lunedì 26 settembre 2016

LuccaComics mette gli autori al Bar: Fabio D'Auria dice la sua.

Da tempo, in tutto il mondo, nelle mostre mercato del fumetto, gli autori hanno una propria area.
Generalmente, si chiama "Artist Alley".

In Italia questo avviene da poco: una decina di anni fa, iniziarono manifestazioni come Mantova Comics, e poi mano a mano anche altre. A Fumetterni e NarniaFumetto, siamo sempre stati sensibili alle istanze degli autori, realizzando zone ad hoc per loro, dove potessero esibirsi, fare commission e dediche ai visitatori: il tutto incentivato anche dalla massiccia presenza di ospiti...

La questione è legata al "fare cultura" del fumetto: disegnare gratis, o senza che ci sia l'acquisto almeno del libro dell'autore, è dannoso: da il messaggio sbagliato, ovvero che la dedica fatta valga zero. Quindi, che il lavoro dello stesso disegnatore sia di valore nullo.

Un po' come i "creativi", cui recentemente un ministro della Repubblica Italiana ha chiesto di lavorare gratis: l'impressione che si percepisce del loro lavoro è - evidentemente - qualcosa tipo "che ci vuole ad avere una idea"?

Quindi: "che ti costa fare un disegnino e poi regalarmelo?".
Al che si potrebbe rispondere: "Se tu, appassionato, lo vuoi, ha un valore: se non sei disposto a pagarlo, o almeno a prendere un mio fumetto per averlo, perché dovrei fartelo, visto che per te non ha valore?".

Fare disegni, se per lavoro FAI disegni, ha un costo: di tempo, di allenamento, di fatica e cultura.
Quindi deve avere un prezzo.
Qui nasce l'Artist Alley: l'autore è come un qualsiasi espositore, prende uno spazio e vende i suoi prodotti, i frutti della sua creatività.

La maggiore manifestazione italiana del fumetto, Lucca Comics, sta provando da anni - senza molto impegno, a dire il vero, a creare una Artist Alley.

E la promuove (col nome Comics Artist Area) così:
La Comics Artists Area è il padiglione interamente dedicato ai disegnatori di fumetti, dove tutti i fan potranno incontrare dal vivo alcuni dei loro autori preferiti per avere dediche, disegni e tavole originali o semplicemente stringere la mano dei loro beniamini. 
Lucca Comics & Games risponde a una forte richiesta del pubblico e dei professionisti del settore per valorizzare ancora di più i veri protagonisti del mondo della nona arte.

La vera Artis Alley, quella di una di una fiera estera...

Riguardo la Comics Artists Area di Lucca, quest'anno è nato un vero caso.

Fabio D'auria colorista e disegnatore classe 1978, ha lanciato il sasso nello stagno.

Due parole sull'autore, per farne capire la caratura. Esordisce come colorista a ventidue anni con “Bonerest” di Casali e Camuncoli, per la Magic Press. Dal 2004 ha lavorato in modo continuativo come colorista per Italia, Francia e Stati Uniti, arrivando a lavorare su Amazing Spider-Man e su Dylan Dog superando le 7000 pagine colorate. Dal 2015 è al lavoro come disegnatore sulla serie “Oracle” pubblicata dalla francese Soleil Prod. Per la TIWI sta realizzando le animazioni di “The editor is in” la prima serie televisiva della Sergio Bonelli Editore prodotta per Sky Arte. Nel frattempo continua a insegnare colorazione digitale alla Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia.

Ieri, sulla sua pagina FB, ha scritto questo:

ARTISTS' ALLEY
Partiamo da qui, cos'è un Artists' Alley? Letteralmente sta per "Il vicolo degli artisti"e indica ormai da anni la zona che le varie fiere internazionali del fumetto (ma del ludico in generale) dedicano agli autori, una Montmartre itinerante dove gli autori di fumetto e illustrazione possono incontrare il pubblico, vendere i propri disegni, disegnare per i loro fans.
Consolidata da decenni negli USA da qualche anno ha preso piede un po' in tutto il mondo, persino in oriente dove di solito sono molto chiusi agli autori stranieri, Tokyo, Singapore ed altre città del sol levante hanno un artists' alley con autori provenienti da tutto il mondo.
Al San Diego Comicon, la più importante e "grossa" fiera di fumetti/giochi/cinema americana, quest'anno l'artists' area contava (guardando la mappa sul sito) 9 corridoi da 24 postazioni, cioè 216 tavoli, cioè 216 autori.
(segnatevelo, duecentosedici)
A quello di NYC (proprio questo ottobre) sono registrati nella sola artists' alley 456 tavoli, no, non ho sbagliato a digitare, 4 5 6, quattrocentocinquantasei tavoli.
http://www.newyorkcomiccon.com/…/nycc-artist-alley-floor-pl…
Chiaro, sono le più grandi fiere del fumetto al mondo... Fanno centinaia di migliaia di ingressi, ovvio dedichino così tanto spazio agli autori.
Si.
No.
Quel che non tutti sanno è che le due fiere citate si aggirano tra i 130mila e i 150mila biglietti staccati (e San Diego nonostante la metratura spaventosa è a numero chiuso, significa che più di quei biglietti non può staccare) mentre Lucca Comics ha dichiarato ufficialmente 220mila biglietti per il 2015, New York 150mila, Lucca duecentoventimila (ma hanno stimato 400mila persone totali in giro per la città durante la manifestazione).
Facciamo un passo indietro, tra autori si cominciò a parlare seriamente di uno spazio dedicato in Italia nel 2006, durante la prima edizione del Mantova Comics, quella di Mantova fu la prima fiera ad offrire un'acerba "alley" dove gli autori potevano disegnare per il pubblico, la maggior parte di noi, giovani e sconosciuti, disegnava gratis, qualcuno cominciava a fare le prime commission, quello che facemmo è investire, su noi stessi e sull'idea di rapporto diretto tra autore e pubblico, cosa in Italia quasi del tutto sconosciuta, tra quei corridoi cominciarono a formarsi i primi gruppi, in 3, in 4, a volte in 8 ci si associava per dividere degli spazi, vista l'assenza di aree dedicate cominciammo a popolare gli stand fino ad allora suddivisi tra editori e negozianti nelle varie manifestazioni in giro per l'Italia, Mantova, Napoli, la stessa Lucca, prima al padiglione Giglio, qualcuno riuscì ad entrare al Napoleone, la cosa funzionò qualche anno ma Lucca Comics cresceva e i prezzi pure.
La svolta ci fu nel 2013 quando decidemmo di farci sentire con una lettera aperta accompagnata da una raccolta firme con cui si chiedeva a Lucca Comics di ragionare assieme agli autori della fattibilità di un Artists' Alley.
La risposta fu positiva, Lucca ci rispose pubblicamente e con grande apertura che "sì!" conosceva la realtà delle artists' alley (sul perché dal 1993 al 2013 non avessero mai pensato a dedicare uno spazio agli autori sta ancora indagando Giacobbo).
In tempi brevi la fiera ci dedicò un padiglione quell'anno stesso, fa nulla che di quel padiglione, il San Romano, si fossero lamentate l'anno prima le fumetterie perchè isolato e nascosto in una zona non di passaggio, ben segnalato e col traino di noi autori il pubblico sarebbe arrivato.
La risposta di pubblico ci fu ma non come sperato, la nostra presenza non era segnalata, molti ci dissero di averci trovati per sbaglio, alcuni a fiera finita lamentarono di non aver capito dove fossimo.
Molti raggiunsero il nostro padiglione seguendo le indicazioni WC, altri entrarono a chiederci i biglietti per la fiera (l'anno prima c'era anche una biglietteria).
Per due anni l'organizzazione promise una migliore segnaletica, per due anni si sono moltiplicate le defezioni.
Io ho sempre creduto/sperato in una miglior valorizzazione e ho discusso, litigato con gli altri autori cercando un modo per far sentire la nostra voce ma tanti colleghi in questi tre anni hanno preferito tornare a dividersi i costi (alti) degli stand per poter stare nei padiglioni principali, personalmente non mi sento di accusarli, a conti fatti la loro è stata un'idea vincente (a livello personale) e serve anche come dimostrazione che non è l'autore a Lucca Comics a non funzionare (avete presente le lunghe file per avere uno sketch dal vostro autore preferito?) ma è l'artists' alley di Lucca Comics che non va.
Perché altrimenti sempre più autori preferiscono prendere un tavolo alla fiera di Londra (proprio ad ottobre) piuttosto che a Lucca?
Cosa spinge un autore a prender l'aereo, andare oltremanica e dormire, prendere un tavolo alla Convention londinese? Perchè costa meno che al Lucca Comics e c'è un riscontro di pubblico (e quindi economico) migliore che al Lucca Comics. Cioè, una fiera che forse non arriva a 50mila ingressi frutta ad un autore più dei 220mila, duecentoventimila ingressi (e parliamo solo dei paganti) di Lucca Comics.
Perché sempre più autori preferiscono volare fino a NY (oltre che a Londra) e saltare Lucca Comics?
Si potrebbe dire allora che la colpa è del mercato del collezionismo in Italia, forti esterofili gli italiani preferiscono gli autori stranieri?
Potrebbe essere, questo però non spiega la presenza ogni anno a Lucca Comics di almeno 4 venditori di tavole originali, non spiega gli autori italiani presenti da anni su ebay o su altri circuiti di vendita, non spiega i numerosi fumettisti italiani che vendono in prima persona i propri lavori in rete, non spiega perché sempre più autori italiani siano rappresentati da un agente che gli gestisce le vendite.
E' abbastanza ovvio che per un autore presenziare ad una fiera è un investimento sia d'immagine che economico ma è anche una spesa, e se un qualsiasi autore preferisce snobbare una fiera da 220mila presenze per andare ad una che fa la metà degli ingressi come NY o addirittura una "piccola" come quella di Londra è perchè quella fiera da 220mila presenze non sa valorizzare, non sa pubblicizzare, non riesce a mettere quell'autore in condizione di rientrarci dalle spese, figuriamoci allora il guadagnare.
Domandatevi anche perchè a Londra arrivino autori americani ma gli stessi non si spingano in Italia (non confondiamo gli ospiti dei vari editori con gli autori che a PROPRIE spese vanno in artists' alley).
La moria di autori richiedenti il tavolo nella Comics Artist Area lucchese (ah già, visto che il nome Artists' Alley è conosciuto e riconosciuto in tutto il mondo e facilmente associabile alla presenza degli autori, Lucca Comics ha ben pensato nel 2013 di dare all'area un nome diverso) ha portato quest'anno all'implosione.
-Qui faccio delle supposizioni non avendo al 22 settembre idea di chi e quanti siamo ad aver chiesto un tavolo quest'anno-
(mentre le altre fiere annunciano gli autori mesi prima per giocarsi a costo zero il nome degli autori in cartellone e per permettere anche ai fans e ai collezionisti di organizzarsi per la fiera, Lucca Comics ogni anno tiene segreta la lista fino agli ultimi giorni)
Da meno di 20 autori dell'anno scorso probabilmente le richieste sono state ancora minori quest'anno, dovevamo avere conferma dell'accettazione della richiesta del tavolo a inizio Luglio, l'abbiamo avuta il 22 settembre, silenzio da maggio interrotto solo da una comunicazione a metà agosto in cui ci avvertivano di una riqualificazione. Non stiamo qui a parlare di chi ha condizionato la propria presenza, quindi prendersi i giorni liberi, TROVARE un alloggio a Lucca, all'avere un tavolo nella Comics Artists Area.
Ieri, 22 settembre la segreteria ci ha comunicato che la Comics artist area è stata ricollocata nella caffetteria di Palazzo Ducale.
Caffetteria, si avete letto bene. Caffetteria.
NYC, 150mila biglietti, 456 tavoli autore (è forse qualcuno è rimasto fuori)
Lucca, 220mila biglietti, una caffetteria.
Tralascio il discorso "bagaglio" dell'artista in giro per fiere, forse Lucca Comics suppone noi si arrivi in fiera mani in tasca, ci si faccia prestare la penna dall'hostess e ci si sieda a firmare qualche autografo.
In realtà quello di noi che "viaggia" più leggero ha un raccoglitore dei disegni originali, un pacco almeno di fogli, e il borsello con gli strumenti da disegno.
Quelli più attrezzati, o anche i più prolifici di raccoglitori con gli originali ne ha tre, magari si porta diversi tipi di carta per avere la possibilità di fare degli acquerelli, molti di noi si portano dietro scatoloni con gli sketchbook personali autoprodotti, quasi tutti abbiamo un Roll-up (una specie di stendardo personale) pesante ed ingombrante dietro per dire agli avventori "sono io, sono qua", ma c'è chi si porta poster, lampade, tubi di colore e bicchieri per l'acqua per sciacquare i pennelli.
Caffetteria.
Allora, visto che non è colpa del mercato, visto che non è colpa di Lucca Comics, non può essere che colpa degli autori.
Lucca Comics fors dirà che la colpa è nostra, di quelli che preferiscono andare al London Comic Con piuttosto che a Lucca Comics, di quelli che preferiscono andare nei padiglioni degli editori invece che in artis- scusate, invece che in Comics Artists Area.
La colpa è certamente di questi autori (certamente dei pazzi) che preferiscono andare ad una fiera che non arriva forse a 50mila biglietti (ma frequentatissima da collezionisti italiani, l'avevo detto?) piuttosto che ad una fiera "a casa loro" che fa 220mila biglietti (in pratica dei masochisti questi autori).
Voi, fumettisti o appassionati che avete avuto la forza di leggere fin qui, provate a chiedervelo perchè la mia è sicuramente una visione viziata dall'essere coinvolto quindi chiedo aiuto a voi, provate a spiegarlo voi.
Cara Lucca Comics (scusa se ti do del tu ma ci frequentiamo da quando non avevo ancora la barba) come mai tra le centinaia di autori che abbiamo in Italia (centinaia!) la tua fiera attrae autori in quantità da riempirci i tavolini di una caffetteria?
(quattrocentocinquantasei, immaginate TUTTA piazza napoleone piena SOLO di file di tavoli di autori)

Il post ha generato una marea di commenti e condivisioni, non solo tra gli autori.
Per questo, abbiamo fatto alcune domande al suo autore.


Fabio, in due parole: quale è la situazione attuale? Come si passa dall'area dedicata agli autori, al tavolo presso un bar?

L'organizzazione di Lucca Comics ha deciso di adibire un padiglione ad Artists' Alley soltando nel 2013, dopo 20 anni dalla nascita della fiera e soltanto perché con un folto gruppo di autori scrivemmo una lettera aperta (sottoscritta a sostegno da centinaia di lettori/fans) in cui chiedemmo appunto un'area adibita agli autori, non una richiesta campata in aria visto che le Artists' Alley sono una realtà da decenni nelle fiere più importanti in giro per il mondo.
La prima edizione ebbe un riscontro positivo (almeno 20 autori) vista anche la celerità con cui quello stesso anno ci si dovette organizzare praticamente dal nulla ma moltissimi autori ci dissero che avrebbero valutato per l'anno seguente vedendo anche come fosse andata la prima edizione.
Alla seconda edizione si aggiunsero degli autori ma ne uscirono 6 o 7 che decisero di migrare, tornare ai padiglioni principali.
Perché lasciare un tavolo in un area dedicata agli autori per infilarsi nella confusione dei padiglioni principali? Perché andare a spendere di più col rischio di essere sommersi dalle file degli stand degli editori?
Perché il padiglione San Romano dove ci avevano messo era nascosto tra i palazzi, a 50 metri da piazza Napoleone ma in una zona non di passaggio, perché sull'ingresso c'era una fila di 10 bagni chimici che già a metà della prima mattina diedero una forte impronta al nostro padiglione, perché NON c'era segnaletica che dicesse alla gente "se giri intorno al palazzo trovi gli autori di fumetti" ma l'unico cartello che da piazza Napoleone invitava ad attraversare il cortile del comando dei Carabinieri, passaggio obbligatorio per arrivare da noi, recitava "WC".
"Resistete, migliorerà", "scusateci, l'anno prossimo segnaleremo meglio".
Nel 2014 e nel 2015 comparvero sparuti cartelli che indicavano una "comics artists area", sappiamo quanto alcune terminologie anglofone siano radicate ed identificative, e così visto che quasi tutti gli appassionati di fumetti sanno cosa sia un Artists' Alley, i pochi cartelli "comics artists area" credo abbiano avuto un'utilità prossima allo zero.
In più durante l'anno, ogni anno, zero pubblicità, mai una nota sugli autori, le fiere americane con cui Lucca si confronta, cioè NY Comicon e San Diego Comicon pubblicano MESI prima sul sito nomi degli autori presenti e disposizione dei tavoli, Lucca Comics puntualmente ne parlava qualche settimana prima tanto che neanche tra autori si riusciva a sapere chi fosse presente e chi no. Anno dopo anno sempre più autori hanno rinunciato e sempre meno si sono aggiunti. Fino a quest'anno dove abbiamo avuto la conferma del tavolo a 40 giorni dall'evento (provate a prenotare un letto per dormire durante il Lucca Comics in questi giorni) e la notizia che saremmo stati messi in una Caffetteria.


Quindi pensi che l'adesione relativamente scarsa degli autori, sia dovuta alle pessime location, e che con una organizzazione migliore si poteva crescere, nel tempo?

La pessima location se segnalata meglio, se pubblicizzata, sarebbe diventata meno pessima, ripeto, negli anni han fatto fatica a trovarci i collezionisti, figuriamoci il farci arrivare gli altri che per 4 giorni riempivano strade e padiglioni della città. Qualche autore straniero, vista anche la risonanza internazionale dei 220mila biglietti e le 400mila presenze dichiarate dall'organizzazione nel 2015, ha chiesto ai colleghi italiani informazioni sull'Artists' Alley in tempi recenti,  visto che la situazione non migliorava e gli stessi autori italiani uno dopo l'altro mollavano la CAA per andare al padiglione Giglio o alla fiera di Londra, gli si è detto che non conveniva investire su Lucca.
Qualcuno dice che l'interesse dell'organizzazione sulla nostra area non c'è perché è un padiglione in perdita per loro, può darsi, ma credo i conti non vadano fatti sui singoli padiglioni (altrimenti le mostra ad ingresso gratuito non esisterebbero) ma sull'intera fiera, sui contenuti, su quello che offre e su come tratta gli artisti, perché io magari son l'ultima ruota del carro ma senza autori di fumetti non avremmo mai avuto Lucca Comics.
La presenza degli autori, il sapere che l'autore VUOLE partecipare alla fiera, il vedere autori stranieri che a loro spese vengono in fiera perché val la pena, porta di sicuro lustro all'evento, NY e San Diego pubblicizzano continuamente gli autori presenti, mesi prima, via mailing list e sul web. I QUATTROCENTOCINQUANTASEI autori presenti a NYC Comicon sono una risorsa pubblicitaria per l'evento (oltre che un ritorno finanziario visto che i tavoli si pagano), il sapere che ci sono liste d'attesa e ogni anno rimangono al palo persone perché i posti sono esauriti fa dire che è una fiera a cui si DEVE partecipare.
Il sapere che a Lucca Comics ogni anno ci sono sempre meno autori e sempre più autori preferiscono investire su Londra o su NYC si commenta da se.


Per finire, quindi, se fosse in tuo potere, COSA faresti esattamente?

Qui ci sta una domanda prima, li voglio gli autori a Lucca Comics o mi accontento di quelli che portano gli editori a loro spese così senza investire soldi e fatica posso dire che Lucca è piena di autori (che se non rimborsati dall'editore non verrebbero basta non dirlo)?
Sicuramente l'anomalia lucchese di una fiera così grande strutturata per le vie di una città fortificata ha delle problematiche che io non conosco, però data l'espansione ogni anno di spazi/piazze utilizzate fa supporre che il comune stia sostenendo attivamente il tutto facilitando magari problematiche burocratiche altrimenti insormontabili. Di sicuro aumenterei la segnaletica, aggiungerei un bello striscione sopra il padiglione con scritto ARTISTS' ALLEY (e non comics artists area), perché da fuori il padiglione non si capisce neanche cosa sia, di fianco l'ingresso principale c'è un pannello con scritte in piccolo che a porte aperte vien pure nascosto.
Mi muoverei mesi prima, forse già alla fine di un'edizione pensando alla prossima contattando TUTTI gli autori che han partecipato per avere un feedback, la pagina artists' alley sul sito sempre attiva e ben visibile tra i pulsanti in home.
Lascerei sul sito un form sempre attivo per richiedere il tavolo in artists' alley, con traduzione almeno in inglese per favorire gli autori stranieri, darei la possibilità di prendere più tavoli per fare collettivi e darei la possibilità di far prenotare i tavoli ad una persona che non sia l'autore stesso, sia per poter io autore prenotare 4 tavoli vicini per me e i miei soci o colleghi di studio: penso sempre al modello americano, disegnatore+inchiostratore, o a Leon, Edwards, Chen e Chang col "the BLVD studio" (www.theblvdstudio.com), che con le regole lucchesi non potrebbero fare tavolata, ma anche per far si che un agente prenoti i tavoli per i propri associati, penso ad esempio ad Essential Sequential, dealer americano che rappresenta autori del calibro di Eric Canete, Matteo Scalera, Peter Nguyen, Fiona Staples, Andrew Robinson, Dan Panosian, Mike Choi, Dave Johnson, Sean Gordon Murphy e Tim Sale e che nelle fiere in giro per il mondo prenota lui i tavoli per i suoi autori ed in fiera mentre gli artisti disegnano per il pubblico lui si occupa della vendita degli originali e delle prenotazioni delle commission.
Se si riuscisse a fare un padiglione di una bella metratura poi accorperei Artisti e autoproduzioni, perché se noi siamo diventati serie B a Lucca, le autoproduzioni sono state affossate, nonostante siano fucina degli autori di domani.


Si ma dove?

Già durante il primo anno si era proposto di farci spostare nel cortile degli svizzeri, ampio e ben visibile da piazza Napoleone (negli anni passati c'era Lucca Junior), ma ci risposero che il piazzale (quello dei carabinieri) doveva restare libero per far passare eventuali ambulanze, ad occhio è largo 20 metri, un padiglione poteva starci senza togliere un "corridoio" carrabile.
Giù al Piazzale Vittorio Emanuele allora? All'inizio di via veneto davanti al palazzo di Giustizia, zona di gran passaggio e che non toglie spazio ad editori o negozianti. Non lo so, di spazi ce ne sarebbero molti sulle arterie di passaggio, in piazza Antelminelli di fianco al padiglione Bonelli c'era spazio per metterci almeno 50 tavoli, il problema è capire SE l'organizzazione vuole dar spazio agli autori oppure no, dal 2013 non ci ha chiesto pareri, consigli o critiche.


Per finire: sei positivo? Pensi la cosa si possa risolvere?

Si può risolvere, lo si poteva già dal 2013.
Quest'anno si può risolvere? No, cioè, potrebbero migliorare la situazione di chi ha pagato a maggio per stare in un padiglione al San Romano e al 22 settembre si è ritrovato senza preavviso in una caffetteria allo stesso prezzo, ma dubito OGGI possano dare dignità agli autori con un'Artists' Alley decente per questa edizione alle porte.
Potrebbero, potrebbero dire "è stata una svista, pensavamo bastasse darvi un tavolino e una sedia, ora parliamone", potrebbero metter su un padiglione OGGI e chiamare a raccolta 50 autori.
Io oggi (anche se è tardi) metterei su 50 tavoli, chiamerei tutti gli autori che han partecipato le scorse edizioni, chiamerei (tramite gli editori che li ospitano) tutti gli autori già confermati in fiera per quest'anno e gli direi "Quest'anno Lucca Comics vuole investire, crede che si possa dare valore e dignità alla figura dell'autore, fulcro e cuore di questo settore, vi offriamo quest'anno il tavolo in forma gratuita come incentivo a farvi partecipare".
BOOM
Padiglione su un'arteria di forte passaggio, segnalato bene, visto che manca un mese e organizzarsi dal nulla è impossibile, visto che gli scorsi anni è stata fallimentare, col tavolo gratis (investimento quindi nullo per chi è già a Lucca in quei giorni) il padiglione si riempie.
Lo dico per esperienza diretta in altre realtà italiane moooolto più piccole di Lucca Comics.



Ringraziamo Fabio e facciamo un grande in bocca al lupo a tutti gli autori, augurandoci che presto possano avere il posto che meritano all'interno di tutte le fiere del fumetto, italiane e non: il "fare cultura" della nostra arte preferita, passa anche da questo...

3 commenti:

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  2. Che tristezza d'altronde ormai puntano solo al "numero di biglietti e visitatori", la qualità dell'evento interessa sempre meno, persino gli stessi editori.

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  3. C'è chi fa cultura e chi fa cassa!

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