(Rubrica con foto, parolacce e FILMATI, per la difesa degli “ingenui” lettori)
Bentornati a Fumetti & Tormenti puntata seconda, la rubrica fatta apposta per sentirsi meno soli mentre comprate un fumetto (in realtà non serve a nulla, manco a quello, se leggete fumetti come hobby siete solo spacciati e basta, rassegnatevi).
Dopo due puntate c’è già chi scalpita per avere grandi rivelazioni, come se i futuri surreali e distopici dove abbiamo viaggiato fossero semplice frutto della “fantasia” e non una concreta possibilità per l’avvenire (sembrano impossibili ma intanto la realtà ha già in parte superato quelle fantasie); per fortuna la “rete” è piena di pesci e basta saper aspettare per avere tra le mani la soluzione a tutti gli enigmi.
E’ di poco tempo fa il grido d’allarme lanciato da Recchioni sull’imminente fine dei bonellidi in edicola, in effetti la recente chiusura anticipata di Davvero della Barbato sembra dare corpo a queste fosche previsioni (ora sono rimasti solo Suore Ninja della Star e Long Wei dell’Aurea), tuttavia resto un po’ stupito dalla preoccupazione, sua e anche di altri che hanno rilanciato l’accorato appello, sul fatto che sta cosa sia una tragedia per noi lettori (e addirittura per i fumetti in Italia).
A questo si aggiunga la recente discussione nei più disparati siti e forum proprio su Long Wei, il neonato bonellide Aurea (e mai uscita fu più scalognata, come scelta di tempi e per le diverse traversie che ha incrociato), dove come molti hanno rilevato la qualità di stampa è tremenda, cosa che ha suscitato la risposta (a mio avviso incredibile), nientemeno che di Mauro Boselli (sotto pseudonimo), ovvero l’odierno deus ex machina di Tex (vado col copia incollone!).
“Ma che ragionamento è? Spiderman e i fumetti Marvel edizione americana sono sempre stati pubblicati su carta peggiore!
Gli italiani sono troppo ben abituati. Lo volete capire che c'è la crisi? Vi dite amanti del fumetto e volete mandare a remengo una serie originale e ben fatta (anche il n.2 è eccellente) solo perché fate gli schifiltosi per la CARTA? Non ho parole.”
E sticazzi (siamo pure abituati troppo bene!).
Ah, lo Spiderman che dice lui, lo pubblicavano col culo negli Anni ’60, sono passati cinquant’anni, qualcuno lo aggiorni (cribbio!).
Cioè in pratica un ribaltamento della prospettiva mai vista, non per nulla è un autore bravissimo come pochi altri, per cui il vero appassionato di fumetti alla stampa un po’ (tanto) scadente ci può anche passare sopra, contano più (o solo), storia e disegni; inoltre siamo in tempi di crisi, quindi a maggior ragione, iniziative così si devono sostenere a prescindere (pena, la morte! Vi ricorda qualcosa?).
Ma forse la cosa più incredibile è che nessuno lo abbia mandato a quel paese (probabilmente perché tutti sanno che non è un semplice utente qualunque, o forse perché non l’hanno preso realmente sul serio pensando scherzasse); anzi, qualcuno ha genuinamente appoggiato questa sua bizzarra posizione (!), con frasi riassumibili in una come questa (altro copia-incollone di un altro utente qualsiasi) – “Dai suvvia! Se non comprate un fumetto per qualità della carta è un'ingiustizia senza precedenti” –.
Anzi, no, meglio quest’altro KABOOM (e due!).
Anzi no, meglio che a rispondere come si deve sia il mitico Batman.
Kaboom 2 |
Anzi no, meglio che a rispondere come si deve sia il mitico Batman.
Baaaatmaaaaaan |
nananananannanananana... Baaaaaatmaaaaaan... |
...Baaaaaatmaaaaaaan...nananananana...NA! |
Signori, alleluja, almeno siamo riusciti a capire perché i bonellidi in Italia sono finiti e più in generale (per estensione), addirittura perché i fumetti siano ormai sul viale del tramonto irreversibile (vai tetsuya, picchia duro, digliene quattro delle tue e poi andiamocene a casa!).
Non so se sia peggio che addetti ai lavori la pensino così o che addirittura dei lettori/sedicenti cultori di fumetti, bene o male, condividano allegramente il medesimo punto di vista, anche se a essere sinceri tra le millemila sparate che ormai dovremmo essere abituati a leggere sui forum, quella dell’appassionato che se ne frega se un fumetto è messo bene o male, stampato come si deve oppure no, con la grafica terrificante o meno, gli-va-bene-tutto-purché-legga-un-altro-cacchio-di-albo-qualunque, non è in effetti rarissimo da incontrare.
L’equivoco è che costui non è un appassionato di fumetti e men che meno un collezionista dei medesimi, è semplicemente il RE DELLA RACCOLTA CARTA del suo rione, e pure a sua insaputa (lui invece crede di essere chissà quale fine intenditore), roba che se lo sa l’ufficio d’igiene gli sgombra l’alloggio da tutto quel pattume che negli anni s’è accumulato credendolo una collezione.
No, non è una collezione di fumetti vintage! |
Discorso diverso per gli addetti ai lavori, perché poi sono loro che pensano, mettono in cantiere e infine producono nuovi fumetti, ma se la logica è (PARLO IN GENERALE), ancora quella degli Anni ’50, del fumetto purché sia, che alternative in fondo non ce ne sono, scritto in maniera così innovativa che se la gioca con una fiction di Nonno Felice su Rai 1, con protagonisti “interessanti” quanto un Terence Hill che molesta gli stambecchi (tristessssa), disegnato magari da giovani leve che si faranno le ossa proprio su quelle pagine (a disegnare bene ci arriveranno POI, a nostre spese che intanto dovremmo comprarli lo stesso), cosa che non potranno quindi più fare, come temeva Recchioni (e sai che tremenda disgrazia), e alla fine stampato pure ad minchiam ma venduto allo stesso prezzo di un Bonelli originale, allora evidentemente credete pure che i dvd e i blu-ray servano per giocarci a frisbee col cane, che col digitale terrestre si ascoltino solo le radio e che gli occhialini 3-D siano una marca di occhiali da Sole (ehi, e funzionano veramente! C’è per caso un oculista all’ascolto?).
Oh, ma se volete veramente la FINE del medium fumetto, bastava dirlo, non è il caso di provarci sul serio a farlo tramontare.
Attenzione poi a Recchioni, perché da anni proprio sui forum lamentava i prezzi di copertina troppo bassi degli albi Bonelli (!), che infatti rendevano difficoltosa la vita proprio a quegli editori, per forza di cose più piccoli e quindi con mezzi mooooolto più scarsi, intenzionati a “regalarci” altre imperdibili perle bonellidi; paradossalmente col suo sbarco in Via Buonarroti alla fine è stato esaudito, sarà che gli han dato retta, sarà che ci sono arrivati da soli (già sugli speciali facevano da diverso tempo una differenziazione a seconda dei personaggi), ma i prezzi li conoscete anche voi ormai, 3,50 Euro per le 114 pagine de Le Storie, 3,30 per le 96 canoniche del neonato Dragonero (addirittura!), 3,20 per Brandon bimestrale (questo per lo meno serve a tenerlo ancora a galla), peccato che i bonellidi siano condannati lo stesso (ma chissà perché!).
Almeno un Bonelli garantisce uno standard qualitativo minimo accettabile (e ci sarebbe da discutere), quando invece chi non ha i mezzi vuole farne uno lo stesso, il discorso sulla qualità chiaramente non è manco da porsi, quella è secondaria, e se storie e disegni vanno dallo scarso/scarsissimo al medio/discreto/la qualunque è de gustibus, mentre se l’albo alla fine ha una carta e una rilegatura così così ed è stampato male, sei tu che sei un lettore “maniacale”.
Il paradosso è che chi bazzica il fumetto-mondo ancora ci sta a discutere con questi qua, spesso li giustifica e trova scuse per loro (!) e pensa pure ad acquistarli lo stesso 'sti benedetti albi, mentre la gente “normale” (il nuovo lettore su cui converrebbe puntare per garantirsi più che la sopravvivenza, ma una solida continuità), è già fuggita a gambe levate dalle edicole, semmai ci passa di straforo per farci pisciare il cane lì nei paraggi e non certo per acquistare queste nuove, “appassionanti”, proposte, che se per caso te le perdi e non le leggi…sei pure più contento che non il contrario.
E’ un discorso tragicomico, siamo nel 2013, alternative a leggere un fumetto ce ne sono a MILIONI, e chi fa i fumetti come si presenta a contrastare cotanta offerta?
Ma niente, con la mentalità dell’artigiano che si produceva i fumetti in “casa”, con la stamperia nel sottoscala; a tutti loro impossibile non dedicare questo video, come enunciato nei commenti in calce “la canzone più dedicata di sempre” (e ci credo! Qualcuno avrà un coccolone a rivederlo dopo tutti sti anni…).
Ah, chi sia il tipo nella foto e cosa abbia fatto per meritarsi tanto onore lo ignoro, questo passa youtube.
Eeeeeh, che tempi, Jovanotti cantava hit incredibili (!) come “Sei come la mia moto” o “E’ qui la festa?!”, Francesco Salvi assurgeva a popolarità inusitata con “C’è da spostare una macchina!”, “Taxii” e “Esatto”, io avrò gli incubi stanotte dopo aver rimestato in un tale calderone, ma quel che è giusto è giusto, il momento è catartico ed era necessaria una risposta drastica quanto opportunamente proporzionale (!).
E…cosa più importante di tutte…
…si scherza qui eh, si pirleggia alla grande ma senza malignità, semmai con un pizzico di ironia (che tanto se uno è pirla veramente non la coglierà mai per cui…).
Ma allora come si deve fare un fumetto oggi per avere qualche speranza?
Lo saprete nella prossima puntata (ciapa lì, colpone di scena!).
Intanto godetevi il refrain, (e sei un pirla, e c’hai la faccia la pirla, e gli occhialini da pirla…).
tetsuyatsurugi