Le fiere, da sempre, sono per il mondo del fumetto un momento di raccolta e confronto: i lettori e gli appassionati si rivedono; i venditori, che siano librai o meno, fanno il loro lavoro. Gli editori presentano le novità, gli autori si confrontano con i colleghi e col pubblico.
Tutte queste categorie - la prima esclusa - in un modo o nell'altro, fanno cassa.
Ma è innegabile che alle manifestazioni (in generale) serva essenzialmente una cosa: il pubblico.
Nel contesto attuale, è ancora ragionevole organizzare o partecipare a una fiera?
Io penso di no.
E non sono il solo, a quanto pare.