lunedì 9 gennaio 2017

Quando il trenino non va... (I diritti del cliente)

Il cliente, in quanto tale, ha dei diritti.
E' considerato parte debole del contratto di compravendita, per cui viene tutelato.

Personalmente, penso che talvolta lo sia un po' troppo, perché l'acquirente di una multinazionale è ben più svantaggiato, in un confronto, rispetto a quello di un piccolo negozio: e i diritti, che uguali sono, sbilanciano un po' troppo il rapporto nel secondo caso, tanto che un cliente in malafede, spesso, può fare quello che vuole, perché "ha sempre ragione".

Ma la legge c'è e va rispettata.
Il cliente, in particolare, ha due principali prerogative: il diritto di ripensamento, che gli consente - in sintesi - di cambiare idea e di poter rendere quanto acquistato o annullare quanto sottoscritto entro quattordici giorni (praticamente solo per acquisti online), e la garanzia per i vizi: Il venditore è tenuto a garantire che la cosa venduta sia immune da vizi che la rendano inidonea all'uso a cui è destinata o ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore (art. 1490 codice civile).


Il 25 dicembre, aprendo i regali davanti all'albero, mio figlio più piccolo ha trovato un trenino.
Babbo Natale, conoscendo la sua passione per i mezzi di trasporto, ha voluto regalarglielo.


Il trenino è stato montato ed usato.
Dopo una mezzora, nonostante vari tentativi, non funzionava più.

Lorenzo non ci è rimasto troppo male, ha giocato con i tanti regali che ha ricevuto.
Io ho impacchettato il giocattolo, e appena ho potuto, l'ho riportato dal venditore, un supermercato locale.

Ma non avevo la scatola: un po' perché quando apri molti regali nello stesso momento, tendi ad accumulare e buttare via tutto quello che è inutile. C'è la differenziata persino a Terni, ormai: le confezioni si fanno a pezzi e finiscono tra carta e plastica...

Un po' perché, generalmente, ci stai più attento con i prodotti ad alto costo: sai che la scatola te la chiedono, ed allora la tieni per evitare problemi.

Ma diciamocelo: tenere la confezione di un prodotto acquistato è un favore che fai a chi te lo vende, perché spesso te la richiede come condizione per esercitare la garanzia. Ma non è prevista dalla legge: il cartello che recita "I prodotti si cambiano solo se presentati nell'imballo originale integro" è CONTRO la legge stessa, la garanzia non può essere limitata da nessuna disposizione.

Quindi, dopo aver chiesto lumi, la commessa del supermercato si è rifiutata di prendere indietro il trenino, con la scusa che "la confezione originale ce la chiedono i fornitori". Pensate un po': compriamo di tutto continuamente... dovremmo tenere tutte le scatole di ogni acquisto per due anni?
Vi rendete conto anche della portata pratica di questa pseudoregola?
E che è assurdo pensare che un supermercato di una importante catena non abbia il potere contrattuale di imporre un reso (ma quanti ne farà?) ad un fornitore?

La cosa mi ha dato molto fastidio, perché facendo questo lavoro sono il primo a cambiare prodotti viziati: perché è la legge che mi obbliga a farlo, e perché io devo essere il primo a controllare quello che vendo. E capita continuamente che editori disattenti facciano girare prodotti fallati o non all'altezza: anche recentemente, ho consentito ai clienti che me lo hanno chiesto, di dare indietro un volume che il produttore non ha dichiarato come fallato, anche se palesemente tale.


Il divertimento, ora, sarà adire le vie legali, per un giocattolo da venti euro: certe volte un po' di buonsenso renderebbe inutile qualsiasi legge o tutela: e cosa c'è da capire se pretendi, dopo aver comprato una cosa che non funziona, di riavere i tuoi soldi?

5 commenti:

  1. Io sapevo, che la scatola originale, va tenuta per 7 massimo 14 gg. Poi si può buttare via, cosa che faccio sempre, per le cose elettroniche varie, certo se una cosa costa poco io sono il primo a buttarla, ma per quella di un regalo io l'avrei tenuta!

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  2. La legge sulle garanzie è molto chiara. Dura 24 mesi e se la merce evidenza un difetto originale (qualunque difetto non causato da te) in quel lasso di tempo hai diritto alla riparazione o alla sostituzione gratuita, senza nemmeno dover sostenere eventuali costi di spedizione. Anzi, nella pratica i mesi sono 26, visto che dal momento in cui noti un difetto hai due mesi di tempo per segnalarlo.
    Tutto ciò che viene detto di diverso sono leggende metropolitane. Il problema (se si può parlare di problema) è che colui che deve onorare la legge è il venditore, il quale si rivarrà sul suo fornitore e via via risalendo la catena distributiva. La tizia che ha rifiutato di dare assistenza al trenino ha torto marcio e, anche se fosse vero che il produttore le abbia dato le indicazioni che riferisce (cosa di cui dubito), è lo stesso tenuta a prendersi in carico il trenino.

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    1. Aggiungo che una qualsiasi catena distributiva (GDO o GDS che sia) ha un enorme potere contrattuale nei confronti dei suoi fornitori. A meno che non ti chiami Apple o Samsung, è sempre l'insegna che detta le regole...

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    2. appunto.
      il tutto mi ricorda la scena de "l'uomo della pioggia" di Grisham, con le assicurazioni che danno mandato a chi risponde alle richieste di risarcimento di rifiutare sempre, così molti rinunciano subito

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