martedì 18 dicembre 2012

Davvero un bel coraggio!



Dopo Metamorphosis di Giacomo Bevilacqua, torniamo a parlare di fumetto italiano.

Oltre un anno fa, quando il progetto "DAVVERO!" era solo un fumetto online, intervistammo Paola Barbato. La cosa si ripeté quando sapemmo che il neo coordinatore editoriale della Star Comics, il bravissimo Giuseppe Di Bernardo, era riuscito a far diventare il web comic della scrittrice di Dylan Dog una serie cartacea, al debutto a Lucca Comics 2012: per l'occasione, facemmo alcune domande sia a Paola che a Giuseppe.

Il numero 2 è prossimo all'uscita: dopo aver seguito la serie sul web per un anno, devo dire che il primo albo cartaceo è stato interessante e valido: non capisco perché se ne parli così poco, a differenza di tante altre uscite dell'ultimo periodo, molte delle quali di qualità discutibile.
Tra l'altro: miglior copertina del 2012, come impatto grafico. L'idea era molto buona e lo rimane: se nessuno ne parla è perché fa più figo recensire il fumetto dell'amico o quello con un bel po' di sesso e/o violenza gratuita, che la "telenovela" basata sulla vita di una ragazza.
La trama in breve? La protagonista, Martina, vive a Brescia. E' svogliata, indolente: una di quelle ragazze che pigliereste a schiaffi dopo averci parlato per cinque secondi. Quel genio del padre, per darle una scossa, le propone di fare una scelta: o cambia registro, oppure andarsene di casa, con una "buonuscita" di ventimila euro. Ovviamente è un bluff, ma la figlia accetta, davanti allo sguardo incredulo del padre.
Inutile dire che gran parte del capitale viene sperperata in modo futile in pochi giorni. Ma, al contrario di quello che noi lettori vorremmo, la ragazza non viene sequestrata e rapinata nel giro di poche ore: incredibilmente inizia a costruirsi una vita e delle amicizie.
Il fascino della serie, e qui forse la "vergogna" di molti appassionati di altro genere, è quello tipico delle telenovelas, o dei serial alla Beautiful: si segue perché si vuole sapere come andrà a finire, come evolveranno i rapporti, chi è quel tizio misterioso, e dove andrà a parare quella sottotrama.
La protagonista ha il bisogno di dimostrare qualcosa: e questa serie potrebbe a sua volta farlo. Perché è facile dire che, non è "niente di nuovo", quando qualcuno l'ha realizzata. E' facile dire che Paola Barbato si fa bella col lavoro non retribuito - era così per la serie web - di giovani disegnatori, visto che poi col passaggio al cartaceo il lavoro "vero" è arrivato.
Forse, la vera scommessa di Davvero! è quella di uscire dal solito circolo di appassionati ed "esperti", per andare a cercare il suo pubblico (anche) altrove: se la vincerà, la serie potrà risultare la vera sorpresa di quest'anno.

Il cast di disegnatori - vi ricordo che la serie è stata totalmente ridisegnata, rispetto alla prima uscita sul web - è interessantissimo: il primo è frutto del lavoro di Walter Trono, seguiranno Antonio Lucchi, Damjan Stanich, Marco Dominici, Elena Cesana e Roberta Ingranata, Michela Da Sacco.
Le cover, di grande impatto e, soprattutto, impossibili da non notare per la differenza grafica, sono di Andrea Meloni: non lo conoscevo, ed anche lui mi ha colpito.

Ora, il responso al pubblico. Ma, credetemi: provatelo.
Ne vale la pena. Davvero!

2 commenti:

  1. Sono arrivato alla webserie con un certo ritardo, incuriosito solo da una recensione (nemmeno troppo positiva, ma almeno oggettiva) su di un sito. Ho sempre apprezzato Paola come sceneggiatrice e credo che Davvero! sia una scelta coraggiosa ed un prodotto che nel panorama italiano non c'era. E di questi tempi osare è sicuramente una scommessa.
    Molti storceranno il naso, ma spero non siano gli stessi che si lamentano quando in edicola vedono un'italia che partorisce solo fumetti di Indagatori, Investigatori et similia, rifacendosi a roba già vista.
    Per giudicare la trasposizione su carta stampata credo sia ancora troppo presto, anche se il primo numero, già dalla copertina, si è sicuramente fatto notare.
    Un grosso in bocca al lupo a Paola e a chi lavorerà su questo progetto. Davvero.

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  2. Per quel che vale l'albo da edicola a me è piaciuto molto.
    Non ho letto, e a questo punto non leggerò, la web-serie.

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