L'Expocartoon 2002 al "Groviera"a Roma. Fiera numero 3 per Antani Comics: oggi siamo a 120! (da notare il cartello ATANI COMICS alle mie spalle) |
Dall'alto della mia profonda umilté, qualche tempo fa mi sono permesso di fare una lista delle fiere che potevano tranquillamente evitare di invitarci... Eccola: "Le 10 fiere da non fare".
L'intento era ironico, ma sotto sotto speravo che, come accaduto per tanti altri post, tipo quelli su come aprire una fumetteria (ah: presto sarà pronto il manuale!), o su come vendere i propri fumetti, qualcuno li leggesse, e potesse rimanerne ispirato.
Un po' di sano ottimismo, dai!
Devo dire, che effettivamente, in tanti li avete letti, e me li avete citati, in qualche occasione.
Ma nessuno (o quasi) di quelli che organizza, evidentemente!
Tanto è vero che ho avuto l'ispirazione per un sequel: "L'undicesima fiera da non fare".
Ovvero:
11-QUELLE CHE... "GIA FACEVAMO LA FIERA DEL [aggiungere categoria a piacere], E ABBIAMO PENSATO DI AGGIUNGERE IL FUMETTO PERCHE' TIRA. Tira, come no! E allora, insieme alla fiera della bocciofila, quando non a quella del francobollo, o delle racchette da tennis usate, mettiamoci pure il fumetto. Tanto... viene un sacco di gente, vedrai che compreranno. E, già che ci siamo: non mettiamo uno o due stand per provare. No: mettiamone dieci. O venti.
A questi va aggiunta la sottocategoria di quelli che ti chiamano, per dirti che fanno "i comics".
E poi ti spiegano il programma.
E' accaduto proprio oggi.
-Ci sono i retrogames. Gratuiti!
-ci sono i giochi di ruolo;
-cosplayer in tutte le salse, anche Cosplay Constest;
-lo stand di Ritorno al Futuro, con la Delorean;
-i go-kart (!!!);
-il modellismo navale (!!!!).
"Con fuochi fatui", mi veniva da interromperla.
Invece ho risposto: "E i fumetti?"
E lei: "Ci sono gli stand!".
E' come la fiera di paese: porti i giochi, le conferenze, i tappeti elastici, la musica, tutto l'intrattenimento. Poi ci metti lo stand gastronomico: così tutti mangiano e ci fai i soldi.
Peccato che... non tutti leggano fumetti, e chi organizza per hobby continua a non capire DUE fondamentali concetti:
-Che un settore specializzato ha bisogno di un pubblico specifico.Tutti mangiano. Tutti possono comprare distintivi o pupazzetti.
Non tutti comprano libri o fumetti. Quindi: se vengono DIECIMILA persone, venderò una ventina di Topolino/Dylan Dog/Diabolik e un paio di bei volumi, tornando a casa incazzato. Se vengono DUECENTO appassionati di fumetto, forse potrei fare un buon incasso.
-Che non è un incentivo a partecipare quello di dirmi che "L'anno scorso c'erano cinquanta espositori, quest'anno siamo ben cento", magari aggiungendo i nomi di distributori o negozi grossi. Perché la "torta" dell'incasso rimane quella: più siamo, più piccole sono le fette...
Quindi, visto che di inviti ne arrivano tanti, tantissimi, visto che di fiere del fumetto, o presunte tali, ne nascono una dozzina l'anno, il lavoro vero diventa quello di ascoltare, selezionare, ogni tanto rischiarne una (ulteriormente, oltre al normale "azzardo" di partecipare ad una fiera, ci mettiamo quello di farne una che è anche nuova!). Scartandone il più possibile: perché andare ad una fiera, significa rinunciare in ogni caso a parte del lavoro del negozio, o del tempo libero.
Se siete organizzatori, un piccolo consiglio: fate una cosa che in pochi fanno in questo settore, ovvero ascoltate chi ne sa più di voi. O, meglio: chi deve fruire del vostro lavoro.
E allestite una fiera che, se deve essere DEL FUMETTO di nome, abbia anche una OTTIMA promozione, come tale, e qualche bel contenuto legato alla letteratura disegnata.
Non finiremo mai di ringraziarvi, per questo.
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