Qui abbiamo intervistato Giuseppe Palumbo in merito al "nuovo" Diabolik.
Partiamo dall'intervista a Palumbo: è esatto quanto c'è scritto?
Sì. Impeccabile. Aggiungo che, dopo averlo letto, mi sono reso conto di quanto Tito, Giuseppe ed io abbiamo condiviso l’entusiasmo per l’”operazione DK”
Ci sono altre informazioni che possiamo aggiungere?
Come detto e scritto, il volume DK presentato a Lucca era, appunto, un Work in Progress. E non solo perché mostrava le varie fasi di lavorazione del progetto, ma anche e soprattutto perché quel progetto NON era definito e definitivo ma passibile di ritocchi, variazioni, aggiunte e/o tagli. Chi vorrà divertirsi a confrontare la versione definitiva (quella che apparirà nella collana Il Grande Diabolik a fine aprile, Ndr) con quel volume avrà non poche sorprese. A cominciare dalla fine, dal mio soggetto dell’ultimo capitolo, riscritto quasi integralmente.
Si è parlato molto di questo progetto: quanto ci ha investito l'Astorina, e cosa spera di ottenerne, in termini editoriali?
Una nuova serie? Uno "svecchiamento" del personaggio?
La serie regolare continuerà imperterrita la sua strada, che ci auguriamo ancora lunga e di successo come quella percorsa per cinquant’anni. I fan siano quindi tranquilli: non esiste motivo per cambiare linea. Ma, detto questo, abbiamo visto la possibilità di una nuova linea per il personaggio, parallela e non antagonista della storica. DK è ”altro” da Diabolik, ma non nasconde le sue origini, la sua ispirazione. E’ rivolto (anche: sembra che affascini “anche” molti lettori tradizionalisti) a un pubblico nuovo, internazionale, abituato a fumetti più vicini a film e telefilm del terzo millennio. Azione ininterrotta, colore, impaginazione libera sono le caratteristiche che immediatamente permettono di distinguere DK da Diabolik. Leggendolo, poi, si scoprono ben più significative differenze narrative. Al pubblico l’ardua sentenza, ovviamente, ma noi ci crediamo al punto di aver dedicato a DK ogni ritaglio di tempo degli ultimi due anni .
Attualmente, è esatto dire che Diabolik è stabile delle vendite, o sta risentendo della crisi?
E’ più corretto dire che la testata Diabolik risente della crisi meno di molte altre. Ma la crisi un poco c’è, innegabile, anche per il Re del Terrore. Invece il “personaggio Diabolik” , il “brand Diabolik” (come quello emergente di Eva Kant, non dimentichiamola!) ha da anni un indiscutibile successo in tutti i campi, dal merchandising alla pubblicità. E anche questo ci fa ben sperare nel futuro.
Cosa si può dire di più?
Nulla, per ora. Sky sta “costruendo” il gruppo di coproduttori (come si può dedurre dalla qualità del trailer, l’impresa è economicamente molto impegnativa) e, contemporaneamente, organizzando lo staff degli autori, con il quale collaborerò a tutela per personaggio.
In percentuale, quanto pensate che il lettore di Diabolik sia fedele, o da "mordi e fuggi"?
A quanto abbiamo potuto verificare, lo “zoccolo duro” dei lettori affezionati (quelli che non si perdono un numero) supera il 70% del totale. Ma anche il rimanente 30% non è propriamente “saltuario”, poiché pare compri almeno un albo su tre. Per quanto riguarda i lettori “portoghesi”, ovvero quelli che si fanno prestare – gratuitamente - l’albo da chi l’ha comprato... Secondo una ricerca USPI dovrebbero essere due per copia venduta. Ma nel caso di Diabolik penso siano meno perché, come dicevo, la maggior parte dei nostri affezionati non molla la propria copia neppure sotto minaccia di un pugnale affilato.
Grazie per le risposte!
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