domenica 15 gennaio 2012

Tex Willer: giudice, giuria e boia?


ATTENZIONE: questo post conterrà spoiler su Tex 615, uscito pochi giorni fa!

Leggo Tex da quasi venti anni. Adoro il genere western, mi spiace leggere sempre meno fumetti e vedere sempre meno film con queste ambientazioni. In particolare, la qualità della serie è incredibilmente lievitata negli ultimi anni: Tex è sempre stato il fiore all'occhiello della Bonelli, ma anche con l'avvicendarsi degli sceneggiatori (Boselli e Manfredi su tutti), e con l'arrivo di tanti disegnatori di primo livello, era impensabile immaginarsi una crescita così repentina, se si pensa che il personaggio ha oltre sessant'anni.
Negli ultimi due numeri e mezzo (Tex 613/615), mi ha entusiasmato la saga de "I Sabotatori", brillantemente scritta dal solito (per qualità e quantita!) Mauro Boselli e disegnata da un debuttante, e sempre più bravo, Leomacs. Quest'ultimo, che ho ospitato da Antani Comics alcuni anni fa, è da tempo completo, maturo ed efficace, ed ha realizzato delle tavole davvero "potenti".
La trama di queste circa duesessanta pagine è intrigante: Tex e Carson si trovano invischiati nella guerra tra due compagnie ferroviare, che si contendono i lavori da effettuare in una determinata tratta. Una delle due, scopriranno i ranger, utilizza gli uomini della propria sicurezza, per minacciare, e se serve massacrare, coloro che non intendono cedere i terreni sui quali dovranno passare i binari (ed i circostanti: il passaggio di una strada ferrata incrementa sempre il valore delle proprietà circostanti!). Nel frattempo, parallelamente, un killer prezzolato di nome Mondego, cerca di uccidere la proprietaria della compagnia, che lui sa essere una spietata assassina, in quanto assoldato da alcune vittime dei crimini suoi e del defunto marito.
Non entro in maggiori dettagli sulla storia.
Nel concitato finale, la suddetta proprietaria muore, e Mondego, attardatosi per recuperare il corpo di un proprio complice ed amico, viene catturato da Tex e Carson.
Dopo averlo seppellito (insieme ad un altro personaggio cardine della storia), Tex invita il killer ad arrendersi. Gli riconosce di aver "combattuto per una giusta causa", come dice Carson, ma "non per i giusti motivi". Mondego attardatosi, ricordiamolo, per dare degna sepoltura all'amico, viene posto di fronte ad una scelta: arrendersi o essere catturato con la forza, ovvero misurandosi in duello con Tex ("Se il più veloce sarà lui -dice all'amico Carson- dovrai lasciarlo andare col mio cavallo").
E Tex, in duello, lo ammazza.
Ora, era così impensabile lasciarlo andare per qualcuno che ha spesso preso la legge nelle sue mani, sapendola anche infrangere, pur di rispettarne la sostanza?
Oppure, era a così impossibile per i DUE ranger, con altri rinforzi in arrivo, catturare UN bandito ferito?
Carson: "Forse era il più veloce in Messico! Ma non più veloce di te, satanasso!"
Tex: "Non dirmi che hai nutrito qualche dubbio, vecchio mio..."
Carson: "Neppure per un istante".
Una volta tanto, oltre ad intrattenermi per qualche decina di minuti, una storia di Tex mi ha lasciato allibito: è forse il ranger anche una giudice ed un boia? E' così facile per un "buono" ammazzare un "cattivo" così sfaccettato? E' tutto bianco o nero?
Forse, nel mondo di Tex, si.

7 commenti:

  1. in effetti anche io resto basito dalla regola non scritta, ma sempre utilizzata, per cui nel fumetto classico d'avventura made in italy chi "sbaglia" deve pagare, e se lo sbaglio è un crimine (anche commesso per principi corretti) e anche se c'è pentimento o ravvedimento l'unica moneta con cui deve essere ripagato è la morte. E' uno dei segnali dell'invecchiamento del fumetto italiano, non più al passo con i tempi e con i gusti di molti lettori (che infatti diminuiscono).
    Prova a considerare le differenze tra un Tex e un fumetto di mark millar (uno che magari non è un genio ma che capisce dove butta il vento), non ti sembra di leggere due generi diversi?

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  2. Il punto è proprio che è FACILE. Nessuno deve faticare così. Il buono, lo sceneggiatore, il lettore. Nemmeno il povero cattivo soffre. BANG, un colpo e via. Manco perdono tempo a seppellirlo.

    Sarà per questo che il mio eroe preferito è Batman.

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  3. Ho consegnato alla portineria di Via Buonarroti una busta con il mio soggetto per una miniserie su locomotive senzienti e vagamente antropomorfe che si sfidano in deserti vagamente vilcoyotici. Ore ed ore subendo Rai Yo-Yo al fianco del mio cucciolo influiscono sulla mia vena creativa. Come ogni aspirante sceneggiatore ero in trepida attesa. Ho deciso di indossare il mio costume da mosca umana ed aderivo alla finestra dello studio di Boss Boselli mentre discuteva con il Gran Consiglio - vocine che uscivano da ologrammi di avatars - della saga in oggetto. BB era dell'idea di non sacrificare un personaggio con un nome così bello, ma Okkiokupo gli ha ricordato che la Disney cancellò Eta Beta dopo una manciata di storie perchè rischiava di far ombra al Topo. Non so cosa abbia replicato BB perchè le mie ventose hanno scelto quel momento x cedere. Sono atterrato sulla Ferrari di Fredo Castelli. Per fortuna era in partenza per Agarthi e sul portapacchi erano stipate un paio di bambole gonfiabili e gonfiate che i monaci utilizzano quale feticcio durante la meditazione. Le signore di lattice si sono afflosciate con un gemito che nemmeno Mondego si sarebbe lasciato scappare se lo avessero abbandonato sotto il sole, biotto e senz'acqua ( si veda il trattamento riservato ad un ufficiale che sparò ad un Kit Willer che brandiva bandiera bianca in Sangue Navajo ndr ). Mi sono infilato, rapido come la folgore, nella fermata della Rossa di Conciliazione. Spero che non sia di cattivo auspicio x i miei trenini...

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  4. @comix factory: si, ma da sempre esistono anche delle "simpatiche canaglie", che infrangono la legge senza dover crepare. Ma poi ci scordiamo di quante leggi ha infranto tex?

    @crepascolo: mi piacerebbe prendere un caffé con te, ma penso che non basterebbe :)

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  5. Concordo con te Francesco, ed anch'io sono rimasto interdetto alla fine della lettura. Devi ammettere, però, che Tex ci ha abituato spesso ad una visione manichea, "in bianco o nero" della realtà. Inoltre, la mia impressione è che per Tex valgano delle regole ferree non scritte, secondo cui il personaggio è destinato a restare più bidimensionale che tridimensionale, a non avere mai troppo spessore (pensa per esempio alla regola non scritta secondo cui Tex ha amato solo una donna, e mai ne amerà un'altra).

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  6. concordo sull'ultima affermazione.
    quello che mi lascia interdetto è che, in primis la storia è scritta da Boselli, lo scrittore meno "bidimensionale" della Bonelli; in secundis, è che non ce ne era bisogno: si è trattato di una esecuzione, in fin dei conti...

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  7. mmmh.... questa storia dimostra che il personaggio non è per nulla bidimensionale o manicheo. Boselli di mostra ben quattro tipologie di "cattivi", ognuno con le sue ragioni e manovrati da un'ottima sceneggiatura. Le contraddizioni sono ben sviluppate da Boselli (e bene interpretate da Leomacs!). Il punto è che Tex deve essere coerente. Non può lasciare andare un assassino a pagamento, anche se si sono trovati ad un certo punto dalla stessa parte, contro cattivi ancora più spietati e antipatici. Questo invece è simpatico. E così il finale dispiace. Ma non poteva che essere così. E il duello finale è necessario perché anche l'altro personaggio deve essere coerente per come è vissuto.

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