Chiariamo: sarà - vado a memoria - quarto reboot negli ultimi sei anni?
Aumento di prezzi, cambio di formato: forse un maggiore affidarsi al mercato delle librerie specializzate. Ma, di fatto, è quello che succede (quasi) ogni anno.
I fan si lamentano, i negozianti pure.
Non per svilire le motivazioni delle parti in gioco: ma se entrambe le categorie poi continuano a comprare - certo, sempre un po' di meno... - c'è poco da dire.
Almeno stavolta, però, c'è una nuova presa di posizione, tanto dura quanto incomprensibile e fuori contesto: quella del sindacato degli edicolanti:
“Abbiamo avuto la pessima idea di leggere l’editoriale intitolato con molta modestia “Messaggio alla nazione” nel quale tra altro, si motiva la scelta di abbandonare il canale edicola in favore delle fumetterie in quanto “ogni mese chiudono delle edicole ed il numero si riduce sempre più”.
La prima immagine che ci è balenata per la mente è quella dei topi che scappano da una nave che affonda. Ma una più attenta riflessione ha cancellato quella prima immagine.
Le edicole non sono una nave che affonda ma una struttura economica solida e con un futuro, per quanto in crisi come tutto il sistema editoriale.
Una struttura economica che, sin dal lontano aprile 1970 e passando dal rilancio del 1994, ha contribuito non poco a far crescere la vostra azienda fino a farla diventare il grande gruppo che è oggi.
Sempre una più attenta riflessione ci porta anche all’amara considerazione di come questo grande gruppo sia del tutto privo di quel senso industriale ed etico che ha contraddistinto gli imprenditori del passato, quelli veri.
Per quello che ci riguarda, schifati da un atteggiamento come quello che avete assunto, inviteremo, sin da subito, tutti gli edicolanti a favorire le vostre scelte consigliando ai clienti che richiederanno i vostri prodotti di rivolgersi presso una delle sempre più numerose fumetterie. Ci auguriamo solo che qualcuno, tra quelli di voi che assumono decisioni quali quelle annunciate, abbia ancora un pizzico di grano salis e umiltà e possa rivedere la scelta fatta chiedendo scusa a tutti gli edicolanti italiani, oltre a ringraziarli per quello che hanno fatto in tutti questi anni, anche se, personalmente, non credo abbiate il coraggio e la forza morale di farlo.”
Approfondite il discorso, volendo, leggendo qui e qui.
In vita mia, raramente mi è capitato di leggere interventi così pieni di inesattezze, da risultare persino scomposti nei modi.
Panini Comics pubblica fumetti da fine anni novanta, quando acquisì Marvel Italia, che esisteva dal 1994. Nel 1970 c'era l'Editoriale Corno, quindi dal 1985 al 1994 si sono alternati ben cinque editori diversi, che hanno gestito - anche in contemporanea - i diritti della Casa delle Idee.
Il "Messaggio alla Nazione" non è questione di modestia o meno: è una citazione degli editoriali che faceva la Corno negli anni settanta, appunto intitolati in questo modo, e assolutamente in linea - se vogliamo - con le tirature dell'epoca.
E così via: cliccando sui link qui sopra, si trovano una pletora di sciocchezze, come quella relativa al ritardo della pubblicazione italiana, che sarebbe dovuto ai "tempi di traduzione"... Troppo lunga contestare gli errori punto per punto: ma quello che mi preme dire riguarda, ovviamente, la distribuzione in fumetteria.
Che non è una novità: fin dalla seconda metà degli anni novanta, è nata una linea di prodotti riservati alle "fumetterie", che altro non sono che librerie specializzate.
Magic Press, Panini Comics e indipendenti come Liberty di Ade Capone sono gli alfieri di questa rivoluzione, che vede nascere dei veri e propri "libri a fumetti", prodotti totalmente diversi da quelli che fino ad allora erano andati in edicola, ed impensabili per prezzo e formato in quel canale.
Sempre a fine anni novanta, Panini sperimenta anche degli spillati in fumetteria.
Eccone uno, la miniserie X-Men Annuals.
L'editoriale, che parla delle fumetterie (X-Men Annuals 1) |
... e la data di uscita: 1996! |
Negli anni, molti altri editori hanno prodotto sempre più volumi da libreria: il mercato, in tal senso, si è allargato. E non mi sembra di aver mai letto delle polemiche così roboanti da parte delle edicole: che rimangono - seppur in crisi - decine di migliaia contro poche centinaia (due o trecento...) fumetterie. Che non sono "sempre più numerose", visto che le condizioni economiche sono difficoltose anche per noi: lo sapete che siamo librerie senza avere un reso istituzionale? Che nella maggior parte dei casi abbiamo la maggior parte dei prodotti da noi venduti che viene distribuito in edicola con una anteprima di giorni, talvolta settimane.
Ieri è arrivato - per fare un esempio - il celebrato Dylan Dog di Dario Argento, che io stesso ho preso in edicola un mese fa...
Sapete che voi stessi avete prodotti simili ai nostri, ma a molto meno: vedasi i vari allegati editoriali o "collaterali", che si basano su albi da libreria, ma con formati nettamente più economici, con un prezzo fino al 90% più basso del nostro?
Oltretutto, voi sapete bene che, grazie a editori come Panini e Bonelli (e forse anche altri), richiedendoli potete anche avere albi da libreria? Gli stessi che dovrebbero essere esclusiva di un altro circuito?
Perché, quindi, lamentarsi mischiando recriminazioni, velate frecciate alle fumetterie e una marea di inesattezze?
Cari edicolanti, vi stimo troppo: ho imparato a leggere acquistando fumetti, riviste e libri nei vostri chioschi. Per cui, vi prego: cambiate sindacato.
Continuerei a essere vostro cliente con maggiore serenità...
È una situazione difficile per tutti, ma come scrissi in passato sono gli editori che possono in qualche modo migliorare le cose, ben vengano annunci di più esclusive per le librerie specializzate. La nona arte a mio modesto parere ha bisogno di clienti informati e guidati da chi é più competente, continuerò sempre a tifare per le Futterie tutte.
RispondiEliminaio credo che un canale non escluda l'altro...
Eliminasorry per il refuso "Fumetterie tutte"
RispondiElimina"futterie" mi piace!
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