Quando pensiamo ai topi, ci vengono in mente, o Topo Gigio, o qualche bella topolona.
Chissà, poi, dove nasce il modo di dire "topa" (o simili), riferito ad una donna: dovrebbe essere dispregiativo (visto che tutto ciò che, nella cultura popolare, è collegato ai ratti è brutto, sporco e cattivo), invece è un complimento, almeno da un punto di vista maschile.
Ma, oltre ai topi chiamiamoli... letterari, ce ne sono altri: quelli veri.
Quelli che, approfittando di una assenza di neanche dieci giorni, hanno invaso VillAntani, in questo torrido agosto.
Tornati, una marea di cacche di varie dimensioni ci aspettava in casa.
Dei topi, quattro giorni dopo, nessuna traccia.
Dei topi, quattro giorni dopo, nessuna traccia.
Ma, vi assicuro, con la servitù ancora in ferie, pulire ogni centimetro di casa, vestiti e giocattoli inclusi, è stata una impresa: quattro giorni di passione.
Fortunatamente e misteriosamente i fumetti sono intatti: trattavasi, forse, di topi di biblioteca?
Vi lascio con una chicca fondamentale: una vecchia zia, che mi ha consigliato di chiamare l'Azienda Sanitaria Locale, che sarebbe venuta per una disinfestazione.
Figuratevi.
A fronte delle mie perplessità, ha aggiunto: "Loro hanno i metal detector per i topi: li rilevano e li mettono in fuga".
si chiama topa per via del pelo nero e crespo a ridosso della patata. Ignorante!
RispondiEliminanon è quello il punto.
RispondiEliminail punto è che topo=brutto, gnocca=bello.
dove è il collegamento?
Che una volta la gente conosceva anche i topini di campagna, che non sono assolutamente ripugnanti...anzi...oggi noi conosciamo(tranne il sottoscritto, che anche se vive a Roma ha a che fare coi topini di campagna)vivendo in città i ratti...rappresentanti abbastanza SCHIFOSI dei topi...
EliminaNo, ripugnanti no.
RispondiEliminaMa... lasciali una settimana dentro casa, e vedi cosa ti combinano :)