Non la voglia o la speranza di ripetere certe esperienze: quelle sono legate a un periodo, a certe zone della vita che non potrai mai ripercorrere.
Ma i ricordi, quelli restano: non fanno una vita, ma di tanto in tanto tornano ed è bello ripercorrerli.
Ecco, a mio parere i più bei momenti di Narnia Fumetto: sono sette, ma questo post potrebbe avere vari sequel...
La locandina di Narnia Fumetto 9, la fiera che mai si farà by Massimiliano Frezzato |
7.
David Lloyd, è il disegnatore e co-creatore di quello che forse è il fumetto più bello e più universale della storia, V for Vendetta. Nel 2008, con l'aiuto di Magic Press, lo ospitiamo a Narnia Fumetto, quindi gli organizziamo un tour che lo porta in giro per l'Italia, con conclusione a Terni da Antani
Comics.
Negli anni successivi, Lloyd sarebbe divenuto un habitué del bel paese, girandolo in lungo e in largo per manifestazioni ed eventi: nel tempo, è diventato un amico di NF, tanto è vero che lo abbiamo riospitato anni dopo, in negozio e poi anche in fiera: ma in quel momento, nel 2008, era la grande star, il primo ospite internazionale dei tanti che avremmo avuto negli anni. Cordiale col pubblico, gentilissimo, forte bevitore, arriviamo alla serata nel dopocena, a prenderci un ultimo whisky insieme, con un paio di amici e la ragazza che fa da interprete. Siamo tutti stanchissimi e abbondantemente alticci, per esser gentili.
Mentre torniamo in albergo, passiamo in una strada lastricata di sanpietrini: i ricordi sono confusi, ma mi sembra che lui mi chieda qualche informazione su quelle strane mattonelle. Nel mio inglese stentato, riesco a imbastirci sopra una conversazione, spiegandogli che si chiamano s-a-n-p-i-e-t-r-i-n-i, ovvero (giuro) "little san peter", e che sono tipici della pavimentazione romana e di - appunto - piazza San Pietro a Roma.
Io e l'autore di V for Vendetta in giro a parlare di sanpietrini... chi lo avrebbe mai detto quando ho iniziato questo lavoro?
6.
Ultima Narnia Fumetto: è il 2013.
Abbiamo in visita alla fiera come ospiti last minute, il grande capo di Panini Comics, Marco Marcello Lupoi, e il direttore editoriale di Sergio Bonelli Editore, Mauro Marcheselli: due nomi che, magari, non eccitano la fantasia del lettore medio, ma che rappresentano due delle realtà editoriali più importanti sul pianeta, e sicuramente due personaggi influentissimi nel mondo italiano del fumetto. Mauro Marcheselli, tra l'altro, è anche l'acclamato scrittore di alcuni dei Dylan Dog più belli, come Il Lungo Addio (per me il più toccante della serie).
Lo dico ai ragazzi dello staff durante la cena: una di loro, venuto a sapere chi è, impazzisce: adora quel numero dell'Indagatore dell'Incubo e vuole dirglielo di persona. Si fa coraggio e lo avvicina.
Mauro è un tipo schivo, parla poco e sta sulle sue.
Lei va al suo tavolo. Da sola.
Parlano un po', poi torna.
"Mi ha detto che non è lui!!" dice arrabbiata.
Non so cosa lei gli abbia chiesto, né quello che lui abbia capito.
E rimarrà sempre un mistero.
Rimane il fatto che lui era Marcheselli per davvero...
5.
Prima Narnia Fumetto, Rocca Albornoz.
Albetto e mostra dedicati a John Doe.
Oltre alle tavole di quest'ultimo, riusciamo ad avere qualche decina delle copertine dell'astro nascente, Massimo Carnevale. Ci parlo, e mi dice addirittura che ce le porterà lui a Terni.
Appuntamento alla stazione, circa un mese prima della manifestazione.
Arriva, mi lascia una cartella con dentro quaranta disegni originali: le cover di John Doe. Pittoriche, diversissime l'una dall'altra, per stile e continua e mostruosa crescita dell'artista.
E se ne va.
E io rimango lì con quella cartella, incerto se sia stato tutto un sogno, e con la tentazione di prendere un treno e fuggire lontano...
ps: poi gliele ho ridate, a fine mostra...
4.
Seconda Narnia Fumetto.
Il successo cresce, aumentano gli espositori: gli spazi sono comunque limitati, e decidiamo di non far crescere troppo il numero degli espositori, per non scontentarli (più sono, meno incassano...). Un amico cui devo qualche favore, perora la causa di un suo conoscente: cedo alla raccomandazione, aggiungo in un angolo un tavolo, e all'ultimo momento gli consento di venire.
Prima e ultima volta di una eccezione del genere: appena arriva, il giorno dell'apertura e poco prima che i cancelli si schiudano, comincia a farci le pulci. La Rocca medioevale non gli piace, è scomoda, è faticoso scaricare.
Se ne vuole andare.
Gli dico che non ci sono problemi, anzi.
Rivuole i soldi che mi aveva dato prima di arrivare: poche decine di euro. Gli dico che, essendo una caparra, non è prevista la restituzione. Comincia a girarmi intorno... si surriscalda.
Vuole mettermi le mani addosso, è chiaro.
Non mi considero un tipo particolarmente manesco, ma non mi piacciono i prepotenti: sarà stata l'adrenalina per l'inizio della manifestazione, o il fatto che sovrastavo il tipo di una spanna; saranno stati i cinque o sei nerboruti ragazzi dello staff interdetti ma presenti pochi metri dietro di lui e (spero) pronti ad intervenire. Ma mentre lui mi urlava in faccia, non ho esitato un attimo e sono rimasto talmente tranquillo che, alla fine, se ne è andato senza passare alle vie di fatto.
I soldi, poi, glieli ho ridati.
E lui si è anche scusato...
3.
Narnia Fumetto 2007: ospite d'onore Gabriele Dell'Otto.
Per l'occasione, con l'autorizzazione della Marvel (!!) stampiamo una litografia inedita dell'Uomo Ragno da lui realizzata, e organizziamo una lotteria, il cui primo premio è l'immagine originale.
Dell'Otto viene entrambi i giorni, ed è un bagno di folla: autografa a mano tutte e mille le stampe, fa disegni, parla col pubblico.
La prima mattina lo accompagno a vedere la mostra dei suoi originali che abbiamo allestito nei sotterranei: trova pure il tempo per fermarsi a parlare con un fan che gli chiede alcuni consigli per disegnare, impugnando il pennarello e indicandogli alcune correzioni, disponibile e pieno di energia come sempre.
Mentre sta disegnando, mi si avvicina un ragazzino che mi chiede quali serie ha disegnato: per semplicità, invece di dirgli (e dovergli spiegare cosa era!) Secret War, gli dico: "L'Uomo Ragno".
Quello, tutto contento, sale alla mostra mercato, e torna con un vecchio albo di Spider-Man che, ovviamente, non era disegnato da Dell'Otto, porgendoglielo per l'autografo.
L'autore lo prende, lo guarda, e con estrema gentilezza, lo autografa senza toglierlo dalla busta protettiva trasparente in cui si trovava. E il ragazzino se ne è andato felice come una Pasqua...
Quando si dice: "Il genio"!
2.
Momento topico dei momenti topici.
Prima Narnia Fumetto, Rocca Albornoz.
La manifestazione, contro tutte le aspettative (il Comune ipotizzava una affluenza di quattrocento visitatori, noi abbiamo sfiorato i duemila!) è andata alla grande, ma al momento di disallestire l'unico ascensore si ferma. Gli espositori sono tutti bloccati ai piani superiori: esistono solo due - scomode - scalinate da scendere a piedi, e con tutto il materiale, per smontare gli stand. Una operazione al limite dell'impossibile: negli anni successivi avremmo rimediato capendo come non far bloccare l'ascensore, e soprattutto contattando una ditta di traslochi che avrebbe messo un montacarichi esterno... ma in quel momento non sapevamo cosa fare.
C'era in gioco tutto il futuro della manifestazione, visto che gli espositori - "core business" di un evento - non avrebbero mai accettato di dover affrontare un imprevisto del genere.
E qui, l'idea di un collega e amico, Filo di WR Buste, per chi conosce l'ambiente: darci una mano e scaricare aiutandoci un banco alla volta. Così ci organizziamo: ci sono le scale dell'uscita di sicurezza, quelle di metallo, e coi ragazzi dello staff, mai troppo lodati, cominciamo a fare su e giù con le scatole. Tutti, a partire dai più lontani, accettano ed aspettano il loro turno. Qualcuno passa dalle scale interne, altri aspettano l'ascensore che riparte. Ci si aiuta a vicenda: persone che hanno davanti a loro un ora di auto o una notte intera di viaggio, fanno la fila e attendono il loro turno.
Un bell'esempio di civiltà, una storia sconosciuta ai più, perché avvenuta dopo la chiusura dell'ultimo giorno, ma che pone le basi per l'ottimo rapporto con gli addetti ai lavori e per la considerazione che Narnia Fumetto ha sempre avuto nel settore: in otto edizioni, abbiamo sempre avuto problemi nell'accettare tutte le domande di partecipazione, lasciando fuori ogni volta decine di negozianti, e riempiendo gli spazi con molti mesi di anticipo. Significherà qualcosa, no?
1.
Banalmente, la cosa più bella, il ricordo più importante di tante manifestazioni, rimane lo staff. Quelli che sapevano che la fiera vera inizia appena chiusi i battenti dell'ultimo giorno, e finisce quando strappi il primo biglietto dell'anno dopo. Quello che cresceva e cambiava di anno in anno, ma anche l'ultimo arrivato si sentiva come se fosse stato a bordo dall'inizio, che scaricava al buio sulle scale di sicurezza nel 2006, che correva a tappare i buchi, che si prendeva a volte anche qualche insulto dal sottoscritto, ma che aveva a cuore la manifestazione e la sua riuscita, e che ha lavorato per anni con piccoli rimborsi spese ma tanta tanta soddisfazione ed amore.
A voi dedico questo post.
Altri aneddoti rimarranno segreti: perdonatemi ma non tutto si può raccontare, come l'emozione di portare mia figlia di tre mesi a spasso per la Rocca Albornoz.
Anche se, talvolta, sono i più belli...
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