martedì 4 febbraio 2025

PARTE "LA FANZINE VIVENTE": EGO! #1736

Sotto una cover di uno dei miei disegnatori italiani preferiti, DANIELE TOMASI, che cita CAPTAIN AMERICA COMICS #1, è uscito a fine gennaio il primo numero della nuova fanzine EGO.
EGO, che cita ALTER EGO, forse la più importante rivista amatoriale mai prodotta, ma pure il mitico Pianeta Vivente nato sulle pagine di THOR uscirà ogni due mesi, avrà all'interno sempre una serie di articoli, un inserto che pubblicherà le storie "messicane" di Spider-Man, con relative "note" ed approfondimenti per tutti i collezionisti e gli appassionati, il tutto sotto una cover inedita.

Stiamo chiudendo il numero 2, che se va bene uscirà a Lucca Collezionando, ed abbiamo già molti pezzi per il 3 ed il 4, forse pure una prestigiosa variant per il 6. Insomma: ci stiamo dando da fare per rendere EGO un appuntamento gradito agli appassionati, ma vorremmo che anche tu, proprio tu che stai leggendo (non fare quella faccia!) pensassi a come puoi collaborare con noi.

Vorremmo rendere EGO il contenitore della nostra passione fumettistica: un approdo per le nostre idee, per i pensieri più o meno organizzati, le recensioni, i fumetti! Per la posta: scriveteci a info@antaninet.it con le vostre domande su qualsiasi cosa vi passi per la testa (sempre fumetti, eh!), noi vi risponderemo. Insomma: in un momento nel quale tutti continuano a interessarsi della nona arte, ma puntando su altro (vedasi le varie fiere "di settore", le newsletter dei distributori zeppe di statue e gadgets, gli influencer coi loro unboxing... dove è il fumetto?), noi vogliamo mettere al centro le pagine disegnate, la loro storia, il loro making of. 

Ecco: questo è il manifesto di EGO. Se vi piace, provate a contattarci, non rimarrete delusi...

Ah: questo è il link al nostro sito per ordinare la fanzine, mentre qui sopra trovate la nostra mail per domande e abbonamenti (SONO POSSIBILI!).




EVERYBODY’S CHANGING

Di Francesco Settembre


“You say, you wander your own land”… cantava Keane. Il cambiamento è una cosa che tutti anelano. E’ l’unica cosa che può migliorare la nostra condizione: “Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare” diceva Churchill: infatti, quando dobbiamo lodare uno statista o un personaggio storico, diciamo che è stato un grande innovatore.

Per cambiare qualcosa bisogna uscire da se stessi, guardarsi con criticità, ma anche con amore, abbracciarsi e poi dirsi addio.

Forse un po’ anche morire.

E’ per questo che è difficile, cambiare: perché è rinunciare a se stessi. E per farlo bisogna prima conoscersi.


Il mondo del fumetto, e non solo quello, è da sempre avverso al cambiamento, ci piace leggere sempre le stesse cose, è rassicurante: se pensiamo ai personaggi italiani di maggior successo, TEX, DIABOLIK, DYLAN DOG, vediamo che non hanno praticamente avuto una evoluzione, spesso neanche quella grafica. Qualche anno fa mi approcciai a Tex Willer, la collana col personaggio “giovane”: le storie erano identiche alla serie ammiraglia, cambiava solo il fatto che il cavallo era sempre lo stesso (Dinamite) ed avesse quindi una identità. Pensai che era - tra l’altro - una inutile limitazione per gli sceneggiatori, che dovevano PURE far caso a non far morire o ferire il quadrupede: Tex era invulnerabile, quindi anche il suo cavallo aveva questa caratteristica.

Lo stesso vale per Diabolik, oggi meno violento e “cattivo” degli esordi, ma che da sessant’anni va in giro con gli stessi comprimari e fidanzata, un pugno di personaggi in tutto. Non parliamo poi di Dylan Dog, sfuggito al tentativo di rilancio di Roberto Recchioni e oggi fermo nel suo rassicurante appartamento di Craven Road, con Groucho (col quale si era pure sposato!) il suo maggiolino e Bloch. Certo: questo potrebbe valere anche per i fumetti Disney, ma vogliamo mettere i capolavori di Don Rosa, Barks o Gottfredson con la piattezza del fumetto nostrano? 


Ma il lato più conservatore del fumetto è nel modo in cui esso stesso viene venduto: il sistema distributivo italiano è fermo a trenta anni fa. Sostituiamo uno o due nomi, ed abbiamo la stessa identica situazione. C’è puzza di stantio: le regole sono quelle, gli sconti ancor più bassi. Si lavora senza reso, con margini non accettabili, e con i tuoi stessi fornitori che ti fanno una concorrenza aperta e spietata: questa è una delle cause della crisi che sta vivendo oggi il nostro media preferito, acuita da un aumento smodato dei competitor avvenuta in un momento felice, che poi è rimasto tale (“momento”, non “felice”, purtroppo). In tutto questo, le fiere ci sono sfuggite di mano, sono sempre di più, sempre più care - negli ultimi dieci anni il prezzo dei biglietti e degli stand è anche triplicato! - e con sempre meno fumetto (ricordate? Margini “bassi”!).


In questo contesto, lanciamo una inutile fanzine. Perché?


Una volta l’amico di un amico mi stupì con una frase. Si parlava di obiettivi del Fantacalcio, e lui disse che quando giochi in serie A devi sempre puntare a vincere lo scudetto. Sempre. Anche se sei una neopromossa. Ecco: “EGO” nasce per essere un luogo di incontro ambizioso, per raccogliere i contributi di chi vuole parlare di fumetto, a qualunque livello, ma puntando al top.


Perché è necessario che tutti si cambi, che tutti sappiamo muoverci verso un obiettivo ambizioso per assicurare un futuro, ad oggi non scontato, per il fumetto.

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