lunedì 13 febbraio 2012

Ma come ca##o si fa...

A fare pubblicità del genere?






Chi può pensare a queste opere scritte sulla carta igienica come valore aggiunto per quest'ultima, considerandola come prodotto da promuovere?
Al di là del valutare opere fondamentali della cultura italiana (e mondiale) come buone per pulirsi il didietro, mi chiedo quale sia il guadagno che ne riceve un prodotto. Non lo capisco.
Il trionfo del cattivo gusto, il delirio di un pubblicitario povero di idee e di un produttore che avrebbe potuto e dovuto esercitare una debita censura.

Cosa dobbiamo aspettarci? Vasco che lancia il suo ultimo singolo, improvvisandone il motivetto a suon di peti? Benedetta Parodi che promuove un libro di ricette, seduta sul water, insistendo su quanto riesca a defecare dopo aver mangiato i propri manicaretti?
Rocco Siffredi che, "uscendo" da un accoppiamento con due donne affermi che il "posto fisso" è noioso?
Ma daaaaaaai!

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