Maximum Cofanage o della ‘Saga del clone’ in formato omnibus

Anteprima 357, sezione Marvel, sottosezione BNS (bibliomani/nostalgici/sopravvissuti). Arriva il supercofano dedicato alla "Saga del Clone": 280 euro di bontà in 5 volumi. Un lancio che non passa inosservato. Da allora appaiono regolarmente qua e là annunci di vendita dell’edizione brossurata in 12 volumi del 2016 (circa 200 euro di cover price). Il prurito è venuto anche a me che, non lo nascondo, mi sento da tempo parte integrante della sottosezione suddetta. A quel punto mi sono lanciato in una serie di approfondite analisi comparative che mai avrei fatto per una qualsiasi altra cosa seria della vita. Queste sono le conclusioni che ho tratto e che metto a disposizione del prossimo mio.

Sulla sostanza della saga e sull'opportunità della sua raccolta in volumi "pornolusso" (come dicono i giovani) che ognuno resti della sua opinione. Un'edizione siffatta si rende appetibile soprattutto nei termini che definiscono l’acronimo BNS con l'ulteriore aggravante di un'altra brutta malattia chiamata completismo. Un quadro clinico devastante.

Se l'annunciazione su Anteprima ha acceso certe fantasie nostalgiche è chiaro che, nell’anima del soggetto coinvolto, nulla potrà mai sostituire il calore che diedero gli albi delle collane L'Uomo Ragno (178-225), L'Uomo Ragno DeLuxe (8-29) Wiz (8-10) comprati tempo per tempo all'epoca. Come primo surrogato bibliomaniaco Panini ha proposto 5 anni fa una raccolta "ricolorata, ritradotta e corretta" in 12 volumi che taluni cercano di piazzare:

(A) per finanziare (parzialmente) l'acquisto del sarcofago omnibus;

(B) per disfarsi della giacenza tentando chi vorrebbe raggiungere lo stesso (o quasi) risultato bibliografico con un esborso di molto inferiore all’edizione in cofano. 

Quanto parzialmente? E quanto "quasi"? Le risposte a queste domande sono la ragione d'essere di questo contributo, ribadisco, non destinato ai detrattori della saga in termini sostanziali.

Dunque, un prezzo massimo sensato da usato mint di quel set da 12 sarebbe 120 euro. Per la finalità "A" parliamo di circa la metà del prezzo del nuovo megacofano (detratto, per compiacenza, del 5% di sconto previsto per legge, pari a 14 euro), a cui sommare altri 266 euro del cofano riguardante la "Parte 2" della saga! Sono convinto che tutti abbiano letto su Anteprima la specifica "Parte 1", ma è bene precisare a beneficio di chi possa aver pensato "eh, vabbè, vuoi che in 5 volumoni non ci stanno tutti i 12 brossurati...". No, non ci stanno. In quei 5 volumi c'è ogni facezia mai concepita per la “Saga del clone” fino al momento della sostituzione di Peter come Uomo Ragno. Tra questo materiale spicca una golosissima mini inedita dei New Warriors, avente come coprotagonista Scarlet Spider, scritta da un certo Evan Skolnick. Seguiranno, presumibilmente, altrettanti volumi incassati con ogni facezia riguardante l'ascesa e la caduta di Ben. A conti fatti parliamo di un esborso vicino al milione del vecchio conio… E qui veniamo alla seconda risposta (finalità "B", lato acquirente). 

Nei 12 brossurati la saga giunge a conclusione ma a prezzo di dolorose omissioni, perlopiù a danno di Ben. Al gran merito di aver fatto emergere da WIZ la mini "Lost Years" corrisponde la delusione di aver escluso archi decisamente importanti per il personaggio e per la saga stessa, all’epoca collocati una quindicina di albi tra UR e URDLX. Ci troviamo nello scivoloso terreno del “come l’avrei fatto io coi soldi loro” ma io a "Web of life" (in cui si rivela che Kaine e Ben hanno un passato in comune e Kaine ammazza il figlio scemo di Kraven), “Smoke and mirrors” (in cui ritorna lo Sciacallo!), “Time bomb” (in cui Peter quasi ammazza MJ realizzando la visione distorta di Kaine), e tutte le storie tratte dalle testate storiche azzerate e re-intitolate a "Scarlet Spider", un posto l’avrei trovato. Già mi trova più d’accordo, invece, il salto di molte storie della fase “nuovo costume” (tranne, ovviamente, quella in cui Ben recupera “il suo” scheletro dalla ciminiera di Amazing Spider-Man 149).

Ho iniziato ispirandomi allo slogan del tonno, concludo chiedendo se è meglio la completezza senza risparmio o il risparmio senza completezza. (“Meglio senza ‘Saga del clone’”, risposta non ammessa). Scagli la prima pietra chi non vuole scoprire se Skolnick, in quelle pagine inedite, abbia spiegato cosa ci metteva Ben Reilly nei marsupi alla caviglia.

S. Capogreco