martedì 5 febbraio 2013

DK come Diabolik - intervista a Giuseppe Palumbo


Dunque: Giuseppe Palumbo, da anni colonna di Diabolik, soprattutto della serie "gigante" e con diversi remake delle prime storie dell'antieroe più famoso d'Italia all'attivo: cosa è DK?
DK è un reboot del personaggio che da 50 anni sostanzia la cultura pop italiana. DK ha nel suo DNA tutto quello che Diabolik è stato e ne propone una visione differente, una nuova partenza, una chance intelligente che solo un personaggio così poteva permettersi. La storia si apre in uno scenario che non è quello contemporaneo, né quello anni cinquanta/sessanta degli speciali che ho disegnato in questi ultimi dieci anni: è uno scenario futuribile, verosimile, in una città che forse sarà Clerville oppure no… Dove un Re del terrore muove i suoi primi sorprendenti colpi; dove un Ispettore indaga ipotizzando la esistenza di questo criminale, mentre tutti gli altri lo denigrano quasi; dove un Giudice avvenente e con un affascinante chignon biondo sta organizzando una trama che vede il Re del terrore e l'Ispettore come bandoli di una matassa in cui rimarrà prigioniera. Ah, dimenticavo: c'è una Jaguar nera, ma è l'ultimo prototipo della casa madre: indovinate chi la guida…


Come si articolerà la serie?
A Lucca, a novembre, è già una preziosa edizione speciale, DK - Work in progress, che raccoglie le fasi di lavorazione della serie congelate nel loro progress autunnale. Vale a dire che nel curatissimo volume, trovate le prime pagine finite, un paio di capitoli a china, altri a matita, il penultimo in sceneggiatura e l'ultimo solo in soggetto. Una edizione preziosa perché invece che sottrarre interesse aggiunge, da evidenza a passaggi di lavoro che solitamente scompaiono nella pagina finita (il soggetto per esempio, o le matite cancellate dalla china), come giustamente ha detto Tito Faraci, sceneggiatore della serie ideata da Mario Gomboli.
In primavera, invece, usciranno tutte e 160 le pagine finite e a colori nella consueta edizione da edicola de Il Grande Diabolik. Ma la storia è pensata in 8 capitoli da 20 pagine, con una vocazione per il formato internazionale all'americana. Se poi avrà un seguito, dipenderà dai risultati di vendita, dall'accoglienza interna ed esterna. Insomma, si vedrà...


Da quello che si dice - perché i dati sono segreti - Diabolik è un personaggio in controtendenza: le sue vendite aumentano, è in crescita.
Pensi sia dovuto all'impegno che l'Astorina mette in questo suo unico "prodotto", o anche alla modernità dell'idea originale?
Diabolik deve la sua forza alla sua idea originale che è geniale nella sua ferrea, tetragona semplicità. Ma la sua attuale forza sta anche nella brillante gestione che ne ha saputo declinare orizzontalmente (quasi) tutte le possibilità commerciali.


A cosa stai lavorando, ora, Diabolik a parte?
Per adesso DK ha assorbito buona parte del mio tempo… Molti progetti sono all'orizzonte, ma meglio non parlarne. Vorrei invece spendere due parole su alcuni miei fumetti usciti nel corso del 2012, a cui sono legato. Il primo è il terzo volume della collana Troglodita, Morbido improvviso, dedicato alla fine tragica di mio padre e alla mia esperienza con la sua malattia e morte, ma anche a lui come figura estremamente vitale; edito a Matera, da La Stamperia, distribuito in libreria e online.
Il secondo è Sei tocchi di lame - Vita, morte e miracoli di Sant'Andrea Avellino edito da Edizioni La Cometa di Roma; anche questa una storia lucana, dedicata a un santo importante della Controriforma Cattolica, nato nella mia regione, in occasione del terzo centenario della sua canonizzazione.


Poi, sul versante editoria elettronica, ti segnalo l'uscita su IPad del Diario di un pazzo, edito in Italia da Comma22. Invece, sul versante performance, a me nolo molto caro, perché rappresenta un altro modo di fare fumetto d'autore, ti segnalo la collaborazione in atto in Belgio con Bruxelles Laique e il suo Festival des Libertés per cui il mio collettivo Action30 ha realizzato il videoclip di apertura del festival e un intero spettacolo di video, disegni, musica dal titolo Constellation1961, centrato sulla figura di Franco Basaglia. È stato finora rappresentato a Bruxelles e Liegi, sotto l'egida del Teatro Nazionale di Bruxelles. Ovviamente, mai in Italia…
Qui e qui.



Come si svolgono queste presentazioni?

Hai mai provato a proporle a qualcuno in Italia?
Le performance Action30 sono un dispositivo crossmediale che fa lavorare insieme una storia a fumetti, video e musica (quando non anche voci recitanti o attori in scena come nel caso di Constellation1961), tutto realizzato in parte in studio e in parte dal vivo. Abbiamo realizzato nel corso degli ultimi 5 anni diverse performance in Italia e Belgio, ma è soprattutto in Belgio che abbiamo potuto sviluppare il nostro lavoro più maturo, Constellation1961. La nostra performance dal titolo "L'invasione dei supernormali e la rivoluzione degli uomini talpa" è stata ospitata da numerosi festival italiani come ItaliaWave, Future Film Festival o Comicon e in molte situazioni di attivismo politico. Siamo in attesa di un editore forte che creda nella qualità del nostro lavoro e funga da motore per organizzare altre occasioni come quelle di cui sopra. Per chi fosse curioso, basta visitare il nostro canale YouTube, action30media, dove sono on line buona parte delle nostre produzioni video frutto delle performance.


Segnaliamo il blog di Giuseppe Palumbo: palumbo-troglodita.blogspot.it

DK©Astorina SrL

3 commenti:

  1. voglio comunicare che oggi, dato che non ce n'era motivo alcuno, è stato indetto su Facebook, il RAMARRO Day. Per chi volesse aderire alla comunità ramarra al solo scopo di farsi del male, può farlo gratuitamente qui:
    http://www.facebook.com/pages/Ramarro/168974729805396

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  2. Astorina proteggerà pure i dati di vendita, ma non è difficile violare la sua privacy, se sei cresciuto con i modi ed il piglio della creatura giussanica e qualcosa sullo Ultimate Dk è trapelato. Non so se è solo una ipotesi di lavoro - il mio soffia anni fa cercò di convircermi che " Zarcone " fosse uno pseudonimo di Klaus Kinski - ma pare che " il Giudice avvenente e con un affascinante chignon biondo " sia Diabolik, nel senso remingtonsteelico della cosa, e che ad un certo punto, per allontanare i sospetti di un pulotto zelante, crei ad arte prove secondo le quali il Re del Terrore sia una identità fittizia di Ginko. Forse la cosa + estrema mai uscita dal wordprocessor faracico. Roba anni luce lontana dal teatrino Daredevil/Elektra/Bullseye/Kingpin della premiata ditta Miller/Janson. Sperem.

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