domenica 26 aprile 2020

Le Favole del Leone


In cui un collezionista bibliomane si duole di alcune nefandezze scoperte sotto quarantena

di Sabino Capogreco




C’era una volta a Novara la casa editrice RW-Lion. Dopo aver portato a termine l'edizione brossurata di FABLES (iniziata dal precedente licenziatario) decide, a partire dal 2012, di ristampare l’opera in formato cartonato “deluxe”. La periodicità è perlopiù semestrale o, talvolta, quasi annuale. Il prezzo è decisamente in linea con la foliazione, il formato e le altre proposte editoriali di analoga natura. Il tutto fino all’estate 2019.

Da questo momento, presumibilmente a causa della prossima perdita dei diritti di pubblicazione del materiale DC/Vertigo (per ora ignota al pubblico), l’editore decide di velocizzare la pubblicazione dell'opera per portarla a termine, un intento secondo me assolutamente lodevole, dato che chi prosegue l'opera di un altro editore, quando decide di farlo – cosa non è affatto scontata – spesso fa sempre qualcosa di lesivo all'omogeneità dell'opera. Ne sa qualcosa proprio RW-Lion che ai suoi esordi portò a termine Swamp Thing Omnibus di Planeta-DeAgostini con un volume fuori formato e grafica di copertina diversa (lo so, questo è un appunto che dopo tanto tempo avrei potuto risparmiare ma i bibliomani sono tutti un po' rancorosi).



Nel gli ultimi 4 mesi del 2019 escono tutti e 5 i volumi conclusivi di FABLES Deluxe. La periodicità e il prezzo aumentano progressivamente: per due volte tra l’uscita di un volume e l’altro passano circa quindici giorni, e se il vol. 10 di 384 pagine (uscito nel 2018) costava 36,95 euro, il numero 15 di identica foliazione del dicembre 2019 costa ben cinquantadue euro e cinquanta (lo scrivo in lettere per rimarcare. Quanto rancore...). Riscontri analoghi possono essere fatti sui volumi 13 e 14.

Da collezionista bibliomane, che aveva a cuore il completamento della serie, presi atto favorevolmente dell'incremento della periodicità e realisticamente di quello del prezzo. D’altra parte, mi dissi, i prezzi dei fumetti aumentano in po' ovunque (soprattutto da quando li chiamano graphic novel), in molti già da tempo lamentano aumenti per alcuni prodotti RW-Lion che non leggo e, soprattutto, circola sempre più insistentemente quella storiella sulla perdita dei diritti DC, della quale – infatti – arriva l'ufficialità ai primi di gennaio.

Consegno agli scaffali della libreria FABLES Deluxe completa a fine dicembre, ma da allora mi è mancato il tempo necessario per leggere le circa 1800 pagine finali della saga. Poi… ecco la quarantena.

Dei precedenti 10 volumi ho un'opinione abbastanza buona, e non mi riferisco all'opera (14 Eisner, che gli vuoi dire?) ma alla cura editoriale, aspetto del quale mi curo (giuoco di parole voluto) non solo perché bibliomane ma perché RW-Lion (riecco il rancore) aveva inferto a me e a molti altri dei colpi bassi per l’appunto indimenticabili sul materiale Vertigo in volume, e mi riferisco precisamente ad Animal Man di Milligan e Doom Patrol di Morrison stampati coi retinoni e mai sostituiti perché – disse l'oste – nessuno (e le cosiddette copie staffetta, a che servono?) sapeva che la stampa di quegli impianti avrebbe provocato quel difetto ed anzi la DC stessa (!) era grata a Lion per averlo scoperto (come riferito in un comunicato dal titolo "Di uomini animali e pattuglie del destino" del 2012 non più linkabile ma che ho tatuato dietro la schiena. I retinoni, per la cronaca, sarebbero tornati nel 2016 su diverse pagine del secondo volume di Swamp Thing di Rick Veitch). Quella volta però si trattò di materiale inedito, questa, invece, Lion è alle prese con materiale già edito finanche da se stessa e per due volte (edizione brossurata e “bonellide”). Conclusione: al di fuori dei consueti e veniali refusi, non avevo timori particolari per la cura dei volumi finali di FABLES Deluxe.

Mi sbagliavo. Oltre al prezzo e alla frequenza di uscita è aumentata anche la sciatteria editoriale.

Da questo momento il mio rancore diventerà molto pedante. I concilianti del “vabbè, la leggibilità non è compromessa” possono chiudere la pagina.

L’edizione nostrana di FABLES Deluxe è identica a quella americana. All’inizio di ogni capitolo è presente un’epigrafe che cita una frase simbolo di quello stesso capitolo. Dunque appare scontato che se nell’epigrafe originale c’è scritto “Hello, the dog is on the table” e lo si traduce nell’epigrafe italiana “Ciao, il cane è sul tavolo” poi dev’esserci scritta necessariamente la stessa identica cosa anche all’interno del capitolo e non una cosa quasi uguale tipo “Salve, il cane è sullo scrittoio”. Questo, ahimè, è quanto accade in TUTTE LE TRENTASETTE epigrafi presenti nei volumi 11, 12 e 13. A quel punto, ma ovviamente dopo la pubblicazione, qualcuno all’interno della redazione deve essersene accorto o ha semplicemente ricordato che fino al vol. 10 già facevano attenzione a questo aspetto. Nei volumi 14 e 15 citazione epigrafica e testo interno tornano a combaciare salvo che in un’unica occorrenza del volume 14, un tomo tuttavia funestato irreparabilmente dall’orribile tavola saltata e duplicata con dialoghi diversi a pag. 145-146 (e pensare che sulle altre due collane FABLES già edite in precedenza da Rw-Lion [Vertigo Hits 32 - Fables vol. 20, 06/2014 e Vertigo Legends 38 - C'era una volta Fables n. 38, 10/2017] il problema neppure c’è stato). Per concludere, sempre nei volumi 13, 14 e 15, e sempre presumibilmente per opera di quella testa pensante o rimembrante di cui sopra, si cessa, giustamente, di tradurre con “Coraggioso” l’abbreviativo “Dare” riferito a Darien Wolf (figlio di Bianca Neve e Luca Wolf), cosa che ha reso alcuni dialoghi dei volumi 11 e 12 abbastanza cervellotici.

“E che te sei messo a legge le citazioni e a contalle?” mi si dirà. Sì, avendo il vizio della traduzione, il problema mi è subito saltato all’occhio e nella lettura ho prestato maggiore attenzione alla cosa, quindi ho apposto su ogni vignetta incriminata delle livorose pecette adesive fuxia.

So bene che esistono dei nomi per questi disturbi ma è proprio a chi ne è affetto che mi rivolgo con questo contributo, fatta salva la volontà di rendere nota a mezzo di codesto autorevole blog una tale magagna di cui stranamente non ho mai sentito parlare nei polemicissimi gruppi facebook che seguo. Dovrei davvero pensare, allora, come spesso qualcuno dice proprio su questi gruppi, che chi colleziona queste edizioni “lussuose” non lo fa per leggerle ma solo per riporle e compiacersi in lontananza dei dorsi allineati.

Si sappia questo allora: io queste edizioni non solo le leggo, je faccio le lastre. [Seguono lastre, bye Lion, Welcome Panini]








































2 commenti:

  1. Articolo molto interessante che per l'ennesima volta va a mostrare quanto RWLion sia stata incapace e irrispettosa(rancore)

    Ma, poiché si tratta di un articolo di denuncia ai refusi, ti consiglio di rivederne la parte centrale perché risulta, a tratti, illeggibile

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