Firenze Comics annuncia Vanna Marchi come ospite.
Il web li lincia.
Firenze Comics ammette: "era uno scherzo".
Si, Stanis Larochelle aveva ragione sui toscani...
NB: no, il post non parla di Vanna Marchi...
Quell'attrazione occupava, da sola, circa DIECI volte lo spazio di tutti i fumetti della manifestazione. Ovvero il mio stand, che ne racchiudeva il 95%.
I genitori, fuori dal recinto, chiacchieravano spensieratamente.
Alcuni avevano portato via dal mio stand i figli a forza o con minacce (tipo "Se lo compri poi devi leggerlo!!" cosa che una volta sarebbe stata una frase di imbarazzante bellezza), e ora se ne stavano lì beati. Facile: se leggono, fanno domande, chiedono altre letture. Il bello di questa passione è che non ti basta mai.
Se fanno a pistolettate, invece, non rompono le scatole per un tot. di minuti, e tu puoi parlare con i tuoi colleghi genitori del nulla per altrettanto tempo.
Il problema, quindi, non è il tipo di ospiti che inviti: ma il tipo di fiera che vuoi fare.
Mi spiego: una quindicina di anni fa stavo per riuscire a portare Bud Spencer a una Narnia Fumetto. "E cosa c'entrava", direte voi? Il fatto che avremmo fatto una storia "inedita" su Trinità, realizzata da grandi autori, e con la copertina/locandina della manifestazione (by Massimo Carnevale, che fu felicissimo quando glielo proposi!) realizzata come una locandina di un western anni settanta. E questo tema grafico avrebbe caratterizzato la fiera.
Non è proprio come invitare Vanna Marchi!
E chi portare in fiera, allora? Sicuramente autori importanti, anche se purtroppo questi smuovono poco pubblico, a meno che non siano dei nomi di un certo livello. Triste da dirsi, ma va anche sottolineato che a ogni evento ci sono - spesso - decine di autori, vero... ma se leggi le bio scopri che il loro merito è aver fatto la scuola di comics, o di esserne appassionato "fin da piccolo". Insomma: un po' poco...
No: la mia idea è diversa. Portare fumetto significa avere stand, espositori che VENDANO fumetto. Che possa esser guardato, toccato, comprato. Quello è fare cultura del fumetto.
Oltretutto, avere ospiti che ti presentino il medium, o che parlino di temi legati a questo mondo: favolose - per rimanere in tema - le conferenze dello scorso anno al PALACOMICS & SCIENCE fuori da Lucca Comics...
Se vai a una fiera NON PUOI tornare a mani vuote: significa che non c'era niente di interessante... o che tu non sei riuscito a trovarlo o a farti "prendere" da quello che c'era.
Altrimenti, faremo tutti quello che ho fatto io alla fiera con la realtà virtuale: mi sono messo a giocare.
Se non puoi vincere, unisciti a loro.
Alcuni avevano portato via dal mio stand i figli a forza o con minacce (tipo "Se lo compri poi devi leggerlo!!" cosa che una volta sarebbe stata una frase di imbarazzante bellezza)
RispondiEliminaCioè i fumetti non sono fatti, per prenderli e poi vantarti su YT della bella libreria strapiena che hai?!
Completamente d'accordo sulla pochezza di certi organizzatori.
RispondiEliminaA una fiera di cui non faccio il nome ma che non mi vedrà più per molto tempo hanno scelto, come ospiti, Rocco Siffredi e Malena. Chiaramente nessuno degli interessati agli ospiti era interessato al mio stand.
Il resto della fiera DEL FUMETTO E DEI GAMES era riempito da stand di tatuatori e di prodotti cinesi di dubbia provenienza (stand tutti uguali con le stesse identiche cose disposte nello stesso modo; forse hanno acquistato lo spazio un tanto al chilo con lo sconto).
Quando la fiera si snatura e si svilisce per riempire ogni buco e spremere ogni euro dagli standisti arriviamo a questo. Una fiera che perde la sua natura ontologica per diventare il mercato del sabato al paesello.
Fortunatamente non tutte le fiere sono così e c’è chi punta alla qualità cercando ospiti a tema e stand in linea con la tipologia dell’evento.
Ho capito di quale fiera parli. Pubblico assolutamente non interessato...
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