mercoledì 11 aprile 2012
Pino Rinaldi: intervista al primo autore Marvel "Made in Italy"!
Intervistiamo un vero mito del fumetto Marvel "Made In Italy".
Ce lo ricordiamo come il primo disegnatore italiano a lavorare negli USA (e ce ne parlerà lui stesso qui sotto!), come copertinista dello storico X-Men Zero dell'allora Marvel Italia, disegnatore di Wild Angels per Marvel UK, di Clandestine dopo Alan Davis, ma anche di Nathan Never e di tante altre cose...
Ciao, Pino! Ti avevamo perso di vista, ed ora ti troviamo sul tuo blog, che parli di lavoro come nulla fosse.
Che fine avevi fatto? Cosa ci racconti di questi anni?
Io sono sempre stato presente nel fumetto e nell’editoria. Dal 2000 pubblico per LANCIO STORY i personaggi inventati da me. Agenzia-X, La saga di Twee-Wan-Poor e il serial WILLARD the WITCH che ora è arrivata alla sesta miniserie, a parte copertine e pin up varie.
Forse ti ha penalizzato lavorare per una realtà piccola come l'Eura/Aurea, che poco si pubblicizza. Posso chiederti qualcosa in più sulle serie da te realizzate?
Non mi sembrava tanto piccola come realtà l’EURA editoriale, e poi per motivi che non sto qui a specificare era l’unica che mi permetteva di pubblicare qui in Italia.
E’ stato un buon riinizio, partivo dall’Eura come disegnatore di fumetti e ripartivo dall’Eura come autore completo. Forse il pubblico di Lancio Story non è proprio quello che mi segue, ed io avrei bisogno di uno spazio tutto mio… Ma questo dovrebbe essere il pubblico a chiederlo all’editore.
Ti consideri il primo italiano ad aver lavorato per la Marvel? Come è stato il rapporto con l'editore USA, e come è finito?
Certo! In tutti i sensi non solo come pubblicazioni, ma anche come capostipite di tutti i disegnatori Marvel italiani… prima di me c’era il nulla… i miei colleghi mi prendevano in giro trattandomi come il fratello scemo da cui vergognarsi, gli editori non mi prendevano in considerazione, volevano che cambiassi stile. Credo che fu nel 1981/82 a una Fiera del Libro per ragazzi di Bologna che conobbi MICHAEL HOBSON, mi commissionò un paio di pin up regolarmente pagate. Volevano che io mi trasferissi negli States, ma ero troppo giovane e amante degli spaghetti (anche di una bella biondina)… allora non era come oggi, non c’era internet… Gli italiani hanno la memoria corta… Poi, o quasi contemporaneamente, Tanino Liberatore con delle cover di Conan, molto tempo dopo Rita Fagiani pubblicò su Marvel Comics Presents una storia scritta da Jim Starlin…
Non è finito il mio rapporto con l’editoria americana. Ora sono molto impegnato con i miei personaggi, ma se mi dovessero proporre qualcosa che a me possa interessare, potrei per un po’ dedicarmi ad altro.
Il tuo ultimo lavoro è stato Clandestine?
Con la Marvel?... No, troppa acqua passò da Clandestine. L’ultimo lavoro come fumetti per la Marvel fu una graphic novel del Dr.Strange e un numero dell’allora mergente KA-ZAR (che gli americani pronunciano KEI-SAR)
Il tuo rapporto con la Bonelli? Abbiamo letto della polemica con Medda su Nathan Never: vuoi dirci qualcosa?
Tutto quello che affermo sul mio blog è vero e gli addetti al mestiere dell’epoca conoscono bene la storia… Mi stupisco di tutto questo stupirsi.
Sergio Bonelli non ha mai affermato pubblicamente che io me ne fossi andato, alla domanda ha sempre risposto: "Pino Rinaldi, non se ne è andato, essendo semplicemente di passaggio alla Bonelli…". Una risposta che dice tutto e niente, molto diplomatica se vuoi… però se a lui stava bene così (come d'altronde andava bene a me) DOVEVA soprattutto andare bene al sig. Medda che, con le sue affermazioni astruse e fantasiose, non solo non rispetta quanto stabilito dal suo editore ma arriva a diffamarmi... e questo mi lascia allibito oltre che amareggiato.
Nonostante questo, ho letto sul tuo blog che hai molto rispetto della figura di Sergio Bonelli. Ce lo racconti un po', visto che è venuto a mancare da poco?
Ho sempre considerato Sergio Bonelli il più grande editore di fumetti, che l’Italia abbia mai avuto. Sarò ingenuo, ma non stupido, non credo che tutti i guai che mi sono capitati alla Sergio Bonelli Editore, dipendano direttamente da lui… Lo conobbi mentre con Mauro Marcheselli sorseggiavamo un caffè in redazione. Arrivò, io non sapevo chi fosse e si mise a chiacchierare amabilmente con me. Disse pure che mi conosceva. Andò via, io chiesi a Marcheselli chi fosse, e lui rispose "il grande capo"… per poco non mi venne un infarto…
Gli ero abbastanza simpatico, ogni volta che ci incontravamo, non perdeva mai occasione di passare un’oretta a chiacchierare con me.
Torniamo al tuo lavoro attuale: cosa puoi anticiparci?
Posso anticipare la sesta miniserie di “WILLARD the WITCH”, parecchie copertine, e qualche nuovo progetto al di qua e aldilà dell’oceano, ma è tutto troppo presto per anticipare.
Cosa leggi? Cosa ti piace e cosa detesti?
Essendo un amante viscerale della fantascienza, leggo tutti i libri di divulgazione scientifica…potrebbero essere di spunto, e poi mi piacciono pure.
Amo molto G.Guarreschi con il suo Don Camillo, ma poco i romanzi d’evasione, a quelli preferisco i fumetti. Ho letto tanto i Super eroi, poco i Bonelli (sono stato costretto a leggerli quando lavoravo per loro). Non amo i personaggi precostruiti, tutti di un pezzo, senza apparenti emozioni e dubbi; non amo le frasi fatte, i compagni adolescenti, "Peste" e "Corna" o "SATANASSO"; la retorica adolescenziale dei mostri siamo noi; gli eroi che non falliscono mai; uno che con gli occhiali e pettinandosi non viene riconosciuto; la cintura di Batman, forse più per invidia, io nelle tasche riesco a mettere poche cose e mi muovo goffamente, mentre lui…; il porno, travestito da erotico travestito da fumetto d’autore; le spalle comiche; i disegnatori che disegnano le donne con la lordosi e tacco a spillo anche al mare… eccetera… eccetera… eccetera… Amo l’esatto contrario.
Quanto tempo era che non incontravi il tuo pubblico? Con che spirito torni a farlo il 5 maggio da Antani Comics?
Negli ultimi dieci anni, tranne alla “Mostra Mercato del Fumetto di FALCONARA M.ma”, ma quella era più villeggiatura che lavoro, non ho più partecipato a mostre o convegni sul tema. Io amo il contatto diretto col pubblico, e spero che anche alla ANTANI Comics, riscaturisca quel feeling magico che lega me ai miei lettori.
Grazie di tutto, Pino Rinaldi.
Il Maestro è tornato!
RispondiEliminaBravo Francesco! Pino Rinaldi è un autentico talento e fa bene Antani Comics ad invitarlo per incontrare il suo pubblico.
RispondiEliminaE' un talento senz'altro, ma la spocchia, diosanto, la spocchia...
RispondiEliminaSenza contare che dubito fortemente che un paio di pin-up possano conferire il titolo di "capostipite di tutti i disegnatori Marvel italiani".
Ma vabbè: almeno apprezzo la schiettezza.
@Skull: dove ce la vedi la spocchia?
RispondiEliminaPoi, scusa, io credo che uno possa anche essere orgoglioso e dirsi tale di un tale risultato?
Spocchioso!!?? c'è gente che lo è veramente in questo campo e persone come te la venera come rock star e tu dici che Pino Rinaldi è spocchioso!!??
RispondiEliminaConcordo con Antani, non è essere spocchiosi essere orgogliosi del proprio lavoro che sia una pin-up come la chiami tu o un fumetto intero e lui se non sbaglio di comics ne ha fatti un bel pò!
Primo: io non venero nessuno, tantomeno come una rockstar.
RispondiEliminaSecondo: essere orgogliosi di aver fatto un paio di pin-up nei primi anni '80 per la Marvel (pubblicate chissà dove, peraltro) mi sembra semplicemente fuori misura considerati i toni trionfalistici della cosa ("il capostipite..." ecc. ecc.).
Ma liberissimi di avere un'opinione contraria, eh?
X Skull
RispondiEliminaPino ha realizzato parecchie storie per la Marvel, non solo qualche pin-up. Lui è stato l'apripista di tutti quelli che sono venuti dopo.
Mauro, non è stato il primo a disegnare storie per la Marvel, e lo ammette lui stesso se leggi l'intervista.
RispondiEliminaIl suo primato, per sua stessa ammissione, è nel campo delle illustrazioni: se per voi è la stessa cosa...
dunque: se parliamo di autori italiani che lavorano per la marvel, possiamo dire tutto ed il contrario di tutto.
RispondiEliminase, poi, facciamo una "gara", perché è questo che è, allora se uno arriva primo al traguardo perché ha il naso + lungo o una mano davanti al corpo, è il fotofinish che lo contraddistingue.
rinaldi, fagiani o fagani, castellini, bastianoni, velluto: sono italiani?
si.
hanno lavorato per la marvel? si.
oddio: rita fagiani ha fatto 2 storielle, pure bastianoni non tantissimo.
ma sono autori italiani marvel.
chi è stato il primo?
il primo è stato quello che ha pubblicato un lavoro pagato.
se è pagato, è un lavoro.
se è un lavoro, chi ne è l'autore è il primo ad averlo fatto rispettando quelle modalità (marvel+italiano): quindi è IL PRIMO.
Concordo a pieno e sottoscrivo!
EliminaComunque Skull o come ti chiami, spocchioso non se lo merita, ognuno è orgoglioso di quello che vuole, sarei orgoglioso anche io a collaborare con un mito al posto suo, visto e considerato che quando collaborava lui alla Marvel internet ed altri mezzi di comunicazione non c'erano..esisteva solo il telefono(salatissimo per telefonate intercontinentali) ed il fax per comunicare, di solito poi tutti iniziano con delle illustrazioni o pin-up la collaborazione e poi ti iniziano a dare storie più o meno brevi...quindi ma di che stai parlando!!??
RispondiEliminaLiberissimo di pensare quello che vuoi, ma essere polemico solo per il gusto di esserlo mi sembra eccessivo!
non è stato il primo o è entrato alla Marvel a pari merito con qualcun altro resta sempre il fatto che lui è stato un apri pista per altri che ci lavorano ora!
Non sono polemico: mi limito ad avere un'opinione diversa dalla vostra e a motivarla; poi se per intervenire bisogna essere sempre d'accordo sull'oggetto del discorso allora effettvamente sono fuori posto.
RispondiEliminaE se per apripista consideriamo, sempre citando lo stesso Rinaldi, due pin-up pubblicate non si sa dove e poi 10 anni di niente fino alle storie della fagiani credo che abbiamo idee diverse anche sul concetto di apripista.
ok, ma se poi noi non possiamo smontare le tue motivazioni, allora non postarle :))
RispondiEliminaRinaldi non è AUTORE per 2 pin-up.
Ma, essendo un AUTORE, 2 pin-up fatte prima di cose fatte da altri, gli danno il primato sui suddetti.
Ma primato di che? E' quello il conquibus.
RispondiEliminaBisognerebbe anche verificare, seguendo la logica ragioniera, se dette pin-up sono state poi pubblicate (Rinaldi parla solo di commissione) e se la pubblicazione ha preceduto quella della cover di Liberatore su Savage Sword of Conan n° 97 del 1 febbraio 1984.
In caso affermativo allora si, sarebbe sicuramente il primo illustratore italiano (nato e formatosi professionalmente in Italia anche come disegnatore di fumetti, ma non richiesto per questi ultimi) ad aver pubblicato alla Marvel.
Il che è un'altra cosa rispetto al "primo autore Marvel made in Italy" cui si riferisce il titolo del post, secondo me.
Chi fa una pin-up e disegna fumetti è un autore.
RispondiEliminaRinaldi afferma di aver fatto le pin-up e preso soldi: quindi sono state pubblicate.
Se affermi il contrario, provalo.
Ma poi che apripista sei se hai fatto una cosa così estemporanea?
RispondiEliminaMah... forse gli italiani hanno poca memoria, sempre per citare Rinaldi: però a volte hanno anche il problema di usare termini poco appropriati.
estemporanea? Rinaldi ha fatto tantissime cose in marvel...
RispondiEliminaMa le ha fatte DOPO che le hanno fatte altri disegnatori.
RispondiEliminaPer estemporanea intendo ovviamente la commissione delle due pin-up iniziali.
Ma poi, senti, cantatevele e suonatevele pure come volete, eh?
Non ci sono problemi.
L'autore da tutta la disponibilità a parlarne il 5 maggio in negozio da me.
RispondiEliminaPoi non capisco perché tu ti arrabbi tanto se stiamo parlando per amor di discussione...
Scusa ma dicci secondo te chi è stato l'apri pista alla Marvel, perché a quanto apre il tuo essere stizzito parte da questo...
RispondiEliminac'è gente che ci campa una vita a fare pin-ip e secondo te no vale per essere stato il primo a lavorare alla Marvel!!?
Ma tu le puoi verificare le prove, seguendo la logica ragioniera!?
Qui non si è contro chi non è d'accordo con noi o su quello che Rinaldi afferma, ma se tu per primo non riesci a provare quello che affermi...
Poi, se fossero pin-up cui non fosse seguito un "vero" lavoro (ovvero delle storie disegnate), lo capirei...
RispondiEliminaQuello che dico pure io!!!
Eliminae ripeto spesso era/è prassi degli editori provarti farti conoscere e rodare con pin-up e man mano passarti a storie vere e proprie...
Più di dieci anni tra la commissione di due pin-up e la prima storia a fumetti? Alla faccia del rodaggio... ;)
EliminaAggiungo un dettaglio, tanto per chiarire meglio la questione: Pino Rinaldi stesso afferma nel suo blog (qui: http://pinorinaldi.blogspot.it/2011/10/la-prima-volta-che-capitan-america.html ) che la sua prima pin-up per la Marvel risale al 1994, non al 1981-82.
RispondiEliminaTrovo peraltro strano che nel suddetto blog dove parla in maniera esaustiva di TUTTA la sua carriera non abbia mai menzionato nemmeno di striscio proprio quelle pin-up che gli darebbero un merito così grande: "il capostipite di tutti disegnatori Marvel italiani".
Mah... speriamo che ne parli almeno nel vostro incontro.
non credo che uno menta su una data, specialmente se poi ha scritto quello che citi dal blog.
RispondiEliminaglielo chiederemo il 5 maggio :)
quello che posso dire è che è stato molto disponibile sia via mail che al telefono, quindi non avrà difficoltà a spiegarci tutto quello che gli chiederemo :)
Vedete sono talmente "spocchioso" dall'essermi dimenticato quelle due pin up, un Dottor Strange e un Conan...o Thor non ricordo...l'altra sera indovina chi me lo ricordò?...mia moglie...e indovina di chi è sorella?...perciò saprà bene chi è stato il primo...se non si conoscono i fatti, non è forse da spocchiosi "giudicarli"?... Ora ti pregherei di lasciare il posto, anche a chi interessa del mio lavoro, che per fortuna non è solo "MARVEL"! Inutile reintervenire, io replicherò il 5 Maggio. Grazie!
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