lunedì 6 aprile 2020

Fumetti digitali gratis o quasi e concorrenza sleale. Dico la mia.

Qualche giorno fa, dopo aver letto questo:

Da Uncanny Comics.
È ufficiale: da domani 1 Aprile fino a data da destinarsi, Marvel non rilascerà alcuna nuova uscita in formato digitale fintanto che resisterà il blocco della distribuzione fisica.
 
Parimenti, DC Comics non rilascerà alcun nuovo fumetto, eccezion fatta per le versioni digitali di raccolte e delle serie digital-first previste regolarmente come "Batman: The Adventure Continues". 
Altri editori come Image Comics, BOOM! Studios, Dark Horse Comics e Valiant seguiranno la medesima linea

... ho incautamente ho scritto questo post su FB:

Negli USA supportano talmente tanto i comic-shop che Marvel ha persino bloccato i fumetti digitali.
In italia anche: fumetti digitali gratis ovunque, per farsi belli, e editori come Bonelli (ma non solo, eh!) che continuano a vendere online sul loro store e in edicola. Alla faccia.

Non dico come fanno molti di "esser stato travisato": no, le mie parole sono state frettolose e imprecise. Oltretutto non ho considerato che criticare chi regala qualcosa, ovviamente, è sempre sbagliato, ma questo è un altro discorso.


Partiamo da un presupposto: non si parla di scaricare fumetti illegalmente.
Quello è tutto un altro discorso che non voglio affrontare.
Ma sappiatelo: scaricare fumetti che non si posseggono è un reato, come farlo coi film o rubare un oggetto in un negozio.

Detto questo, nell'ultimo periodo svariati editori hanno condiviso fumetti gratuiti, per alleviare la quarantena di fan e lettori: operazione meritoria e legittima, i diritti sono di loro proprietà e possono farlo, ci mancherebbe.
Ma andiamo oltre.

A cosa serve?
Ad alleviare la quarantena, come detto? Certo.
A farsi pubblicità? Sicuro.
A creare nuovi lettori, a promuovere la diffusione di libri, fumetti e cultura? No.
Regalare qualcosa, commercialmente non serve a molto: il Free Comic Book Day, per esempio, non porta nuovi lettori, quanto collezionisti che vogliono la copia del tale fumetto per collezionarla, o persone che li prendono per avere qualcosa di gratuito - senza essere interessati - o addirittura per rivenderseli. D'altronde, se qualcuno ha messo i numeri uno offerti da Bonelli in digitale, su eBay per farci qualche soldo... tutto può succedere!


Allo stesso modo, alcuni editori hanno colto l'occasione per mettere in offerta le versioni online dei propri fumetti, come Bao con Ortolani e Zerocalcare

Capirete che tutto questo possa infastidire chi ha un negozio, ed è chiuso da (almeno) un mese, non ha prospettive di ritorno alla normalità prima di molte settimane, e vede editori regalare o svendere dei fumetti digitali, che sicuramente qualcosa tolgono al cartaceo, non neghiamolo, o addirittura vendere copie "reali" di albi che non stanno distribuendo.

Nel primo caso, innanzitutto si crea un problema culturale, perché come detto se regali l'uno, poi chi lo prende vorrà il due. Chi ha scaricato l'1 di Dylan Dog? I collezionisti e chi voleva rileggerselo. Sicuramente non ragazzini che, affascinati, compreranno altri numeri della serie.
La riprova le mail di clienti che, passato il giorno di download gratuito, hanno in qualche modo provato a chiedermi se lo avevo per passarglielo: tutti collezionisti.

A seguire, chi ha "svenduto" come Bao: chi lo compra, o cercherà altri contenuti digitali a prezzo di saldo, incentivando un settore - quello del fumetto "immateriale" - che non ha un presente e che, se non si trovano soluzioni, non farà chiudere solo le librerie, ma anche gli editori (distribuire un fumetto digitale costa quasi come farlo con uno cartaceo, percentualmente; farlo costa esattamente uguale: quindi come si fa ad avere un prezzo stracciato, eliminando solo la stampa?) e ridurrà gli autori alla fame. 
Quindi, perché farlo, se non per far cassa?


Negli Stati Uniti, mercato al quale si fa sempre riferimento, l'unico distributore di fumetti, gadget e giochi ha appena diramato un comunicato:

Cari affiliati Diamond,
Con il mondo che cerca di fronteggiare l’espansione a macchia d’olio del COVID-19, il nostro obiettivo è quello di proteggere i nostri dipendenti, capendo il rischio per i nostri affari, valutando i rischi che la nostra industria dovrà affrontare anche alla luce delle risorse messe a disposizione dal Governo Federale. Con i prossimi effetti dell’impatto del virus ancora sconosciuti, una cosa è certa: la sospensione della catena di distribuzione e fornitura ha ripercussioni sulle entrate economiche, in costante diminuzione. Questa situazione si estende a tutta l’industria dei fumetti e non può essere sottovalutata.
Mentre lavoriamo per comprendere al meglio l’attuale stato del settore, la triste verità è che non stiamo ricevendo più pagamenti significativi dai nostri clienti. Ciò comporta che, al momento, abbiamo la necessità di sospendere i nostri pagamenti previsti questa settimana ai nostri affiliati. Si tratta di una decisione estremamente difficile e nessuno l’ha presa a cuor leggero. Mentre questa situazione continuerà ad evolversi, ci stiamo impegnando per strutturare un piano per i pagamenti e condivideremo più informazioni nelle prossime settimane.
Grazie per la vostra pazienza e per la comprensione in questi momenti difficili.
Il presidente della Geppi Family Enterprises, Stan Heidmann.

Secondo voi, un settore che si blocca in questo modo, può reggere il digitale senza il cartaceo?


Vi riporto quanto scritto da Rossano Piccioni di Inkiostro Edizioni, uno che non le manda a dire...

Alcuni mi chiedono: - Ma tu non metti online alcuni tuoi fumetti gratuitamente in questo periodo di quarantena? La mia risposta è:- NO. 
Ecco le mie 4 misere motivazioni. 
1. Non metto online, gratuitamente, nessuno dei miei oltre 100 fumetti che ho in catalogo perché I nostri fumetti, quelli di INKIOSTRO, potrete reperirli come sempre, nelle Fumetterie, alla loro riapertura. Una fumetteria, alla sua riapertura, per campare, dovrà vendere quei titoli esposti che ha pagato regolarmente senza diritto di resa. Non faccio distinzioni tra titoli vecchi o nuovi. Anzi, più una fumetteria vende un titolo vecchio e fermo, meglio è. Inkiostro è vicino alle fumetterie. Regalare fumetti online può significare anche aumentare il rischio che quel fumetto comprato dalla fumetteria rimanga invenduto. 
2. Tutti i miei lettori hanno sempre pagato il nostro materiale. Non vedo perché io debba regalare la lettura di un albo quando i lettori che mi sostengono, mi incentivano, amano quello che faccio, DA SEMPRE, hanno sempre pagato per mantenere viva INK e il nostro materiale. Mi sembra uno sgarbo regalare una cosa che altri hanno pagato. 
3. Di regali, sempre ai lettori che acquistano i nostri albi ne abbiamo sempre fatti. Battaglioni cannibali, medagliette, maglie, albetti e molto altro. Se c'è una cosa che non regalerò mai è la lettura digitale di un albo. A dirla tutta non lo trovo nemmeno un gran regalo. Più che un regalo sarebbe sicuramente una bella "mossa" pubblicitaria per me stesso. Ma davvero è il mio umile punto di vista. 
4. Il fatto che lo abbiamo fatto altri editori non significa che debba farlo anche io.
Quando riaprono le fumetterie, se volete, comprate un libro a fumetti... e poi regalatelo.

Semplice e chiaro, no?


In tutto questo, qualcuno che non può fare a meno di vendere online, è Sergio Bonelli Editore.
Non solo il catalogo, non solo le uscite DA LIBRERIA sospese - cosa che ad esempio Panini Comics rispettosamente non fa - o quelle da edicola che le fumetterie ora non possono avere.
Ma anche tutte le variant per la fiera di Cartoomics di metà marzo, non ancora distribuite.
E tutti i prodotti che non danno ai negozi.
Tutto, di tutto e di più in vendita sullo shop dell'editore.



Anche altri editori stanno vendendo online (non tutti: Star Comics ad esempio no!), ma quello che sta facendo ora la Bonelli è qualcosa di realmente sleale, a mio parere.
Davvero un editore così grande ha bisogno di questi incassi?
O, forse, sono fatturati così alti che non ci può rinunciare?
E, in questo secondo caso, è etico e commercialmente giusto vendere tutto questo materiale senza distribuirlo?

6 commenti:

  1. "Davvero un editore così grande ha bisogno di questi incassi?"

    Purtroppo non è possibile escluderlo.
    I conti da pagare, come saprai anche tu, ci sono sempre e ci sono casi in cui si guarda prima alla propria sopravvivenza che a quella altrui.

    Giusto? Non giusto? non so, di sicuro è comprensibile.

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    1. Una grossa azienda ha il fiato corto come una fumetteria?
      non è normale e non porta a nulla di buono.

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    2. Indubbiamente.

      Ma essendo in Italia non mi meraviglierei affatto del fiato corto.

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  2. Ma guarda... anche Panini non ne sta uscendo in maniera proprio pulita con i prodotti Disney.
    Passi che i prodotti da edicola (la maggior parte) arrivino regolarmente e che le fumetterie online possano ricevere quel materiale e venderlo. Personalmente ho molte serie cui sono abbonato in fumetteria e quindi aspetto di poter tornare in fumetteria.
    Ma tramite popstore è possibile acquistare tutta quella serie di prodotti esclusivi da fumetteria e che Panini (nella pagina facebook di Topolinomagazine) ha dichiarato come non distribuiti. E non si tratta di un errore... perché diversi clienti hanno regolarmente ricevuto materiale in teoria non distribuito.
    Ho un piccolo canale youtube che tratta di fumetti Disney e per non rimanere indietro dovrei chiamare il mio fumettaro, disdire tutto il materiale da edicola, disdire tutto il materiale da fumetteria e ordinarlo da altre parti se volessi mantenere un minimo di visibilità nel mio ambito.
    Sono però una persona corretta e ho già segnalato ai miei fan la volontà di aiutare la mia fumetteria di fiducia e quindi aspetterò. Però trovo questo atteggiamento poco corretto.

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    1. se mi segnali la lista di queste uscite, mi fai un favore: info@antaninet.it
      grazie

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