stanno andando bene, benissimo.
Tutte le prime tirature, o quasi, pur realizzate in quantità non esigue, sono esaurite.
Allora perché l'editore milanese ha abbassato gli sconti all'ottimo distributore Manicomix?
Un semplice modo di far cassa, ostacolando quello che non è il distributore ufficiale (Messaggerie)?
Chi vivrà vedrà...
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