In particolare, come spesso capita, è interessante e pienamente condivisa dal sottoscritto, l'analisi di Roberto Recchioni.
C'è però una cosa che mi ha particolarmente sorpreso: ovvero che tutti ne "dovessero" parlare. Tanti articoli sui blog, post sui social, interventi sui siti "informativi" (passatemi le virgolette). Ognuno ha dovuto dire la sua. Anch'io avevo iniziato a scrivere un post ma, dopo averne letto le prime righe, mi sono accorto di aver superato la soglia della banalità, e l'ho cassato.
Un'ulteriore sorpresa me l'hanno fatta i due cataloghi informativi, Mega ed Anteprima. Entrambi, nell'editoriale del mese di Agosto, parlano del fattaccio di Denver.
Ora, fermo restando la libertà di scegliersi il tema da trattare, possibile che non ci fosse niente di meglio da dire, nessun argomento da trattare? Possibile che un fatto negativo polarizzi l'attenzione più delle tante cose belle ed interessanti che esistono nel mondo del fumetto?
Devo tirare per forza l'acqua al mio mulino, ma mi tocca nuovamente parlare di DAVE GIBBONS, ospite d'onore della settima Narnia Fumetto: la manifestazione cresce di anno in anno, e lo fa senza sponsor particolari, se non il Comune della cittadina umbra. Ma, quest'anno, a fronte di un ospite davvero di livello, un top player, come si dice ora, che non si è ancora visto nelle altre manifestazioni di quest'anno, i due cataloghi "sprecano" solo un paio di righe. Addirittura uno sbaglia il nome della manifestazione.
Insomma: il disegnatore di Watchmen, nel momento dell'uscita dell'edizione storica, a due mesi dall'evento Before Watchmen, non merità di più? Un editoriale, un articolo serio, magari la copertina? Non lo dico solo per Narnia Fumetto, dovete credermi: la pubblicità ce la paghiamo (Repubblica e Corriere dello Sport, tanto per citarne alcune...), come abbiamo sempre fatto, di volta in volta: non ci servono elemosine. Ma, mi chiedo, la qualità, paga? Come paga? Perché una manifestazione deve investire in ospiti di livello, per non vedersi poi calcolata dai cataloghi di settore? Se ci considerano il Corriere Della Sera, il TG3, mi chiedo però quale è la nostra "consapevolezza di settore", se noi stessi siamo i primi ad ignorare gli investimenti di qualità, dando spazio a notizie brutte e banali, però "di cassetta", senza dedicare un minimo di impegno in chi cerca di costruire qualcosa.
E, tanto per ribadire la mia terzietà nel discorso, di argomenti ce ne erano ancora altri: una Etna Comics che stupisce e cresce, perla in un sud povero di iniziative del genere, il rilancio di Falconara (FalComics), dopo anni di decadenza. E questo in tema fieristico. Si sarebbe potuto parlare della nuova tendenza a stampare "on demand" da parte dei grandi editori, di come questi intendono investire per superare la crisi, manifestazioni toscane a parte. Qualcuno ci avrebbe potuto dire perché tanti volumi - e questo è un problema diffuso - vengono annunciati per una data e con un prezzo, per poi slittare di mesi e vedere aumenti anche del 25%, ma in un trafiletto che ti fa quasi pensare che ti stiano prendendo in giro.
Qualcosa da dire c'era, ma la penna della banalità, si sà, ne uccide.
Più di Batman, sicuramente.
ps: il film è veramente bello. Andateci e non ve ne pentirete.