martedì 1 ottobre 2024

DI FIERE, OSPITI, VANNA MARCHI E FUMETTO #1718

Firenze Comics annuncia Vanna Marchi come ospite.
Il web li lincia.
Firenze Comics ammette: "era uno scherzo".

Si, Stanis Larochelle aveva ragione sui toscani...

NB: no, il post non parla di Vanna Marchi...



Il problema, alla fine, non è questo, se vogliamo.
Scherzo o meno, ci hanno creduto tutti perché, con quello che sono le fiere "del fumetto", gli ospiti potrebbero essere chiunque: da Mattarella a Peppe Vessicchio, passando per Aldo Giovanni e Giacomo e i Pooh, il generale Vannacci e Lilli Gruber.

La tentazione di chiamare il personaggio, che "porta gente". Si: ma non gente "interessata", ovvero che compra o interagisce con la fiera. Gente che passa, ti guarda un po' come allo zoo, vede quello che hai - se lo fa! - e passa oltre. Ma paga il biglietto, unica cosa che pare interessare i nostrani organizzatori di fiere...

In una delle ultime fiere che avevo fatto, a meno di cinque metri dal mio stand c'era la realtà virtuale. Ovvero: una decina di ragazzini che spara a qualcosa che gli altri non possono vedere. Bella metafora.
Quell'attrazione occupava, da sola, circa DIECI volte lo spazio di tutti i fumetti della manifestazione. Ovvero il mio stand, che ne racchiudeva il 95%.

I genitori, fuori dal recinto, chiacchieravano spensieratamente.
Alcuni avevano portato via dal mio stand i figli a forza o con minacce (tipo "Se lo compri poi devi leggerlo!!" cosa che una volta sarebbe stata una frase di imbarazzante bellezza), e ora se ne stavano lì beati. Facile: se leggono, fanno domande, chiedono altre letture. Il bello di questa passione è che non ti basta mai. 

Se fanno a pistolettate, invece, non rompono le scatole per un tot. di minuti, e tu puoi parlare con i tuoi colleghi genitori del nulla per altrettanto tempo.

Il problema, quindi, non è il tipo di ospiti che inviti: ma il tipo di fiera che vuoi fare.
Mi spiego: una quindicina di anni fa stavo per riuscire a portare Bud Spencer a una Narnia Fumetto. "E cosa c'entrava", direte voi? Il fatto che avremmo fatto una storia "inedita" su Trinità, realizzata da grandi autori, e con la copertina/locandina della manifestazione (by Massimo Carnevale, che fu felicissimo quando glielo proposi!) realizzata come una locandina di un western anni settanta. E questo tema grafico avrebbe caratterizzato la fiera.
Non è proprio come invitare Vanna Marchi!

E chi portare in fiera, allora? Sicuramente autori importanti, anche se purtroppo questi smuovono poco pubblico, a meno che non siano dei nomi di un certo livello. Triste da dirsi, ma va anche sottolineato che a ogni evento ci sono - spesso - decine di autori, vero... ma se leggi le bio scopri che il loro merito è aver fatto la scuola di comics, o di esserne appassionato "fin da piccolo". Insomma: un po' poco...

No: la mia idea è diversa. Portare fumetto significa avere stand, espositori che VENDANO fumetto. Che possa esser guardato, toccato, comprato. Quello è fare cultura del fumetto.
Oltretutto, avere ospiti che ti presentino il medium, o che parlino di temi legati a questo mondo: favolose - per rimanere in tema - le conferenze dello scorso anno al PALACOMICS & SCIENCE fuori da Lucca Comics...

Se vai a una fiera NON PUOI tornare a mani vuote: significa che non c'era niente di interessante... o che tu non sei riuscito a trovarlo o a farti "prendere" da quello che c'era.
 

Altrimenti, faremo tutti quello che ho fatto io alla fiera con la realtà virtuale: mi sono messo a giocare.
Se non puoi vincere, unisciti a loro.

3 commenti:

  1. Alcuni avevano portato via dal mio stand i figli a forza o con minacce (tipo "Se lo compri poi devi leggerlo!!" cosa che una volta sarebbe stata una frase di imbarazzante bellezza)

    Cioè i fumetti non sono fatti, per prenderli e poi vantarti su YT della bella libreria strapiena che hai?!

    RispondiElimina
  2. Completamente d'accordo sulla pochezza di certi organizzatori.
    A una fiera di cui non faccio il nome ma che non mi vedrà più per molto tempo hanno scelto, come ospiti, Rocco Siffredi e Malena. Chiaramente nessuno degli interessati agli ospiti era interessato al mio stand.

    Il resto della fiera DEL FUMETTO E DEI GAMES era riempito da stand di tatuatori e di prodotti cinesi di dubbia provenienza (stand tutti uguali con le stesse identiche cose disposte nello stesso modo; forse hanno acquistato lo spazio un tanto al chilo con lo sconto).

    Quando la fiera si snatura e si svilisce per riempire ogni buco e spremere ogni euro dagli standisti arriviamo a questo. Una fiera che perde la sua natura ontologica per diventare il mercato del sabato al paesello.

    Fortunatamente non tutte le fiere sono così e c’è chi punta alla qualità cercando ospiti a tema e stand in linea con la tipologia dell’evento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho capito di quale fiera parli. Pubblico assolutamente non interessato...

      Elimina