mercoledì 8 febbraio 2012
Lettere aperte, fiere del fumetto e crisi
Se ne è parlato qui, e voglio dire la mia.
Da organizzatore di manifestazioni, ho cercato di mettere in pratica quello che avevo imparato da espositore e da negoziante. Ed è questo che mi considero, in primis: un libraio, che fa fiere e vende anche su internet PRIMA, un organizzatore di eventi/fiere POI.
Per questo, a Narnia Fumetto, è nata l'Artist Alley, allo scopo di riunire in un unico luogo tutti gli autori ospiti della manifestazione (non quelli invitati dai singoli stand), collegando la possibilità di avere uno sketch da collezione all'obbligo di acquisto di un libro. Infatti: chi non è interessato al fumetto di un autore, come può volerne il disegno? Semplice: perché è bello ed è gratuito!
Oltretutto: questo da dignità a chi realizza l'albo, che non è un semplice "ritrattista" su commissione, ma sta dedicando una propria opera (che poi lo faccia sull'albo stesso o meno è un dettaglio); da la possibilità all'editore e all'organizzazione di rientrare di parte delle spese (tante, davvero tante!) legate all'ospitalità ed alla gestione dell'autore.
Il disegno ha un valore: "regalarlo", senza neanche chiedere l'acquisto di un libro è uno svilire e sminuire il valore del nostro lavoro.
Ma, è da espositore ed addetto ai lavori, che mi sento di dire che, al momento, le fiere italiane sono carenti sotto molti punti di vista.
Ecco quelle che, per me, sono le priorità.
1-Scelta degli stand per gli espositori. I negozianti sono le vere "star" delle manifestazioni. Presenti dappertutto (gli autori, gli editori non sempre ci sono), danno la cifra minima di un evento. Che può rinunciare a tutto, ma necessariamente "parte" dalla mostra mercato!
Ad oggi, pochissime fiere (Fumettopoli, Roma Comics, Romics, altre non me ne vengono in mente...) danno la possibilità di scegliersi lo stand, mettendo online delle piantine chiare, indicando regole trasparenti (es: chi prima prenota e prima paga, prima sceglie), facendo partire tutti alla pari. Spesso ci dobbiamo scegliere gli spazi, pagarli, e poi, solo POI, sappiamo esattamente cosa ci viene assegnato. Fa così Lucca Comics, che tra l'altro trattiene l'anticipo se lo spazio non è gradito e ci si rinuncia...
Da quest'anno, anche Narnia Fumetto metterà online la piantina degli stand vuoti, dando la possibilità di scelta... Cosa che abbiamo sempre fatto informalmente, tra l'altro.
2-Date e rispetto. Quando si sceglie la data di un evento, l'organizzazione ha l'obbligo morale e pratico di verificare di non sovrapporsi ad altri eventi. "Morale", perché chi organizza da prima, chi occupa un determinato fine-settimana, ha la priorità su questo, a prescindere dalla grandezza dell'evento: priorità data dall'anzianità, un valore purtroppo sottovalutato. E dire che basterebbe poco: ci sono vari siti (tipo questo, autorevolissimo!) che elencano le varie manifestazioni.
L'obbligo "pratico" deriva dal fatto che, sovrapponendo gli eventi, costringi gli espositori (oltre che il pubblico) a scegliere tra una mostra ed un'altra. E gli espositori, che lo fanno -ricordiamo- per lavoro, possono esser messi in difficoltà dal dover rinunciare ad una manifestazione.
3-Dialogo con gli espositori.
Se i calciatori scioperano, il campionato si ferma.
Se i Tir non vanno, si blocca tutto il traffico.
Eppure nessuna fiera tiene conto dei pareri o delle critiche di negozianti, autori ed editori.
Ci vorrebbe un bello sciopero, eh?
4-Prezzi dei biglietti, prezzi degli stand. Non è il momento per aumentarli.
Anzi: potrebbe essere l'occasione per abbassarli: i primi prevedendo abbonamenti o sconti speciali, o convenzioni. I secondi, magari, tagliando gli allestimenti: meno belli, ma più economici...
Ed eliminando l'inutile "terzo metro". Se uno stand è profondo tre metri, a nove espositori su dieci il terzo metro di profondità non servirà... ma il costo è comunque più alto di un terzo. Un "4x2" metri è quindi utilizzabile come un "4x3", ma costa oltre il trenta per cento in più.
Almeno, dateci la possibilità di scegliere!
5-Quanti espositori? Chiarezza. Lo scorso anno ho incassato 100, in una data fiera.
L'anno dopo... gli espositori sono il doppio! Forse è per questo che incasso 70 o 80? O 50?
E' così difficile capire che, a parità di "torta", se aumentano i commensali, la fetta diventa un "boccone"? Forse non è il caso di puntare ad aumentare il pubblico, aumentando solo gradualmente gli espositori?
Per finire: da espositore ho spesso rotto le scatole. Ma ne ho anche pagato le conseguenze, come sa chi mi conosce. E da organizzatore ci ho sempre messo la faccia: Narnia Fumetto è, soprattutto, una fiera a misura di addetto ai lavori. Chi ci segue, lo sa.
Quindi, massima è la mia/nostra disponibilità all'ascolto e al cambiamento.
Se l'albo l'ho già acquistato, diciamo per dire, nella tua fumetteria... me lo merito un disegno o no?
RispondiEliminaStiamo parlando, in concreto, di...?
RispondiEliminaCmq, no. L'acquisto deve essere contestuale, se no che senso ha?
si.. scusa magari sono andato un po' fuori argomento.
RispondiEliminaComunque le mezze misure non ci sono mai...si passa al poter lasciare tutti gli albi di Craig Thompson comprati in fumetteria allo stand della Coconino (compreso anche chunky rice - edizioni black velvet) al "che pezzente.. e comprane un'altro altrimenti non te lo meriti il disegnino!!".
Parlando con una vena meno polemica, mi sento di dire che la tua soluzione è giusta quando si presenta una novità editoriale.
Penso anche che sarebbe giusto organizzare una sessione di autografi/disegnini/sketch/opere d'arte in cui l'autore/disegnatore è libero di autografare/disegnare tutte le edizioni di tutte le sue opere che sono state stampate fino a quel giorno... come ha fatto Jeff Smith all'ultima Lucca Comics.
Perché quando vengono ospitati nomi importanti, nella maggior parte dei casi, non sono maggiormente conosciuti per la novità ma per i volumi precedenti (oppure la stessa opera è uscita un milione di volte interrotta da fallimenti di case editrici). Per esempio, ospita Frank Miller ed obbliga tutti a farsi autografare solo Holy Terror. Questo per far capire che chi lo ha seguito durante la sua cariera vorrà sicuramente un volume, uscito chissà quanto tempo fa e chissà di quale editore/edizione/ristampa italiana, di Sin City autografato.
Potresti dire allora che in giro per le fiere ci sono dei parassiti (ne ho conosciuti un po') che vanno a caccia di sketch a gratisse (dimmi se non è sfiga farsi fare disegni dagli studenti delle scuole di comics sperando che in futuro diventino chissà chi in modo da avere un tesoro rivalutato non so quanto)... bene allora facciano queste sessioni a pagamento così facciamo un po' di cernita. Però a questo punto pretendo la ricevuta del pagamento.
... l'unica soluzione, altrimenti, è non comprare niente di autografabile in negozio e prenderlo solo alle fiere del fumetto (qualcuno ha detto Lucca?). Meno male che i manga "mainstream" non sono in questa categoria... eh?
Spero di essermi fatto capire.
Questo è quanto.
Dunque:
RispondiElimina-autografi senza problemi.
-lo sketch su qualcosa che hai comprato per l'occasione. Punto e senza eccezioni. Il disegno è un di +: ovvio che se c'è una novità da presentare, ok. Ma se -restando nel tuo esempio- ospito Frank Miller... forse non sono libero di fare uno sketchbook da 100 euro da vendere per avere il disegno? O vendo un volumetto di Holy Terrore da 20-30 euro per un DISEGNO DI FRANK MILLER?
-ricevuta del pagamento? guarda che per i fumetti, non è necessario fare ricevuta, perché hanno un regime fiscale differenziato. Tranquillo che non c'è truffa...
ormai sono diversi anni che partecipo sia a narnia che a lucca e qualche sketch l ho rimediato, il problema io credo sia che il fan arrivi in mostra e pensa di potersi prendere uno sketch da miller con la sola noia di farsi la fila senza conoscere quanti soldi e quanto tempo è stato speso dall'organizzatore per avere quell'uomo che sta li a fare disegni. poi alla fine se sei un fan e rispetti sia il lavoro dell organizzatore sia la disponibilità dell autore penso che non scoccia a nessuno acquistare un albo che magari hai già o hai già letto per il gusto di avere uno sketch fatto apposta per te dal tuo "idolo".
RispondiEliminaInoltre quest'anno a narnia c erano diverse opere per ogni autore e uno aveva anche una buona gamma di scelta visto che gli autori non avevano niente da perdere in confronto a quelli della famosa Lucca.
Certo che se uno si fa fare un disegno solo perchè è una copia unica e può valere un sacco di soldi allora è inutile stare a discutere.
sono d'accordo con il fatto di ridurre il costo dei biglietti e l idea del biglietto premium coi vari allegati è stata davvero molto buona (sarà che vi ho trovato na certa cartolina dentroXD)
@Antani Comics: 1) Allora se Frank Miller vuole 100 euro per uno sketch di sicuro te li chiede con vergonga, anche se hai comprato un albo alla manifestazione davanti a lui (ho avuto un certa esperienza con Dave Gibbons).
RispondiElimina2) la ricevuta del pagamento era riferita al valore aggiunto causato dal disegno sull'albo che ti porti da casa e non all'acquisto dell'albo.
@nona meraviglia: anzi che ricomprare un albo preferisco pagare il disegnatore per uno sketch fatto con una certa cura (proporzionale al prezzo direi). A meno che uno non abbia soldi da buttare oppure una casa infinita, io un albo doppio lo vedo come uno spreco di soldi, di spazio e di carta/pezzo di albero.
Comunque sia il discorso è delicato perché va a toccare soggetti diversi ognuno dei quali vuole la botte piena e la moglie ubriaca (giustamente) e cioé l'editore, il disegnatore/autore e chi organizza l'evento.
Io a Narnia non ci sono mai andato... è troppo lontano per me però ne ho sentito sempre parlare molto bene che sicuramente una volta ci farò un salto.
dunque:
RispondiEliminase paghi lo sketch, allora il disegnatore non deve essere spesato dall'organizzazione; se NON paghi lo sketch, quantomeno un acquisto, proporzionale al "valore" (intesa come importanza, ma anche come costo della presenza) per quello che mi riguarda, DEVI farlo.
forse Vasco Rossi canta gratis?
forse Fiorello fa spettacoli senza esser pagato?