mercoledì 22 gennaio 2014

Un volo piccolo

Esiste da pochi mesi.
Kleiner Flug, piccolo volo.
Un nuovo editore, in pieno periodo di crisi.

Vogliamo saperne di più?







Alessio D'Uva: da RW/Lion a Kleiner Flug: perché questo passaggio?
Quale ruolo ricoprivi a Novara, e quale oggi?

Grazie, questa domanda mi permette di chiarire ancora una volta un punto che a qualcuno pare non esser chiaro.
Innanzitutto che in Lion son stato bene. La redazione era a 40 minuti da casa, e lì dentro ho trovato e lasciato dei colleghi con un’umanità fuori dal comune (tranne il Corti, ma Lorenzo, si sa, è una brutta persona :P ).
Ero responsabile e coordinatore del reparto grafico, e tenevo i contatti con le tipografie. Facevo revisioni, copertine, e letteravo volumi.
Lo stress di lavorare giorno e notte non era un problema, non sentivo grandi pressioni. Certo, quando uscivano volumi con errori sentivo la frustrazione di non poter far di più.
Detto questo, una situazione famigliare mi ha costretto a uscire da Lion per risolverla.
Inoltre volevo passare più tempo coi miei figli, dato che del primogenito mi son perso un intero anno di vita, passando le nottate al lavoro sui supereroi DC.
Risolta in sei mesi la questione inerente l’azienda di famiglia, ho capito che non ci stavo bene lontano dal fumetto, ma era l’ora di parlare di quelli che erano i miei supereroi: dei Don Chisciotte, dei Cyrano. Così son arrivato a creare Kleiner Flug.
Adesso si può dire che faccio le stesse cose (forse qualcosa in più rispetto ai tempi Lion) ma su un numero inferiore di fumetti: uno al mese!!!


Come vi distribuite?

Ci distribuiamo nelle fumetterie con STAR SHOP DISTRIBUZIONE, ma abbiamo anche distributori regionali di varia.
Le regioni coperte, sono fino ad oggi: Toscana, Umbria, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Lombardia, Lazio, Campania, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Liguria e Piemonte. Per le altre regioni, dato che ci arrivano spesso richieste da librerie al di fuori del nostro circuito, ci stiamo muovendo. Contiamo, entro l’estate di raggiungere un accordo almeno con Sicilia e Sardegna.

Alessio, cosa è Kleiner Flug, e quali sono i suoi obiettivi.

Kleiner Flug è una piccola casa editrice che si propone di colmare con un "piccolo volo" (che è il nome stesso della casa editrice, tradotto in tedesco) quel breve spazio che separa il fumetto dalla letteratura, dal teatro, e dalle altre arti in genere.
Per questo abbiamo deciso di realizzare 4 collane che riguardano appunto TEATRO, NARRATIVA, ARTISTI e MONUMENTI.
L’obiettivo è quindi semplice: avvicinare al fumetto persone che magari amano le altre arti, oppure anche il contrario, far vedere ai lettori di fumetti un mondo altrettanto ricco e fantastico che si trova al di fuori di questa bellissima nicchia.
Senza voler apparire presuntuosi, riteniamo che possa crearsi una sorta di rito di passaggio: la lettura di un fumetto come i nostri vorrebbe avvicinare nuovi lettori al meraviglioso mondo delle nuvolette o esportare amanti di questo media all’esterno.


Un nuovo editore. Molti diranno: ma ce ne era bisogno?

Credo che di editori, o di chiunque altro decida di investire in cultura ce ne sia sempre bisogno. Oltretutto riteniamo che la nostra offerta sia diversa e nuova, oltre che indirizzata solo in una direzione. Non ci vedrete mai, nel tentativo di trovare nuovi lettori, tradire quella che è la nostra linea editoriale. Vogliamo esser riconosciuti come quelli che fanno i fumetti sulle opere teatrali, e sugli italiani illustri. Tutto qui.
Certo, se ci mettessimo a far manga anche noi, la tua domanda (e quella dei lettori) sarebbe più che lecita.


Da una prima occhiata ai vostri prodotti, vedo una grande qualità ed una ottima cura editoriale.
Ma contenuti un po', permettimi, difficili. Sicuramente non prettamente commerciali.
Come vi proponete ai negozi? Su cosa puntate?

Grazie mille, prendiamo il complimento e ci culliamo un po’ tra le sue braccia. In momenti di grande sforzo, anche economico, come questo servono persone che apprezzano il tuo lavoro.
Non concordo invece con la difficoltà che riscontri. Trattiamo per lo più grandi classici che, non dico 50 anni fa, quando io ero piccolo erano ritenuti romanzi popolari, di avventura! E se son diventati classici significa che anche dal punto di vista commerciale non eran poi da buttar via.
Però capisco che può esserci una certa chiusura verso opere ritenute “vecchie” da parte di nuovi lettori.
Beh, cercheremo di ovviare anche a questo con un tratto e una visione più contemporanei. E questo cercheremo di fare anche con le biografie degli italiani illustri, affidandoli a tratti meno classici possibile.
Puntiamo poi molto al rapporto con la libreria, cercando anche consigli da parte dei negozianti su prezzi, eventuali promozioni e qualunque cosa riguardi un confronto onesto e sincero. Vengo da un’esperienza aziendale che mi ha fatto capire quanto importante sia il rapporto con il pubblico e quanto un “operatore" motivato e felice delle condizioni in cui lavora possa produrre risultati migliori di chi si trova impossibilitato a esprimersi o ad avere incentivi.
Oltre a questo, vista la “diversità” della nostra offerta, puntiamo a esportare il fumetto anche in luoghi magari ritenuti tabù. Giotto, ad esempio, viene venduto nel bookshop degli Uffizi; lo sketch tour di Venezia ha trovato la sua naturale collocazione nel negozio alla base del campanile di San Marco; Verdi viene venduto durante le rappresentazioni delle opere del compositore.


Ci parli del vostro catalogo?

Il catalogo vedrà nei prossimi mesi un proliferare di interessantissime biografie: Donatello, Raffaello, Dante Alighieri, Petrarca, Farinata degli Uberti, Benvenuto cellini sono alcuni dei nomi che la comporranno. Saranno tutte realizzate da autori italiani, scovati tra i maggiori talenti emergenti in giro per l’Italia.
Oltre a questi vedrete l’Enrico IV di Pirandello, La Locandiera di Goldoni.
La storia del viaggio dell’Endurance, la nave con cui Shackleton cercò di conquistare il Polo Sud.
Infine arriveranno altri lavori dalla Francia che andranno ad arricchire la collana della Narrativa.


Vi ho visti molto attivi a Lucca, e anche dopo, nel distribuivi da soli.
Che ne pensi dell'attuale sistema distributivo?

Che è fallimentare.
Il sistema della distribuzione in varia funziona molto meglio. Sia per i librai che per gli editori.
Facciamo un esempio po’ alla “carlona”:

l'editore X decide di realizzare un fumetto Y col prezzo di copertina di 10 euro.
Y è oggettivamente un capolavoro.
X stringe un accordo con il distributore Z, che gli dice: “ah, al tuo fumetto pensiamo noi, che vogliamo l’esclusiva e che ci prendiamo il 50/60% del prezzo di copertina per distribuirlo, promuoverlo e tenerne delle copie nei nostri magazzini, per eventuali riordini.”

Z però si promuove presso la fumetteria con un libretto cartaceo (e fa pagare anche quello al fumettaro) e spesso il loro lavoro promozionale finisce lì, perché il sito di Z è stato fatto nel XX secolo e mai aggiornato, perché non è presente sui maggiori social network o semplicemente on line, dove ormai si promuove molto di più.

Inoltre, dovendo gestire 100 editori e non avendo neanche un agente commerciale che va a guardarsi chi sono i suoi clienti, destina pochissima attenzione al capolavoro Y. Aspetta semplicemente che le fumetterie ricevano gli ordini dai lettori e gli ordinino le copie.
Risultato: il fumetto vende 100 copie. 1000 euro, che si dividono (all’incirca, eh!) 45% l’editore (450 €); 30% il distributore (300 €) e 25% le fumetterie (250€).

Ora, se il distributore Z guardasse al lungo periodo, potrebbe organizzarsi e ragionare così: "la promozione che non faccio, potrei farla fare ai libri stessi!”
Li metto in circolo, li faccio star fuori un mese o due ed erodo un 5% all’editore e un 5% alle fumetterie.
Spedisce alle fumetterie metà della tiratura del libro. 500 copie. O almeno 2 volumi per ogni fumetteria, toh!
I soliti 100 che l’avrebbero ordinato si comprano il loro volume, più probabilmente un 10% di clienti inattesi, che sono altre 50 copie (scordandoci che Y è oggettivamente un capolavoro).

Totale venduto 150 copie. 1500 euro
Ovvero: 40% all’editore (600 €) 40% al distributore (600 €) e 20% alle fumetterie (300€).
Inoltre i magazzini delle fumetterie non sarebbero ingolfati di materiali vecchi (e magari invendibili) di 10 anni prima.
Ci guadagnerebbero tutti, no?

Ma purtroppo i fatti dimostrano che ci sia una sorta di cartello che impedisce questo tipo di cambiamento…

Descrizione perfetta e chiara, neanche troppo semplificata, della realtà...
Grazie ed in bocca al lupo per tutto!

Per altre info su questo editore, vi ne segnalo il sito www.kleinerflug.it e la pagina Facebook.

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