Esattamente un anno fa, narravo molto in breve - per l'ennesima volta - la mia storia lavorativa.
Che è oggi, almeno in parte, la storia di molti altri: clienti, dipendenti, frequentatori occasionali del negozio, amici, fornitori...
Il 24 marzo è la data di nascita di Antani Comics, il giorno nel quale ho messo online il mio primo sito.
Mi connettevo dagli internet point: a fine lavoro, mi mandavo una mail coi dati da tenere e le spedizioni da fare. Usavo iBazar, l'eBay di allora, gli annunci online, il sito quando arrivò.
Spedivo dall'ufficio postale. Il tutto a piedi: non vi dico che fatica.
Oggi, venti - anzi, 21! - anni dopo, è cambiato tutto.
Il lavoro è tanto, siamo cresciuti in tutto.
All'inizio, per darmi un tono, ricordo che non dicevo mai che facevo questo lavoro da poco: oggi mi sento un veterano.
A rimettere tutto nella giusta dimensione, ci ha pensato il Covid, che ha radicalmente modificato il modo di lavorare e rapportarsi al prossimo: meno contatto, ma necessità comunque di stare dietro a un settore che è da sempre in crisi, stando alle voci, ma che ogni mese vede aumentare la quantità del materiale in uscita. Tanto, troppo. Un flusso inarrestabile, spesso senza senso.
Con editori e distributori che si sono accorti, in un anno senza fiere - e ad almeno un anno dal ritorno delle stesse - che forse le fumetterie possono compensare questa mancanza.
Fumetterie che sono state forti: quarantena, chiusure, zone rosse.
Tante iniziative da tutte le parti, poche effettivamente utili e concrete.
Ma siamo sopravvissuti, al centro di un mercato che poco ci considerava, e che non aspetta altro di poter tornare a lavorare nel modo in cui sa farlo meglio.
Ma penso che tutti abbiano visto la grande prova che le librerie hanno dato.
Il blog, negli ultimi mesi, ha notevolmente rallentato: il tempo è poco, e tra la fumetteria, la DAD, le ore libere si sono notevolmente ridotte.
Un anno fa, mai avremmo pensato che dodici mesi fa saremmo stati ancora qui, a parlare di pandemia, quarantena, che il termine da collezionisti "variant" si sarebbe confuso con le "varianti" del virus, che le file davanti ai nostri negozi non erano dovute a un incredibile incremento della clientela, quanto a nuove disposizioni di legge. Che le mascherine non erano i cosplayer.
Nessuno avrebbe pensato che Lucca Comics avrebbe coinvolto i negozi nell'organizzare la manifestazione stessa: anzi, forse questo non è proprio avvenuto.
Tante cose sono cambiate, tante altre ne cambieranno.
Almeno speriamo, altrimenti dovremmo fare la parte di quei disillusi che pensano che il giorno dopo la fine di questa "crisi", tutto tornerà come prima.
Sta (anche) a noi fare in modo che non sia così.
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaLa maggiore età di un tempo! Complimenti.
RispondiEliminaGrazie!
Elimina