lunedì 10 agosto 2020

Romics di ottobre rinviata. Che fine faranno le fiere del 2021?

Pochi giorni fa è arrivata questa mail.

Gentile Espositore, 
la situazione che si è determinata per via dell’emergenza collegata alla diffusione del Covid-19, non ci consente allo stato attuale di assicurare l’evento che noi tutti conosciamo, pertanto siamo costretti ad annullare la tradizionale edizione autunnale in programma in Fiera di Roma dal 1 al 4 ottobre 2020.  
Ciononostante, a partire dal mese di ottobre, Romics ha in programma un palinsesto di eventi speciali con l’obiettivo di intrattenere il pubblico e continuare a sostenere le filiere produttive e cultuali del settore mettendo a disposizione, attraverso l’ecosistema digitale romics.it, mostre, webinar tematici ed incontri live con i grandi maestri del fumetto, dell’illustrazione, dell’animazione, del cinema e dei games. 
Con l’auspicio che si possa tornare quanto prima a vivere insieme Romics, Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games diamo appuntamento dall’8 all’11 aprile 2021 con la XXVII edizione in Fiera di Roma.

La domanda, a questo punto, è più ampia: come e quando ripartiranno le fiere del fumetto?




Sul "quando", c'è poco da dire: si parla di 2021.
Sicuramente dopo che inizierà a girare un vaccino che normalizzerà la situazione, come dicevamo.

Il problema è "come".
Perché le fiere hanno due tipi di "utenti": chi paga il biglietto, e lo fa per vedere/comprare, stare comunque in mezzo ad altre persone, lamentandosi se "la fiera è vuota", e chi si prende uno stand per vendere o offrire qualcosa: venditori, produttori, autori.
Tutti, più o meno, legano il successo del proprio lavoro alla quantità di pubblico presente.

Quindi, chi organizza fiere, deve mettere in piedi misure per limitare e distanziare le persone, la cui affluenza è proporzionale al successo della manifestazione, sia direttamente (biglietti) che indirettamente (soddisfazione degli espositori, che pagano gli stand).

Misure che cambiano di mese in mese, di DPCM in DPCM.
Come può una organizzazione, che lavora ad UN evento l'anno, programmando, anticipando le spese e pagando chi lavora, lavorare senza preavviso, cambiando continuamente date e modalità di lavoro?

Forse è proprio questo il vero problema: la difficoltà di una visione di medio periodo, con l'incerto panorama politico e legislativo. Perché se è vero che l'orizzonte sanitario è incerto - ad oggi i contagi sono in salita e si teme per il rientro dalle vacanze, specialmente dall'estero - è altrettanto importante ricordare che, con le giuste contromisure, il virus può essere controllato: ma per una piccola manifestazione è molto più facile che per un Comicon o Romics. Non parliamo di Lucca Comics, nella quale la gestione della sicurezza era già deficitaria prima.

Questi dubbi si riverseranno anche nel 2021: sperando che non portino costi aggiuntivi, dall'aumento dei biglietti allo stand, da eventuali multe anche per le differenze di gestione da regione a regione o per leggi poco chiare o astruse. Da espositore posso solo pensare che, anzi, prezzi come quello dello stand,  dovrebbero scendere, vista l'incertezza su incassi e affluenze, che già prima non erano da record, anzi...

E' difficile ipotizzare un rientro alla normalità in pochi mesi: anche il 2021 è a rischio.

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