Come l'anno scorso, celebriamo il primo maggio.
Nel 2014, sempre al Comicon, lo facemmo parlando di una normale giornata lavorativa in fiera, e di un problema specifico, legato al "
Bitubì" organizzato da
Bao Publishing.
Oggi parliamo di una cosa più seria.
Ovvero: di serietà e principi.
C'è una premessa da fare: nell'era dei social, ignorare un problema è ben difficile.
Rendersi complici, invece, dei comportamenti scorretti o addirittura fuorilegge è come essere noi stessi scorretti o fuorilegge. Perché i comportamenti eticamente o legalmente sbagliati, si compiono in due, di solito. Come chi non può vendere ad un determinato prezzo: per farlo, deve avere un acquirente.
Chi non rispetta i partner commerciali, e porta delle anteprime in fiera, e lo fa ogni anno, con mesi e mesi di anticipo, ha comunque bisogno di chi le compri, quelle novità.
Continuare a servirsi da queste persone poco corrette, significa essere loro complici.
Oltre che calpestare la dignità di chi lavora.
Pensate che esageri?
Alcuni esempi.
Proprio l'altroieri, da
Lion/
Alastor/
Pegasus Distribuzioni/e:
Avvisiamo le gentili fumetterie che per un problema di natura tipografica le copie di Sandman vol 2 destinate alla distribuzione non sono state sufficienti a coprire l’intero fabbisogno del mercato. A fronte di ciò è possibile che i singoli ordini non saranno completamente evasi. A causa di ciò è stata prevista immediatamente una ristampa del volume che dovrebbe essere disponibile nell’arco di poche settimane.
Scusandoci per l’inconveniente vi ringraziamo per la comprensione
Ma quale comprensione?
Il numero uno di Sandman, uscito oltre sei mesi fa, è andato subito esaurito.
Ci sono voluti quasi tre mesi per avere una ristampa, con notevoli disagi per chi lo cercava.
Il volume due, che doveva uscire ben prima di fine aprile, è magicamente comparso a Romics.
Ma non sullo stand dell'editore, che - ricordiamolo - è anche distributore e negozio.
Pare altrove. Secondo una leggenda popolare, che forse è ufficiale, forse ci siamo sognati, alcune copie sarebbero state rubate, venendo fuori in qualche stand, mai identificato, proprio durante l'ultima fiera nella capitale.
Non male, considerando che siamo solo al numero due di dieci totali...
E meno male che non si sono azzardati a portarne qualche copia al Comicon.
Sarebbe stato oltre ogni decenza (
questione Watchmen a Lucca docet...).
Quindi è il turno di
Now Comics, ovvero
001 Edizioni, che è anche
Nova Comics e
Hikari (più etichette che uscite mensili... fiere a parte!), che una settimana fa ha scritto su FB:
"«In spagnolo aspettare si dice “esperar”, perché in fondo aspettare è anche sperare.»
Disse il poeta, e dopo tanto pazientare anche noi giungiamo all'atteso traguardo: NOWCOMICS esordirà al Napoli Comicon con tutte le uscite annunciate: Universal War One, Sherlock Holmes & I vampiri di Londra, Scotland Yard, Mr. Hyde contro Frankenstein.
Volevamo essere certi di questa data prima di annunciarvela.
Definire il piano distributivo di questa nuova etichetta è stato più complesso di quanto avessimo preventivato, ma siamo pronti.
Grazie a tutti voi per la pazienza e la fiducia, ora permetteteci di stupirvi... l'avventura è adesso!"
Ma noi siamo siamo già stupefatti, anche senza dirlo in spagnolo: non riusciamo mai a rassegnarci alla faccia tosta di chi annuncia qualcosa per gennaio, per poi rimandarlo e rimandarlo, arrivando a farlo uscire al Comicon a maggio... mentre le fumetterie sono arrivate a prenotare, vincolate agli ordini e senza reso, il numero SEI, senza manco vedere l'UNO...
Questi sono solo due esempi.
Esempi di editori e/o distributori che non solo non agevolano le fumetteria, quanto "sembra", a volte, lavorino per ostacolarle.
Come Alastor-Pegasus Distribuzione/i, che fa uscire le novità al venerdì. O, meglio: le spedisce al giovedì, per farle arrivare al venerdì ed essere in vendita al sabato.
Come tutte le novità da loro distribuite: mossa non furbissima: se c'è un minimo intoppo, col corriere o col distributore, e i pacchi non vengono consegnati, ci sono due opzioni, per il negoziante: ritirarli il sabato mattina, o aspettare la settimana successiva. Perdendo vendite, nel secondo caso, o metà mattinata del sabato, nel primo (io, che ho il corriere non lontanissimo, per andare, caricare e tornare, rischio di aprire "solo" con un'ora di ritardo!).
Quando, poi, ci si mettono le festività di mezzo, è un bel casino.
Negli ultimi anni, infatti, sono spesso capitati dei ritardi, a causa delle festività introdotte all'improvviso dal governo. Capitò nel 2013, col 1° maggio, nel 2014, col primo giorno di maggio, e quest'anno, col primo giorno successivo al trenta di aprile.
Chiariamoci: non è la stessa cosa, eh! Se queste festività fossero note prima, la ben conosciuta capacità di programmare dei distributori nostrani, avrebbe già posto rimedio al problema.
Quindi, cosa succede in questi casi?
Ecco lo schema:
Settimana "normale" (senza festività di mezzo):
-giovedì: spedizione -> venerdì arrivo;
Settimana con festivo tra le balle:
2015: giovedì spedizione -> venerdì festivo -> sabato chiudi il negozio e vai dal corriere, a tue spese e perdendo i soldi dell'incasso o creando comunque un disservizio ai clienti, a ritirare i pacchi. E li sistemi in negozio, con tutto l'afflusso e il casino del sabato.
2014: giovedì non si può spedire, perché è festivo. Si spedisce al venerdì, allora. Perché anticipare al mercoledì non era possibile, in quanto la festività è stata annunciata senza preavviso (primo maggio anche stavolta!). I pacchi arrivano al sabato, coi casini che ne conseguono (ben descritti qui sopra).
2013: la festività è al mercoledì... Giovedì non si può spedire, perché il mercoledì, non lavorando, il distributore non ha ricevuto la merce. Per cui... si spedisce al venerdì. Coi problemi evidenziati parlando del sabato del 2015.
Questo, ANCHE questo, è il nostro lavoro.
Ma la differenza è che, se una fumetteria è scorretta con un cliente, questo non torna.
Magari, se non ha scelta - e oggi come oggi, con internet, ce ne è in abbondanza - continua per un po' a farlo. Ma malvolentieri.
Se un editore è scorretto, perché continuare a supportarlo oltre il minimo indispensabile?
Buon primo maggio: ai colleghi, soprattutto, ma anche a tutti coloro che lavorano oggi.
E a tutti coloro che non possono farlo.